Lunga lettera aperta di padre Alessandro Magno sul delicato tema della raccolta dei rifiuti e dello sciopero degli operatori ecologici. “In questi giorni stiamo assistendo all’ennesimo

sciopero degli operatori ecologici di Regalbuto e di altri paesi della provincia di Enna. Il motivo di questa agitazione è il mancato pagamento dei loro stipendi. Si viene a creare così un grave disagio per le famiglie interessate: non si possono pagare le bollette, difficoltà per i rifornimenti elementari. Immaginiamo: come si fa ad andare avanti in una famiglia dove l’unica fonte di sostentamento è lo stipendio mensile? Sento di esprimere una piena solidarietà a quanti sono colpiti dalla mancanza degli stipendi da parte dell’ATO Enna. Ma c’’è un altro grave disagio per le popolazioni interessate: la mancata raccolta dei rifiuti. Strade sporchissime, cumuli di rifiuti, possibilità di roghi, aumento dei rischi per la salute dei cittadini, pesante caduta d’immagine dei nostri centri. Senza parlare di un grave senso di smarrimento che alberga nel cuore di tutti. Senso di smarrimento perché da più parti ci si chiede: ma è mai possibile che nessuna autorità legittimamente costituita è in grado di risolvere questo problema? Coloro che hanno creato questo grave pasticcio adesso cosa stanno facendo? Non credo che hanno gli stessi problemi di quei padri di famiglia che non sanno come sbarcare il lunario!!! Le Autorità civili, i Sindaci, il Presidente della Provincia, il Prefetto, i Parlamentari, la Magistratura, le Associazioni di categoria, le Autorità regionali cosa stanno facendo per risolvere questo problema in modo definitivo? È mai possibile che non esiste un’autorità in grado di prendere in mano la situazione e avviare una soluzione di questo gravissimo problema di cui non possiamo fare altro che vergognarci? C’è un diffuso senso di smarrimento nella popolazione. I cittadini non sono polli da spennare, riserva di voti elettorati, serbatoio di denaro da cui attingere al momento opportuno (per chi?)… I cittadini sono persone soggetti di diritti e di doveri e coloro che sono incaricati della gestione dei servizi amministrativi e di altro genere hanno il grave dovere di mettersi a servizio della collettività. Ci riflettano attentamente: se hanno una coscienza dovranno rendere conto del loro operato a se stessi, al popolo e, se si professano credenti, a Dio.” “…. Tutti attendiamo un segno chiaro, - si legge ancora - certo, che porti alla soluzione definitiva di questo problema. Intanto per far fronte alle esigenze delle famiglie rimaste senza stipendio da mesi auspico che la nostra amministrazione comunale faccia tutto il possibile per venire loro incontro. Nel contempo propongo la creazione di un fondo sociale di solidarietà da cui attingere in casi gravi quando non possono intervenire gli ammortizzatori sociali. Questo fondo è aperto dal sottoscritto con la quota di € 1.000,00 e sarà gestito dalla Parrocchia San Basilio in collaborazione con la Caritas Interparrocchiale. Quanti altri vogliono sottoscriverne una? (fonte vivienna A.V.)