Questa ragazza si chiama Danielle Frederique Madam, ha 23 anni e a molti di noi il suo nome non dirà nulla. Perché Danielle non gioca a calcio, non guadagna 10 milioni di euro all’anno, non muove il doppio o il triplo in sponsor e ricavi.

Danielle ha trascorso gli ultimi 16 anni in Italia, lei che è originaria del Camerun. Ha frequentato tutte le scuole nel nostro Paese dal primo all’ultimo grado, parla un italiano perfetto e si sta laureando in Comunicazione all’Università di Pavia. Ha vinto 5 titoli di campionessa italiana di lancio del peso e chissà quanti a livello regionale. Eppure, per una legge miope e assurda, Danielle non ha mai potuto indossare la maglia azzurra né difendere i colori del suo Paese in nessuna competizione internazionale. Il motivo? Perché, avendo vissuto per dieci anni in una casa famiglia, Danielle non ha mai avuto un regolare indirizzo di residenza, necessario per avviare la pratica di cittadinanza. In un Paese in cui si diventa cittadini in quindici giorni “senza spiccicare una parola d’italiano”, Danielle viene trattata come una straniera, un’ospite, un’extracomunitaria. “Ci sono extracomunitari di serie A (in tutti i sensi) ed extracomunitari di serie B, o meglio” si sfoga lei. “C’è chi guadagna 10milioni a stagione quindi “non glieli puoi far saltare perché non ha il B1", e ci sono tanti giovani che come me hanno passato la più parte della loro vita qui, studiano o lavorano ma sono fantasmi per lo stato. Nonostante tutto credo in questo paese, credo nella giustizia e spero che un giorno qualcuno dall’alto si metterà la mano sulla coscienza e penserà anche ai diritti negati ai noi, italiani di seconda generazione senza cittadinanza italiana”. Danielle Frederique Madam, un’italiana.

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