(ASCA) - Il segretario generale della Cgil siciliana, Italo Tripi, in una nota inviata al presidente della regione e all'assessore regionale alla sanita' esprime la preoccupazione

del sindacato per l'ipotesi di mediazione in campo sulla legge di riforma della sanita' che sara' a breve discussa dal parlamento siciliano. ''Se prevalgono quei contenuti - scrive Tripi - ci sara' un passo indietro rispetto alle aspettative di tanti e alle necessita' del sistema. Sarebbero a rischio i livelli assistenziali e occupazionali, e si farebbe di fatto una riforma incompatibile con ogni ipotesi di contenimento della spesa e di razionalizzazione e miglioramento del servizio''. Nella nota Tripi non nasconde l'apprezzamento della Cgil per la proposta di riforma dell'assessore Russo e in particolare per ''l'ipotesi di riduzione del numero delle aziende ospedaliere e di assegnazione alle aziende sanitarie della gestione degli ospedali minori, prevedendo una integrazione di questi con le realta' territoriali anche in vista di una possibile riconversione in strutture per emergenze, lungodegenza e riabilitazione''. Della proposta firmata Russo la Cgil condivide anche l'idea di una revisione del servizio 118, la priorita' data alla salvaguardia dei livelli di assistenza e dei livelli occupazionali e la preminenza affermata del servizio pubblico. ''Per la nostra organizzazione - sottolinea Tripi - questi sono punti irrinunciabili. E' irrinunciabile - rimarca - una impostazione di fondo che sposti il baricentro assistenziale dall'ospedale al territorio, coniugando il contenimento della spesa con il miglioramento della qualita' dell'assistenza. Tutto cio' - conclude Tripi - viene richiesto dalla diminuzione delle risorse per il federalismo fiscale, dal piano di rentro ma anche dalle oggettive condizioni di disagio di cittadini e operatori della sanita'''.