MOTTA S.ANASTASIA (CT) indagati per omicidio colposo plurimo

il capostazione e un collega dei due operai morti La polizia ferroviaria, continua con le indagini sull’incidente verificatosi a Motta S. Anastasia, dove due operai hanno perso la vita. Due persone sono indagate nell'ambito dell'inchiesta. Sono il locale capostazione, Giuseppe Apa, di 61 anni, e un collega dei due operai deceduti dopo essere stati travolti da un treno: Castrense Cassaro, di 58 anni, in qualità di addetto alla sicurezza del gruppo. L'ipotesi di reato ipotizzata dal procuratore aggiunto di Catania, Vincenzo Serpotta, è di omicidio colposo plurimo. L'iscrizione nel registro degli indagati dei due dipendenti delle Ferrovie è un atto dovuto e necessario alla svolgimento dell'autopsia delle due vittime, fissata per venerdì nell'obitorio dell'ospedale Garibaldi di Catania e che sarà eseguita dal medico legale Carlo Rossitto. "Nessun'altra notizia - ha osservato il procuratore aggiunto Serpotta - allo stato può essere disvelata come imposto dal rigoroso riserbo investigativo che si è inteso dare alla complessa e delicata indagine in corso". Le attività investigative sono state delegate dalla magistratura a personale della polizia giudiziaria della Polfer

CATANIA – l’arte quale arma vincente contro “cosa nostra”

E’ quanto vogliono dimostrare un gruppo d’artisti, 1.000 o più di mille, che hanno organizzato una originale manifestazione intitolata “Arte Nostra” e che l’ha organizzata per protestare contro la mafia. Si tratta di un esercito di giovani ballerini, che partendo da Piazza Palestro, dilagherà in centro, procedendo così alla occupazione fisica del territorio, con i mezzi dell’arte, lanciando un messaggio inedito, che vuole dire che attraverso l’arte si ingaggia una nuova guerra, quella contro la mafia, in questo caso dichiarata da uomini, donne, ragazzi, giovani artisti, che a passo di danza marciano occupando pezzi di territorio, strade, quartieri, usando la tecnica denominata tecnica degli “attacchi”, di territori fisici e culturali, rioccupandoli secondo nuovi e differenti valori. Questo è lo spirito del sovrintendente del Teatro Massimo Bellini, che ha promosso la manifestazione che si svolgerà domenica prossima. Il Teatri Bellini non è nuovo a queste manifestazioni impegnate. In passato ha messo in scena ilo così detto teatro della memoria, per ricordare appunto personaggi come Borsellino, Falcone, Montana. E’ un modo per stimolare anche le istituzioni, che debbono sempre più passare dall’antimafia delle parole a quella dei fatti, molto più utile a debellare questo annoso male che ha soffocato e soffoca la Sicilia.

CATANIA – andare in discoteca può costare caro.

Posteggiare la machina in Viale Kennedy o nelle vicinanze, per andare in discoteca, a volte può costare caro ai ballerini, che mentre passano il loro tempo a danzare ed a scaricarsi, qualche altro si occupa di alleggerire la macchina o anche le tasche dei giovani. E’ quanto è accaduto a Catania, dove una coppia si aggirava furtiva tra le macchine posteggiate, o entravano ed uscivano dal locale, per fare capire che erano lì per divertirsi e ballare. Ma qualcuno ha ritenuto sospetto il movimento della coppia che si aggirava furtiva ed ha chiamato il 113, che pur essendo le 5,30 del mattino, si è subito presentata sul posto fermando i due per effettuare un controllo. L’occupazione dei due è risultata subito chiara, quando a vbordo della loro machina, una fiat punto, sono state trovate numerose bose e diversi oggetti, che erano il chiaro provento di vari furti. Trovati ancora, portafogli, marsupi, dodici cellulari di vario tipo, occhiali, attrezzi da sub, ombrelloni, capi di abbigliamento ed altro ancora. La refurtiva lascia pensare che i due, oltre a frequentare la discoteca, frequentava anche le spiagge catanesi dove riuscivano a recuperare oggetti di ogni tipo. Gli agenti, hanno proceduto all’arresto della coppia per furto aggravato e ricettazione.

PATERNÒ (CATANIA) - I carabinieri hanno arrestato a Paternò, nel Catanese, Roberto Raciti, 24 anni, e Rosario Oliveri, di 20, che ieri intorno alle 23.30 hanno compito una rapina in una pizzeria di via Emanuele Bellia. I due, che indossavano passamontagna, armati di pistola hanno minacciato il cassiere e portato via l'incasso. Poi, tolto il passamontagna, si sono allontanati con uno scooter ma sono stati riconosciuti da due carabinieri in borghese, liberi dal servizio. Avviate le ricerche, dopo pochi minuti sono stati arrestati

CATANIA - Sottoposto a un delicato intervento chirurgico, che si è protratto nella notte, Gaetano Lauceri, 22 anni, resta in gravi condizioni. I medici del Vittorio Emanuele di Catania hanno asportato la milza al vigilante ferito ieri pomeriggio con tre colpi di arma da fuoco, in un hard discount nel quartiere etneo di Librino, da un malvivente che dopo avergli sottratto la pistola d'ordinanza ha sparato. Il vigilante, secondo una prima ricostruzione degli investigatori, è stato sorpreso alle spalle dal rapinatore, che gli ha sottratto l'arma puntandola alla nuca e costringendo Luceri ad entrare nel supermercato. La guardia giurata avrebbe reagito e a questo punto il rapinatore ha fatto fuoco. Cinque i colpi sparati, tre dei quali hanno raggiunto il giovane alla gola, allo stomaco e a una spalla. Lauceri è ricoverato nel reparto di rianimazione. Intanto, continuano da parte dei carabinieri le ricerche del rapinatore, che avrebbe agito con un complice. Le fasi del ferimento sarebbero state riprese dalle telecamere a circuito chiuso dell'esercizio commerciale.

CATANIA - Hanno lavorato fino a tarda notte gli uomini della Polizia Scientifica a Catania, in via Cairoli, dove ieri sera è stato ucciso Sebastiano Fichera, 37 anni. L'uomo era un sorvegliato speciale ed è stato raggiunto da tre colpi di pistola calibro 7.65, due alla nuca, mentre era a bordo del suo scooter Honda Sh 300, due lo hanno colpito alla nuca e uno alla spalla. Fichera aveva precedenti per droga ed estorsione. L'uomo era ritenuto un elemento di spicco del clan Sciuto Tigna. Forse aveva un appuntamento con i propri killer, visto che il suo motorino è stato trovato posteggiato sul cavalletto, davanti al corpo senza vita davanti a una saracinesca di un vecchio capannone. Dal lato opposto si trova la scuola media "Francesco De Sanctis