CATANIA – arrestati ladri di rame dalla Guardia di Finanza

La chiamano corsa all’oro rosso, oppure febbre da oro rosso, in ogni caso si tratta di rame: il metallo considerato il miglior conduttore elettrico dopo l’argento, ambitissimo sul mercato clandestino. Il furto del rame è un fenomeno in forte crescita in tutta Europa. Sul mercato europeo questo metallo è molto richiesto e i suoi costi sono elevati, tanto da aver creato nell’ultimo anno un vero e proprio traffico di questo materiale. Costa anche più di tre euro al chilo e serve per costruzioni edili. Rubano i cavi dai depositi di materiali edili, dalle linee ferroviarie, dai pali dell’energia elettrica o dei semafori e poi li rivendono sul mercato illegale, in particolare quello cinese, dove arriva anche via Mare. L’operazione, condotta la scorsa notte, dai militari della Sezione Operativa navale della Guardia di finanza di Catania, è l’ennesimo sequestro di rame avvenuto ancora una volta in località Oasi del Simeto (nella foto), zona molto cara a chi delinque con il traffico del così detto “ oro rosso”. Sono stati denunciati all’autorità Giudiziaria 2 persone che sono stati sorpresi mentre si accingevano a preparare circa 600kg. di rame al fine di privarlodella guaina di protezione, per poi immetterlo nel mercato

CATANIA – l’On. Fiorenza, in una riunione illustra disegno di legge in favore di chi denuncia gli estortori del pizzo

L’associazione antiracket e antiusura “Ugo Alfino”, l’associazione antiracket e antiusura “Francesco Borzì” e l’associazione antiracket e antiusura “Rocco Chinnici” del Sistema Confcommercio di Catania comunicano che lunedì 8 settembre alle ore 10, presso la sede sociale della Confcommercio in via Mandrà 8 a Catania incontreranno l’on. Dino Fiorenza, vicepresidente della Commissione Regionale Antimafia, illustrerà il disegno di legge che prevede una serie di agevolazioni per le imprese che denunciano fenomeni legati al racket dell’estorsione e dell’usura. Interverranno alla riunione il presidente provinciale della Confcommercio Giovanni Arena, il presidente della Federazione Regionale Confcommercio Pietro Agen e il direttore generale della Confcommercio di Catania Antonio Strano

CATANIA – FIGISC - CONFCOMMERCIO, LA TAMOIL SCARICA LA ROBIN TAX SUI GESTORI, DAL 15 SETTEMBRE PREZZO LIBERO SUGLI IMPIANTI TAMOIL

Dal prossimo 15 settembre tutti i 74 impianti della nostra provincia che espongono il marchio TAMOIL potranno fissare liberamente, e senza alcun limite, il prezzo dei carburanti. E’ questa la prima conseguenza della disdetta degli accordi che regolano, a norma di legge, i rapporti economico-contrattuali tra l’Azienda libica e la categoria e che contenevano anche la clausola con la quale i Gestori – unica categoria del commercio in Italia – si erano imposti, fin dal 2002, un tetto massimo di prezzo al quale sottostare, per contenere le spinte al rialzo dei carburanti. Ne dà notizia la Figisc di Catania che associa altre il 70% degli impianti di distribuzione carburanti di tutta la provincia. “La TAMOIL - dichiarano Maurizio Squillaci e Eduardo Brancato rispettivamente Presidente e Segretario della Figisc – Confcommercio - si rifiuta da oltre due anni di rinnovare le intese scadute dalla metà del 2006 per i gestori della viabilità ordinaria e dalla fine del 2004 per quelli autostradali, attuando per altro una politica di forte limitazione dell’autonomia e di perdita delle capacità economiche. Una politica insostenibile che, di fatto, se da un lato spinge i gestori a bandiera TAMOIL al fallimento, dall’altro consente alla TAMOIL di trasferire su di loro ben più dell’onere previsto dalla “Robin Tax “ del Ministro Tremonti.Ai gestori, impoveriti e impossibilitati a sostenere l’onere impositivo, da un margine di appena 0,0036 €/l fermo da anni, non rimane altro che ribaltare tale onere sul consumatore, vanificando così proprio gli sforzi della categoria compiuti in nome del contenimento dei prezzi carburanti. Abbiamo segnalato formalmente la questione al Ministro Scajola, allo stesso Ministro Tremonti e all’Autorità per l’Energia, cui la legge assegna il compito di vigilare e verificare che gli oneri della “Robin Tax” non vengano trasferiti, neanche indirettamente, sui consumatori”.