LA VOCE DI NEW YORK: L’IMPORTANZA DI ESSERE ITALOAMERICANI

New York – “Crediamo che gli italoamericani abbiano un passato che dovrebbe generare un serio interesse da parte di chi ci tiene alla storia degli Stati Uniti, dell’Italia, dell’immigrazione e della globalizzazione”

. “La Voce di New York”, quotidiano online in lingua italiana e inglese, ha intervistato gli storici William J. Connell e Stanislao Pugliese riguardo alla storia degli italoamericani e sull’impatto che essi hanno avuto nelle vicende statunitensi. “Contrariamente a quanto si credeva prima, cioè che gli italiani siano arrivati negli Usa senza una coscienza politica, sappiamo che gli immigranti italiani venivano da una ricca tradizione di attivismo. È una vergogna che oggi il nativismo abbia fatto una tale presa su tanti italoamericani, ma sembra ovvio che gli italoamericani non sanno, o hanno dimenticato, la loro storia come discendenti di immigrati – hanno dichiarato gli autori – Erano stati membri di leghe di contadini e cooperative agrarie, associazioni cattoliche di mutuo soccorso e attivi in movimenti socialisti e anarchici. Carlo Tresca è stato il più famoso e stravagante, Sacco e Vanzetti i più tragici. Ma ce n’erano molti altri, incluse tante donne”. E sullo show business che hanno poi contribuito a creare, hanno commentato: “I film girati a Hollywood erano diretti a un pubblico borghese in Italia. I film girati nella East Coast, in un grande studio a Newark, per esempio, erano invece soprattutto produzioni napoletane in dialetto, caratteri e trame”. “Gli anni Ottanta poi sono stati la decade nella quale gli italoamericani ‘ce l’hanno realmente fatta’, e sono entrati nella società americana. Non solo in politica (Mario Cuomo), ma anche in diritto, architettura, medicina e industria – hanno concluso – Ora che la discriminazione è diminuita, molti italoamericani si considerano semplicemente americani e non danno molto peso alla loro discendenza”. (NoveColonneATG)

APERTE LE CANDIDATURE ALL’11A EDIZIONE DELL’ACCESS CITY AWARD

BRUXELLES - La Commissione europea questa settimana ha dato il via all’11a edizione dell’Access City Award, il concorso che riconosce e celebra la volontà, la capacità e gli sforzi delle città dell’UE per diventare più accessibili alle persone con disabilità e agli anziani. Le città accessibili possono contribuire a garantire condizioni di accesso eque, a migliorare la qualità della vita e a far sì che tutti possano beneficiare di tutte le risorse e le amenità che hanno da offrire. Negli ultimi mesi, inoltre, le città hanno dimostrato di poter svolgere un ruolo importante per fronteggiare le sfide globali, come la pandemia di coronavirus, e il concorso di quest'anno rifletterà questo aspetto. "Le città sono in prima linea nel fronteggiare le sfide connesse alla pandemia di coronavirus”, ha sottolineato Helena Dalli, Commissaria per l’Uguaglianza. “Garantire a tutti l'accesso ai luoghi e ai servizi pubblici è più che mai una priorità. Per questo quest’anno ci sarà una menzione speciale “accessibilità dei servizi pubblici in tempi di pandemia” per premiare gli sforzi delle città.” Le città dell'UE con oltre 50000 abitanti possono candidarsi fino al 9 settembre prossimo. Visto il successo delle precedenti edizioni, la Commissione europea continuerà a premiare le prime tre città classificate con 150.000 alla prima, 120.000 alla seconda e 80.000 alla terza. La Commissaria Dalli svelerà i vincitori alla cerimonia di premiazione che si terrà all'inizio di dicembre. Lo scorso anno, ad aggiudicarsi l’Access City Award 2020 è stata Varsavia, per essere riuscita a migliorare in modo sostanziale la sua accessibilità in un breve lasso di tempo. Tutte le informazioni su come candidarsi all'edizione 2021 sono disponibili qui: https://ec.europa.eu/social/main.jsp?&catId=88&eventsId=1604&langId=it. (aise)

TURCHIA, RIUNIONE DEL COMITATO DEGLI IMPRENDITORI ITALIANI NEL SEGNO DEL PATTO PER L’EXPORT

ANKARA – Si è tenuto nei giorni scorsi, su iniziativa dell’Ambasciata d’Italia ad Ankara, la riunione del Comitato degli imprenditori italiani in Turchia. Il Viceministro degli Esteri turco, Faruk Kaymakci, e il Sottosegretario agli Esteri, Ivan Scalfarotto, hanno aperto i lavori, soffermandosi sull’importanza della partnership economica tra Italia e Turchia per rilanciare il commercio e la crescita dopo l’emergenza Covid. L’Ambasciatore Gaiani ha inoltre illustrato le iniziative in programma per sostenere le aziende con nuove modalità digitali, in linea con il nuovo Patto per l’Export. Sono intervenuti oltre 130 rappresentanti delle aziende italiane presenti in Turchia, interessate al mercato turco, a conferma della vitalità dei rapporti economici bilaterali. L’Italia è il secondo partner commerciale della Turchia tra i Paesi Ue; la Turchia è il quinto mercato per l’export italiano al di fuori dall’Europa. L’Italia è inoltre stabilmente tra i primi investitori in Turchia e, come sottolineato dal Sottosegretario Scalfarotto, sono in crescita anche gli investimenti turchi in Italia. (Inform)

DONNE ITALIANE ALL'ESTERO - SVIZZERA - LA SVIZZERA SI MOBILITA PER L'UGUAGLIANZA DELLE DONNE: PIU' TEMPO, PIU' SOLI E PIU' RISPETTO - L'IMPEGNO DEL SINDACATO UNIA

Oggi, 14 giugno e durante tutta la settimana precedente, Unia si è mobilitata e si sta mobilitando di nuovo per chiedere più tempo, più denaro e rispetto per le donne! Un anno dopo l'enorme successo del secondo sciopero femminile *, l'uguaglianza non è stata ancora raggiunta. Il sindacato chiede una rivalutazione dei salari e dei bonus delle donne per coloro che erano in prima linea durante la crisi. Le donne meritano di più: più tempo, più soldi e rispetto. Un anno fa, donne provenienti da tutta la Svizzera hanno dimostrato la loro forza e la gravità delle loro richieste organizzando la più grande mobilitazione degli ultimi decenni. Ma da allora è stato fatto troppo poco. La discriminazione salariale, i doppi o tripli oneri e la mancanza di rispetto fanno parte della vita quotidiana delle donne in Svizzera. Per questi motivi, in occasione dell'anniversario dello sciopero delle donne *, sono in atto azioni in tutta la Svizzera. Ma le donne di Unia si sono anche mobilitate durante la settimana precedente, da lunedì 8 giugno. A Neuchâtel è stato costruito un muro della vergogna e poi demolito per simboleggiare la fine del sessismo e della discriminazione. Ad Olten, una statua era vestita di viola. A Delémont, le donne mettono "i punti sulla i" dell'uguaglianza. In occasione del giubileo dello sciopero delle donne *, Unia pubblica anche il suo libro “La Suisse bouge. Sciopero delle donne * 2019 ”. Questo lavoro in tre lingue è riccamente illustrato con foto e testimonianze che mettono in relazione scioperi, azioni e manifestazioni del 14 giugno 2019 in tutte le regioni della Svizzera. Inoltre, sindacalisti ed esperti parlano in interviste e articoli. Cura, assistenza domiciliare, vendita al dettaglio, logistica: anche durante la pandemia, le donne erano in prima linea! Il settore dell'assistenza è femminile per l'82% mentre quello per il commercio al dettaglio è almeno del 65%. Gli applausi non sono sufficienti per premiare questo sforzo. Per queste donne, Unia non richiede uno stipendio inferiore a 4.000 x13 franchi (40 ore settimanali) e un bonus di almeno 2.000 franchi per gli sforzi fatti durante la pandemia e i rischi connessi. Porre fine al sessismo: questo uno dei punti della manifestazione . Il rispetto per il lavoro delle donne deve ora essere tradotto in azione! Unia chiede inoltre maggiori controlli nelle aziende per far rispettare la parità salariale, una maggiore lotta contro il sessismo e le molestie sessuali, il riconoscimento del lavoro di cura e il congedo parentale da dividere tra genitori. Ulteriori informazioni “La Svizzera è in movimento. »Il libro di Unia sullo sciopero delle donne * 2019. (14/06/2020-ITL/ITNET)

CICLO DI CONFERENZE SUL “PREMIO STREGA” ORGANIZZATO DALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI PECHINO

PECHINO – Nei giorni scorsi, come segnalato dall’Ambasciata d’Italia, è stato inaugurato il ciclo di cinque conferenze on-line organizzate dall’Istituto Italiano di Cultura di Pechino e dedicate al “Premio Strega”, giunto ormai alla sua 74esima edizione. La prima conferenza, dedicata ad una presentazione storica generale del “Premio Strega”, ha visto la partecipazione di alcuni fra più autorevoli italianisti e traduttori cinesi e si è tenuta alla vigilia della prima votazione del prestigioso premio letterario e della proclamazione dei 6 libri finalisti, votati fra i dodici candidati. La conferenza è stata moderata dal Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Pechino Franco Amadei, e dal Prof. Wen Zheng, Direttore del Dipartimento di Italiano della “Beijing Foreign Studies University”. Ottima la partecipazione di pubblico, che ha esaurito rapidamente i 500 posti disponibili sulla piattaforma on-line ed ha partecipato attivamente alla sessione di domande agli ospiti. Le prossime tre conferenze, dedicate ognuna a presentazioni più approfondite delle 12 opere candidate e dei loro autori, si terranno il 16, il 23 ed il 30 giugno prossimi. Un’ultima conferenza, incentrata sul vincitore del Premio, sarà programmata nel mese di settembre. Dal 2018 l’Istituto Italiano di Cultura di Pechino è entrato a far parte del gruppo dei 20 Istituti Italiani di Cultura nel mondo che selezionano e coordinano 10 lettori ciascuno, fra gli italianisti, traduttori, intellettuali italiani e stranieri residenti in loco, quali membri della giuria internazionale del “Premio Strega”. (Inform)

CITTADINO CANADESE: AD AGOSTO LA 27 ESIMA EDIZIONE DELLA SETTIMANA ITALIANA

Montréal – Per la sua 27esima edizione, quest’anno la Settimana Italiana di Montréal ha deciso di realizzare un evento virtuale, in modo che tutti possano godersi la programmazione dal comfort di casa propria. Il Festival della Settimana Italiana andrà in scena dal 7 al 23 agosto, con concerti live, spettacoli e attività per tutte le età, come riportato dal settimanale “Il Cittadino Canadese”, giornale di riferimento della folta comunità italiana del Québec, la parte francofona del Canada. “Questa è una prima volta per noi”, ha dichiarato Antonio Sciascia, presidente della Settimana italiana di Montréal, che poi ha aggiunto: “Questo tipo di approccio innovativo ci mantiene motivati e positivi. Se tutti i frequentatori ci seguissero sul web, potremmo avere un festival ugualmente di successo. Ci auguriamo che l’evento, della durata di tre settimane, sia di vostro gradimento. In caso affermativo, intendiamo ripetere gli eventi virtuali in futuro, per aggiungerli alla nostra regolare programmazione”. “Con l’obiettivo primario di celebrare la bellezza e la diversità della comunità italocanadese – ha sottolineato Josie Verrillo, direttrice generale della Settimana italiana di Montréal – stiamo lavorando alacremente per offrire una programmazione divertente e diversificata, che porterà gioia in ogni casa. Viviamo in tempi difficili e, per la prima volta, tutto il mondo condivide le stesse preoccupazioni. Noi abbiamo fatto il nostro dovere, creando incontri virtuali per offrire una piacevole esperienza”. (NoveColonneATG)