Dopo qualche mese di silenzio torna a parlare Fabio D'Amore, candidato a sindaco di Risorgimento Messinese, nella scorsa tornata elettorale del 15-16 giugno. Il rappresentante del cosìdetto “terzo polo”, lo fa attraverso una lettera dai toni tutt'altro che “pacati” indirizzata al primo cittadino Giuseppe Buzzanca, “reo” insieme a tutta la sua amministrazione, di non essere riuscito nei primi 180 giorni del suo mandato, a fare nulla di tutto ciò che un “vero Sindaco” sarebbe stato chiamato a fare per per la sua città. D'Amore, che parla a nome di quei 12.344 elettori che hanno deciso di dargli fiducia purtroppo però senza raggiungere “la meta”, e che dichiara di avere l'onore di rappresentare, passa in rassegna, uno dopo l'altro, i gravi, gravissimi problemi soprattutto di carattere occupazionale, che soffocano Messina impedendole di essere protagonista di una svolta verso la rinascita. Le dichiarazioni del rappresentante di Risorgimento Messinese che, c'è da scommettere, avranno non poche ripercussioni, giungono qualche giorno dopo il rischio “dissesto” paventato da Buzzanca , che suona quasi come una sorta di minaccia a danni dell'intera collettività, « l'unica soluzione che lei trova per venire a capo della situazione», attacca l'ex-candidato a Sindaco «e che siamo convinti manterrebbe comunque in grossa parte i privilegi e stipendi all'amministrazione comunale: Piuttosto dunque che scegliere tale strade, sarebbe meglio una severa azione contro gli sprechi, di qualsiasi natura, varando un cosìdetto “governo si salute pubblica” con i big della politica nostrana». ….. (fonte tempo stretto E.D.P.)