ITALIANI ALL'ESTERO - VENEZUELA - CON "PONTI DI SOLIDARIETA'" PIANO PASTORALE INTEGRATO A SOSTEGNO MIGRANTI VENEZUELANI IN SUD AMERICA

“Ponti di solidarietà - Piano pastorale integrato per aiutare i migranti venezuelani in Sud America”

è il progetto predisposto da otto Conferenze Episcopali del Sud America con la collaborazione della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio allo sviluppo umano integrale. Il piano - che avra' una durata di due anni - mira ad accogliere, proteggere, promuovere e integrare i venezuelani che sono costretti ad emigrare, accompagnandoli in ogni fase del loro viaggio, dalla partenza all'arrivo, e anche nel loro possibile ritorno a casa. Secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM) a causa della crisi politica ed economica, negli ultimi 2 anni centinaia di migliaia di venezuelani sono fuggiti nei paesi vicini e in questo periodo ci sono state molte iniziative delle Chiese particolari in loro difesa e aiuto, come ha segnalato a piu' riprese l'agenzia di stampa Vaticana Fides Le Conferenze Episcopali di Brasile, Colombia, Ecuador, Cile, Perù, Bolivia, Paraguay e Argentina, con questo piano intendono fornire servizi di accoglienza per i migranti più vulnerabili, aiutandoli a trovare alloggio e lavoro, ma soprattutto, come sottolinea p. Sosa, "integrazione nella società che raggiungono". (08/05/2018-ITL/ITNET))

TUNISIA, SIGLATA A TABARKA INTESA DI PARTENARIATO E GEMELLAGGIO

GENOVA - In rappresentanza della Regione Liguria, il consigliere Sergio Rossetti ha firmato a Tabarka, in Tunisia, un Protocollo di intesa di partenariato e gemellaggio che rappresenta “un ulteriore passo in avanti verso il riconoscimento della storia del popolo tabarchino come patrimonio immateriale dell’Unesco”, si sottolinea dagli uffici regionali liguri. La storia della comunità tabarchina inizia a Pegli: una parte degli abitanti, al seguito della famiglia aristocratica dei Lomellini, fra il 1542 e il 1738 si trasferì nell'isola tunisina di Tabarka alla ricerca del corallo. Da lì si spostarono nell'isola di San Pietro, in Sardegna, dove fondarono Carloforte e, successivamente, nell'isola spagnola, quindi denominata Nueva Tabarca. La cerimonia si è svolta nei giorni scorsi al termine del convegno, organizzato dal Ministero degli Affari culturali del Governo tunisino, “L'eredità culturale dell'avventura storica dei Tabarchini, un patrimonio mediterraneo condiviso”. Alla manifestazione hanno partecipato, alla presenza del ministro del Turismo del Governo tunisino, i sindaci di Tabarka, di Carloforte, Calasetta, Nueva Tabarca in Alicante, rappresentanti del Comune di Genova e del municipio di Genova Ponente. Il primo ottobre 2017, a Genova, era stato siglato il primo documento per avviare la candidatura “dell'epopea del popolo tabarchino” a patrimonio immateriale dell'Unesco e il 16 gennaio scorso il Consiglio regionale della Liguria aveva approvato all'unanimità una mozione, presentata dai consiglieri Sergio Rossetti e Francesco Bruzzone, che impegnava la Regione promuovere la richiesta delle diverse associazioni tabarchine di ottenere il prestigioso riconoscimento internazionale. La candidatura è stata depositata ufficialmente nel marzo scorso. “Oggi ci troviamo davanti alle massime autorità tunisine per chiedere all'Unesco di riconoscere bene immateriale dell'umanità la storia del popolo di Tabarka - dichiara Sergio Pippo Rossetti - Il Governo Tunisino, le città di Tabarka, Genova, Carloforte, Calasetta, Nueca Tabarca (Alicante), Regione Liguria, le associazioni culturali locali, con il circolo Norberto Sopranzi in testa, e il municipio di Genova Ponente consolidano il comune impegno a sostenere la procedura presso l'Unesco. Sono emozionato e onorato perché qui i Genovesi sono considerati amici. Dalla storia del popolo tabarchino si può sperare che il Mediterraneo sia sempre più una grande comunità pacifica che consenta a tutti i suoi popoli di svilupparsi. La storia del popolo tabarchino, infatti, è una preziosa testimonianza - aggiunge Sergio Rossetti - di laboriosità, intraprendenza e, insieme, di integrazione fra i popoli perché ogni suo spostamento avvenne senza violenza e fu motivato dalla coraggiosa ricerca di nuove opportunità di lavoro e di un futuro migliore. Per tutti questi motivi - conclude il consigliere - auspico che al più presto arrivi dall'Unesco questo importante riconoscimento per il significato non solo storico e culturale, ma anche etico, che la vicenda di questa comunità porta con sé”. (Inform)

XVIII SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO: “L'ITALIANO E LA RETE, LE RETI PER L'ITALIANO” NEL PRINCIPATO DI MONACO L'INAUGURAZIONE IL 15 OTTOBRE CON IL VINCITORE DEL 56° PREMIO CAMPIELLO

MONACO – La Settimana della Lingua italiana nel mondo verrà inaugurata nel Principato di Monaco il 15 ottobre con un evento organizzato dall'Ambasciata d'Italia in collaborazione con l'agenzia Communiqué che prevede come ospite il vincitore del 56° Premio Campiello, alla sua prima tappa estera. La XVIII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo si intitola “L'italiano e la rete, le reti per l'italiano”, tema di grande interesse e attualità che consentirà di approfondire i legami e le influenze esistenti tra la lingua italiana, il mondo di internet, le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, incluse le piattaforme sociali. A Monaco verrà inoltre esplorata la capacità di promuovere ed arricchire attraverso la rete anche la lingua narrata, quella della scrittura il cui valore trova nel Premio Campiello una delle sue massime espressioni. Uno spunto di approfondimento che offrirà motivo di confronto con due mondi, quello della parola stampata e quello del web che, pur uniti dalla lingua comune, ne rappresentano due interpretazioni che possono apparire antitetiche. Nella nota diffusa in proposito dall'Ambasciata si sottolinea come “l'internazionalità del Principato e la presenza di una importante comunità italiana rendono Monaco un luogo d'elezione per accogliere e raccontare il vincitore del Premio Campiello, celebrando la lingua italiana in una delle sue interpretazioni più attuali e fascinose”. (Inform)

SU WE THE ITALIANS L'INTERVISTA ALLA RICERCATRICE BRENDA GIANNOTTI STANKUS L'EMIGRAZIONE ITALIANA IN VIRGINIA

NEW YORK – Su We the Italians l'intervista di Umberto Mucci alla ricercatrice Brenda Giannotti Stankus, che si sofferma sulla storia dell'emigrazione italiana a Richmond, in Virginia. Frutto di una sua ricerca e di un progetto curato con Ray Gargiulo è anche il monumento statale che rende omaggio alla "Little Italy" di Richmond inaugurato il 7 maggio 2017, attraverso cui per la prima volta lo Stato della Virginia “ha inteso riconoscere una qualsiasi comunità di immigrati. Le prime tracce di emigrazione italiana a Richmond risalgono al 1856, quando venne fondato un Club italiano, ma “il gruppo della Little Italy oggetto della nostra ricerca – spiega Brenda Giannotti - è arrivato intorno alla fine del XX secolo, e il flusso è continuato per circa 20 anni”, si trattava di “quasi 125 famiglie provenienti principalmente dalla Toscana tra il 1900 e il 1923. Molti furono sponsorizzati da due uomini, Umberto Balducci, ristoratore, e Ferruccio Legnaioli, scultore e intonacatore”. Tra le storie dei connazionali più illustrai, quella di Philip Mazzei, amico di Thomas Jefferson e considerato uno dei padri storici della Dichiarazione d'Indipendenza americana. L'intervista completa è disponibile sul sito di We the Italians. (Inform)

"ITALIANDO" A FUKUOKA

OSAKA - Fotografia e cinema sono il fulcro di "Italiando", la rassegna in programma sino al 18 maggio a Fukuoka, in Giappone, nella sede dell’Italian Kaikan. Il 6 maggio è stata inaugurata presso la galleria d’arte Spazio Art Gallery la mostra fotografica "Il sale negli occhi" di Salvo Alibrio, che con le sue immagini racconta la situazione di rifiuto e di esclusione che vivono immigrati e rifugiati e che è da considerarsi come vera e propria discriminazione. Tra lacrime, sudore e sale del mare negli occhi, Salvo Alibrio ritrae i volti sofferenti, degli immigrati che riescono ad approdare in Sicilia. La terza edizione del festival del cinema "Italiando" è stata aperta e sarà chiusa da due film di Emanuele Crialese, rispettivamente "Terraferma" e "Nuovomondo". Il primo è un commovente racconto che ha portato il regista a ricevere il Premio Speciale dalla giuria alla 68° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Una famiglia, da generazioni pescatori, vive in una piccola isola al sud d’Italia, il salvataggio di una giovane africana è il punto di svolta che cambia la loro vita. La narrazione è caratterizzata da riprese di paesaggi mozzafiato e la presenza dell’immancabile Filippo Pucillo nel ruolo di protagonista. Quanto a "Nuovomondo", il film, terza opera di Crialese, racconta la storia di una famiglia che emigra in America e le sue vicende: la pellicola gli è valsa il Premio Pasinetti alla 64° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. (aise)