“Una rivoluzione zafforiana” l’ha definita il dirigente dell’Ufficio tecnico, ing. Antonio Faraci, l’approvazione, da parte dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente,

della “Variante al regolamento edilizio comunale e alle norme di attuazione del Prg”. Una variante fortemente voluta, era al primo punto del suo programma elettorale, dal sindaco Gabriele Zaffora. Una rivoluzione che, grazie alla concertazione con i funzionari della Regione, in particolar modo con l’arch Cesare Capitti, darà il via libera al piano di recupero del centro storico e, come sostengono gli assessori comunali, Mimmo Russo e Agostino Lentini, “restituirà gli immobili ai legittimi proprietari”. Dunque, migliaia di metri quadrati di case nel cuore del paese, in degrado e in totale abbandono da decenni potranno essere ristrutturate o demolite e ricostruite. Ci sono voluti anni, l’iter è iniziato nel 2001 con l’incarico al progettista ing. Francesco Poidomani, e l’insistenza di un sindaco, insediatosi appena un anno e mezzo fa, per ottenere la riorganizzazione del centro urbano di Villarosa che questa volta troverà sicuramente una sua fisionomia definitiva. La notizia è stata data ieri dal sindaco Zaffora in presenza di tutti gli assessori alla stampa e fra non molto sarà oggetto di discussione in un convegno cittadino. “Speriamo –ha detto Zaffora- molto partecipato, in modo tale che la cittadinanza, i professionisti, gli artigiani e gli operatori economici possano essere messi a conoscenza della variante al prg, che libera di fatto tutte le zone vincolate del centro urbano potendole così migliorare e riqualificare. Abbiamo acquisito un importantissimo risultato –ha aggiunto-, che ci mette in condizione di pensare al futuro, sperando che possa costituire una fonte possibile di investimento per i cittadini. Finora, il centro storico è stato un insieme urbanistico mummificato, non potendo essere toccato dal punto di vista architettonico e volumetrico, tanto che a seguito di questa difficoltà il grosso della popolazione si è dovuta trasferire in periferia. Noi pensiamo in maniera molto concreta che questa novità possa costituire un incentivo per i legittimi proprietari per ripristinare le case abbandonate in modo che si possa così avere un immediato riscontro nell’asfittica attività artigianale locale che potrebbe trovare una valvola di sfogo. L’appello che come amministrazione ci sentiamo di fare ai villarosani è di guardare al di là intanto del momento contingente di profonda crisi, di guardare al di là dei confini di Villarosa. Perché al di là c’è una università che è ad un tiro di schioppo e gli studenti che già ad Enna non trovano casa, potrebbero trovare adeguati alloggi qui da noi. Pensiamo, inoltre, che Villarosa potrebbe candidarsi come centro climatico di accoglienza mettendo anche a frutto le opportunità che nel tempo sono state create, come l’Oasi della valle del Morello, il “Treno museo”, il “Museo della memoria”, il sito archeologico di Monte Giurfo e quant’altro . Per poi arrivare a quel concetto di albergo diffuso che potrebbe costituire appunto una delle leve di sviluppo della nostra comunità soprattutto per i giovani che soffrono dalla carenza di lavoro”. (fonte vivienna P.L.)