FEDI (PD): RIFORMA DELLA RAPPRESENTANZA E RIFORME PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO “Proficuo incontro di lavoro con il Presidente del Comites del Victoria e della Tasmania, Francesco Pascalis, per affrontare alcune delle questioni relative alla comunità italiana d’Australia. Nei prossimi giorni incontri analoghi si terranno in altre circoscrizioni consolari. Al centro della discussione la riforma della rappresentanza, Comites e Cgie. Alla ripresa dei lavori parlamentari presenterò una proposta di riforma con la collega La Marca che terrà conto delle proposte e riflessioni partite dalla nostra rete di presenza nel mondo. Importante ricordare al Governo gli impegni assunti con la scuola, per evitare tagli, e consolidare un impegno annuale per la promozione della lingua italiana nel mondo. Necessario portare a compimento una seria revisione della spesa che privilegi i servizi e quindi punti sul rafforzamento della rete diplomatico-consolare nel mondo. Per questa ragione trasmetterò in questi giorni alla Farnesina una richiesta per il personale a contratto, affinché si possa guardare al futuro con serenità, sia per quanto attiene alle retribuzioni che ai trattamenti pensionistici ed alle condizioni di lavoro in generale. Significativo, in questo contesto, l’impegno del Governo – da misurare nei fatti – per garantire che le risorse provenienti dalla rete consolare nel mondo possano essere utilizzate per la stessa rete di servizio. La prossima visita in Australia di una delegazione INPS, infine, assisterà la rete dei patronati e di coloro che si occupano di tutela dei connazionali più anziani per migliorare la gestione dell’accordo di sicurezza sociale e la qualità dei servizi in generale. Occorre essere critici ma mantenere un giusto equilibrio nel giudizio sui cambiamenti. Una gestione più coordinata ed integrata potrebbe risultare positiva se inserita in un quadro generale di miglioramento della gestione delle pratiche in convenzione internazionale. I cambiamenti in relazione alla Direzione Relazioni Internazionali, quindi, vanno prima compresi e valutati. Anche su questi temi, la propaganda è sempre controproducente. Utile capire e seguire con occhio critico ma vigile ed attento. Esattamente ciò che ci proponiamo di fare con impegno”. On. Marco Fedi
 
FEDI (PD): INCONTRO DI LAVORO AL COASIT DI MELBOURNE
 
Marco Fedi ha incontrato a Melbourne dirigenti e personale del CO.AS.IT., della società storica e del Museo Italiano, per definire le priorità in campo culturale linguistico e il contributo all’iniziativa “Italians Down Under” promossa dall’Ambasciata d’Italia per il 23 e 24 settembre prossimi. Nel corso del dibattito i partecipanti alla riunione hanno accolto positivamente il recupero di risorse per la formazione linguistica che il Governo ha inserito nell’assestamento di bilancio, ma non hanno mancato di esprimere “preoccupazione per il possibile taglio previsto per il 2017 e, soprattutto, per i primi segnali di una inversione di tendenza da parte delle singole scuole australiane che subiscono l’attrazione delle lingue asiatiche a scapito di quelle europee. Un preoccupante segnale che dovrebbe mobilitare subito tutti, famiglie, enti gestori ed istituzioni, nel rafforzare la presenza linguistica e culturale a tutti i livelli, nell’individuare le strategie per la crescita politica, oltre che culturale, della nostra comunità e, soprattutto, nell’aumentare la nostra capacità di attrazione”. “La sostanza – ha sottolineato l’on. Fedi – è che non bastano le conferenze, tantomeno la propaganda, e certamente sono controproducenti sia le riforme solo annunciate che quelle presentate a spezzoni. Nei prossimi mesi, anche in vista di importanti presenze politiche in Australia, lavoreremo per identificare le linee prioritarie in questo settore, anche in campo culturale. Importante, infatti, finalizzare anche l’accordo tra il Museo Italiano di Carlton, altre realtà museali dell’emigrazione in Australia, le società storiche presenti nel territorio, ed il Museo dell’Emigrazione di Genova”.
 
ON. MARCO FEDI: IMPEGNO COMUNE DEGLI ITALIANI D’AUSTRALIA
 
Con il patrocinio dell’Ambasciatore d’Italia, Pier Francesco Zazo, nei prossimi giorni verrà definita la composizione del comitato nazionale che coordinerà la raccolta fondi per le aree del centro Italia colpite dal terremoto. La riunione, convocata dal Comites, a cui hanno partecipato numerosi esponenti della comunità italiana del Victoria, ha deciso di far convergere gli sforzi della raccolta fondi sul Co.As.It. di Sydney che ha messo a disposizione la registrazione per ottenere la deducibilità delle donazioni a fini fiscali. Alla riunione di Melbourne, presieduta dal Presidente del Comites, Francesco Pascalis, hanno partecipato il Console Generale Marco Cerbo e l’On. Marco Fedi. Nei prossimi giorni verrà predisposto un programma di iniziative rivolte alla comunità italo-australiana ed alle associazioni. Importante segnalare la disponibilità piena, espressa da tutti i partecipanti, a sostenere le iniziative con opera di volontariato. Nei prossimi giorni verrà attivata una segreteria presso la sede del Comites di Melbourne per gestire gli aspetti pratici e di coordinamento delle iniziative.
 
TERREMOTO/ A TORONTO NASCE IL CENTRAL ITALY EARTHQUAKE RELIEF FUND
 
TORONTO - Un gruppo di associazioni, imprenditori e rappresentanti della collettività italo-canadese ha dato vita ieri, 30 agosto, al Central Italy Earthquake Relief Fund (Cierf), iniziativa nata a supporto delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto scorso nel Centro Italia. Il fondo è stato registrato come ente di beneficenza. “Le foto e le storie di vite spezzate, famiglie distrutte e intere comunità senza casa hanno colpito moltissimo la comunità italo-canadese e spinto immediatamente all’azione”, spiega Eligio Gaudio, Presidente del Central Italy Earthquake Relief Fund. “Saremo attivi dentro e fuori la nostra comunità per raccogliere abbastanza da dare un sostanziale contributo per aiutare le popolazioni colpite a rimettersi in piedi”. L'obiettivo dell'iniziativa è quello di fornire un contributo duraturo che abbia un impatto positivo e profondo sulle cittadine e i paesi più colpiti - Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e Pescara del Tronto - le loro economie e tutti i residenti. Il fondo – precisano da Toronto – non è nato per un’assistenza a breve termine: all’emergenza dei primi mesi penseranno le autorità e gli enti governativi italiani. L’area specifica di intervento, spiegano dal Cierf, “sarà determinata dopo la fine della prima fase d’emergenza così che siano più chiare le reali esigenze a lungo termine del territorio”. D’altro canto, “la devastazione prodotta dal sisma richiede una mobilitazione coordinata e su larga scala. Per andare incontro alle esigenze della popolazione colpita, i promotori del Fondo stanno chiedendo ai governi federale e provinciale di unire i fondi messi a disposizione dai privati”. Il Cierf ricorda che iniziative simili sono state attivate in Canada anche nel passato: dal sisma del Friuli a quello dell’Irpinia, passando per i drammatici terremoti di Sicilia e Molise fino all’and Abruzzo. Come donare Le donazioni possono essere effettuate in tutti gli sportelli IC Savings (Italian Canadian Savings and Credit Union) a Toronto e online sul sito del Fondo. Tutte le donazioni sono deducibili. I promotori del fondo sono Villa Charities family of organizations; Canadian Italian Business & Professional Association; Centro Scuola e Cultura Italiana; Italian Chamber of Commerce of Ontario; National Congress of Italian-Canadians; Italian Canadian Savings and Credit Union; altri membri e rappresentanti della comunità. (aise)
 
DONATELLA STRANGIO E ROSA TAMBORRINO RACCONTANO LE "LITTLE ITALIES" ALL’IIC DI BUENOS AIRES
 
BUENOS AIRES - Nel pomeriggio di oggi, giovedì 1 settembre, alle ore 18.30, il Salone Benedetto Croce dell’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires ospiterà la conferenza "Little Italies: creatività, cibo e cultura italiana nel mondo". L’incontro sarà a cura di Donatella Strangio, professore di Storia economica presso l’Università La Sapienza di Roma, e Rosa Tamborrino, professore di Storia dell’architettura presso il Politecnico di Torino e presidente dell’Associazione Italiana di Storia Urbanistica. Il nome "Little Italy" rinvia immediatamente al caso più celebre, il quartiere italiano di New York. In realtà, analoghi quartieri sono presenti in molte altre città del mondo. La loro immagine ha rappresentato nel tempo una vera e propria "Italia altrove". Le "Little Italies" rappresentano quindi un modello di cultura urbana esportato dagli italiani. L’esposizione farà particolare riferimento al caso di Buenos Aires. (aise)