(AGI) - Un codice antimafia per le amministrazioni pubbliche in Sicilia, Regione in testa. Lo annuncia l'assessore regionale alla Presidenza, Giovanni Ilarda, che ha manifestato

 la volonta' di insediare subito una apposita commissione per redigere un complesso di norme vincolanti per le pubbliche amministrazioni siciliane per impedire ogni forma di infiltrazione mafiosa. "Ho appreso con estremo interesse - afferma Ilarda - della nascita di un codice antimafia per le imprese, redatto da tre esperti su proposta di Italcementi. Esso appare un importante strumento di governance e mi ha subito messo di fronte ad una considerazione: e' venuto il tempo di fare altrettanto nel settore pubblico". La commissione, "di altissimo profilo", sara' formata da docenti universitari ed esperti della materia. Il testo dovra' vedere la luce al piu' presto ed essere elaborato dopo il confronto con tutti i rappresentanti dei settori interessati. Se, argomenta Ilarda, l'amministrazione pubblica deve essere considerata l'impresa di tutti i cittadini, "la stessa deve essere salvaguardata da un insieme di regole organiche che possano prevenire qualsiasi forma di infiltrazione nella gestione delle risorse. Tutti i siciliani, infatti, devono sapere che la mafia ha oppresso ed opprime l'economia creando solo disoccupazione e che non ci potra' essere alcuna ripresa finche' non si porra' fine a questa cancrena". Cosi', questa iniziativa "e' un ulteriore tassello da inserire in un'azione di governo e in una politica delle leggi, degli atti e dei fatti - conclude l'assessore - che ho sempre orientato in maniera forte anche sul fronte del contrasto della criminalita' organizzata. Una politica che oggi, fortunatamente, risulta massicciamente condivisa, come dimostrato dall'approvazione all'unanimita' della legge voto per la modifica della norma sull'uso dei beni confiscati alla mafia".