Non è solo il secondo circolo di Santa Chiara che rischia la “scissione” nel ridimensionamento della rete scolastica provinciale, perché ci sono altre scuole del capoluogo e della provincia che sono interessate alla “revisione” e la riunione di oggi a Palermo presso l’assessorato regionale alla Pubblica Istruzione probabilmente avrà la possibilità di dare i primi segnali tenuto conto che in tutta la provincia si è registrato un calo di popolazione scolastica notevole. Vero è che la maggior parte dei comuni (14 su 20 comuni) appartiene alla classe di comuni montani e parzialmente montani per cui entrerebbe nelle deroghe prevista dal decreto assessoriale n.1110 del 4.11.2008, ma il rischio che “salti” qualche presidenza e qualche segreteria è possibile perché sono diverse le scuole che hanno una popolazione scolastica al di sotto delle 500 unità. Oggi sarà il presidente della Provincia, Pippo Monaco, ad essere presente alla riunione di Palermo; sarà pure presente il presidente del consiglio scolastico provinciale, ingegnere Ermanno Ricerca, ed ovviamente si va presso l’assessorato regionale per cercare di difendere quanto più possibile scuole perché la provincia di Enna ha una sua caratteristica, quella di essere provincia orograficamente difficile, viabilità scadente, collegamenti scarsi, quindi difficoltà notevoli per gli alunni. Ma andiamo con ordine per quanto riguarda la situazione delle scuole ennesi ed i rischi che si corrono. Per quanto riguarda il capoluogo si potrebbe verificare la creazione di due istituti comprensivi con le scuole media Pascoli e Garibaldi, che accorperebbero la prima la scuola Santa Chiara, la seconda la scuola elementare e materna di Sant’Onofrio. Sempre in tema di scuole medie la scuola media Ingrassia di Regalbuto potrebbe essere accorpata con l’Istituto Tecnico e così la scuola media di Valguarnera con l’Istituto superiore presente nel comune; rischia l’istituto comprensivo di Cerami, ma essendo comune montano dovrebbe poter resistere, grazie alla deroga. Le due scuole medie di Piazza Armerina si dovrebbero accorpare e c’è già il parere favorevole dell’amministrazione comunale. I due istituti comprensivi di Centuripe potrebbero diventare uno soltanto; lo stesso potrebbero fare l’Istituto Professionale ed il Commerciale di Piazza Armerina. Sono situazioni che vanno valutate con grande obiettività, con grande serenità, ma anche con grande fermezza; l’importante è difendere, a Palermo, quello che è difendibile, sperando che non si perdano posti di lavoro. (fonte vivienna)