EUROPROGETTISTI CRESCONO CON LA CAMERA DI COMMERCIO BELGO ITALIANA BRUXELLES - L’europrogettista è riconosciuto come una delle nuove professioni fortemente in crescita: infatti sono sempre più numerose le aziende, ma anche le pubbliche amministrazioni, che decidono

di affidarsi a questo esperto per il partecipare ai numerosi bandi pubblicati dalle Istituzioni europee. Ma che cos’è l’europrogettazione e quali sono i requisiti necessari per diventare europrogettista? Con il termine europrogettazione si vogliono indicare tutte le attività necessarie e strumentali alla stesura e alla gestione dei progetti europei, cioè delle proposte di finanziamento indirizzate all'Unione europea, in risposta ai bandi che essa pubblica quasi quotidianamente. L’europrogettazione può interessare tanto gli enti pubblici (statali e locali, compresi gli enti economici e di ricerca, le università e le camere di commercio), che i privati (aziende, associazioni, fondazioni, ecc.) ed è spesso indicata come uno dei "giacimenti occupazionali" più promettenti. La figura dell’europrogettista ha una natura polivalente: scrittore, narratore, contabile, lobbista, artista, addetto alle relazioni esterne, responsabile per l’amministrazione e la rendicontazione finanziaria, formatore, organizzatore di eventi, referente per le comunicazioni istituzionali. Le sue competenze includono anche la conoscenza di almeno due o tre lingue, tra le quali l’inglese, una familiarità con la programmazione finanziaria europea, una spiccata capacità di comunicazione interculturale, competenze economiche, tecniche e giuridiche, nonché qualità come intraprendenza, resistenza allo stress e spirito di squadra. La Commissione europea cofinanzia progetti in numerosi settori tra i quali la cultura, l’ambiente, lo sviluppo rurale, le PMI, le politiche sociali. Inoltre non sono solo i Paesi dell’Ue a poter beneficiare di questo tipo di fondi, ma i programmi europei di cooperazione internazionale permettono anche di implementare progetti di sviluppo in tutto il mondo. In questo senso, le Camere di Commercio italiane all’estero (CCIE) svolgono sempre più spesso una funzione di collegamento tra l’Unione europea, le imprese italiane e i mercati esteri, supportando le PMI nel loro processo di internazionalizzazione. Le CCIE sono associazioni di imprenditori e professionisti presenti in 54 Paesi nel mondo con 140 uffici e comprendenti più di 18.000 imprese associate. Oltre 20 Camere di Commercio hanno beneficiato di finanziamenti europei, contribuendo alla realizzazione di oltre 86 progetti in tutto il mondo e in diversi settori. "Negli ultimi due anni le CCIE hanno contribuito alla crescita del Sistema Italia a livello internazionale partecipando a 30 progetti europei e coinvolgendo oltre 150 imprese nei settori più diversi", conferma Matteo Lazzarini, segretario generale della Camera di Commercio italiana a Bruxelles. "L’Italia è ai primi posti per numero di enti e imprese che beneficiano di finanziamenti europei e spesso a fare da capofila dei partenariati internazionali sono proprio i nostri enti camerali all’estero che, nel settore dell’europrogettazione, hanno raggiunto dei livelli di eccellenza". In particolare, la Camera di Commercio Belgo-Italiana scrive e gestisce progetti europei, come capofila o partner, nei settori della formazione, dell’imprenditoria giovanile, del turismo e della cooperazione internazionale. Lo scorso anno il progetto Open Eye del programma Erasmus per giovani imprenditori è stato inserito tra i migliori progetti europei dell’anno posizionandosi in quelli di “fascia alta”. Inoltre la Camera di Bruxelles gestisce nel periodo 2011-2017 un contratto di assistenza tecnica in Palestina, Giordania e Israele nel settore della formazione. Da alcuni anni la Camera di Commercio Belgo-Italiana ha deciso di condividere la sua esperienza diretta di europrogettazione, soprattutto con il pubblico italiano, attraverso corsi di formazione tematici e fortemente orientati ad un approccio pratico (www.masterdesk.eu). Negli ultimi 10 anni master e corsi brevi hanno permesso a quasi 2.000 partecipanti di muovere i primi passi nell’europrogettazione e di acquisire le competenze e le conoscenze utili per diventare europrogettisti. (aise)

IL 29 GENNAIO ASSEMBLEA DEL COMITES DI MONACO DI BAVIERA

MONACO - È stata convocata il 29 gennaio la prima assemblea del 2016 del Comites di Monaco di Baviera. I lavori inizieranno alle 17.00 nella sede del Comitato (Hermann-Schmid-Str. 8) e seguiranno questo ordine del giorno: modifiche regolamento; nomina revisori dei conti: presentazione e voto; approvazione verbali; Lavori delle commissioni e progetti; Proposte nuove commissioni; Novità dall'Intercomites; Resoconto della giornata di studi "60 anni di migrazione italiana a Monaco di Baviera"; La parola ai concittadini; Bilancio consuntivo 2015; varie ed eventuali. L'orario di conclusione dei lavori è previsto per le 19:30. (aise)

AMBASCIATA SANTO DOMINGO: IL MAECI HA IMPUGNATO LA SENTENZA DEL TAR/ GIRO RISPONDE A LA MARCA (PD)

ROMA -La sentenza del TAR del Lazio che ha annullato il decreto del Presidente della Repubblica che ha disposto la chiusura dell'ambasciata d'Italia a Santo Domingo è una “pronuncia di primo grado e come tale non definitiva”. È quanto si legge nella risposta che il sottosegretario agli esteri Mario Giro ha inviato alla deputata del Pd Francesca La Marca che, nel luglio scorso, aveva presentato una interrogazione a risposta scritta sulla chiusura della sede diplomatica e su come la Farnesina intendesse operare a seguito della sentenza del Tar. “Le motivazioni poste alla base della sentenza – precisa Giro – sono state oggetto di un approfondito esame da parte del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale in raccordo con l'avvocatura dello Stato, che ha portato alla recente impugnazione davanti al Consiglio di Stato”. Ricordato che l’Ambasciata è stata chiusa “sulla base del provvedimento sulla spending review”, Giro scrive che “la Farnesina ha attuato una serie di misure di compensazione per minimizzare l'impatto della trasformazione dell'ambasciata a Santo Domingo in sezione distaccata dell'Ambasciata a Panama. In primo luogo, è stata rafforzata la rete consolare onoraria con la creazione, tra l'altro, di un consolato generale onorario a Santo Domingo, per il quale è stato ottenuto il benestare delle Autorità locali. In secondo luogo, da Panama è attivo un servizio su base bimestrale – che presto diventerà mensile – di missioni consolari a Santo Domingo per l'erogazione ai connazionali residenti in loco di servizi come il rilascio di passaporti”. “A partire dal mese di ottobre – aggiunge – è inoltre operativo un servizio in outsourcing che consentirà ai cittadini dominicani di ottenere il visto senza recarsi a Panama”. Inoltre “già da diversi mesi a Santo Domingo opera una sezione distaccata dell'Ambasciata a Panama. Quest'ultima, all'interno della delegazione dell'Unione europea, è guidata da un funzionario diplomatico residente, con titolo di incaricato d'affari e il mandato specifico di curare le relazioni politiche ed economiche bilaterali. È infine in corso di valutazione l'opportunità di nominare un ambasciatore o un inviato speciale per i rapporti con la repubblica Dominicana”. (aise)

 DA “AMERICA OGGI”: UN MOLFETTESE SINDACO DI LITTLE FERRY

È molfettese, si chiama Mauro Raguseo, ed è il sindaco di Little Ferry, cittadina del New Jersey. Al suo terzo mandato. Un successo senza precedenti. Mauro è molfettese d’America di seconda generazione ed è stato anche il primo molfettese a diventare Mayor negli States, un orgoglio per la città di Molfetta. Occuperà la poltrona di primo cittadino, dopo gli otto anni appena trascorsi, per i prossimi quattro anni. E con il curriculum che sta mettendo insieme, nel prossimo futuro, non è esclusa una sua presenza sugli scranni del Congresso a stelle e strisce. Al municipio, a Little Ferry, tanti i suoi sostenitori che hanno partecipato all’evento, la sua bacheca di Facebook è innondata di messaggi di congratulazioni, tra i quali: “Congratulations to one of my favorite public servant that I’m proud to know!!! Blessings. God is awesome”! “So happy to keep you as our mayor and friend” , “Congratulations Mauro, continue the good work that makes everyone so proud”. Mauro è figlio di due molfettesi. Parla benissimo il dialetto e molto bene l’italiano. Ama la cucina e la storia italiana. E’ devoto della Madonna dei Martiri, la patrona di Molfetta, e considera sue tutte le feste comandate di Molfetta oltre a quelle della sua terra di adozione. È stato a Molfetta, in vacanza, l’ultima volta, quasi 3 anni fa. In quella circostanza, ebbe modo di incontrare e conoscere monsignor Luigi Martella e monsignor Domenico Amato, rispettivamente vescovo e vicario generale della Diocesi di Molfetta, Giovinazzo, Ruvo di Puglia e Terlizzi. A Little Ferry, il Mayor Raguseo, è a capo di una comunità che mette insieme diverse etnie anche se il 40% della popolazione è formata da famiglie di origini molfettesi. Quest’anno, si dovrebbe ultimare l’iter, avviato oltre due anni fa, tra Molfetta e Little Ferry che sottoscriveranno un gemellaggio. “Lo scopo del gemellaggio – spiega Roberto Pansini, presidente di Oll Muvi, quelli di I Love Molfetta, associazione che ha proposto l’idea al Comune di Molfetta – è quello di creare un filo diretto tra le due città così da rafforzare un legame, di fatto già esistente, attraverso lo scambio culturale; ma anche attivando eventi itineranti, iniziative volte all’apprendimento della lingua inglese per gli studenti molfettesi che potrebbero trovare accoglienza a Little Ferry e della lingua italiana per gli studenti di Little Ferry che, a Molfetta, troverebbero un approdo certo, iniziative, insomma, volte al recupero delle tradizioni e alla promozione della gastronomia e delle eccellenze del territorio”. E ora per consolidare i rapporti tra Molfetta e Little Ferry il fattore tempo non sarà più un problema. Si potrà lavorare almeno per i prossimi quattro anni.(America oggi.info/Inform)

DAL 19 AL 24 GENNAIO QUINTO “CONGRESSO DEL FUTURO” A SANTIAGO DEL CILE

SANTIAGO DEL CILE – Due invitati italiani al V Congresso del Futuro che si tiene dal 19 al 24 gennaio a Santiago, presso il Senato cileno. Maria Pia Rossignaud, direttrice della rivista italiana di cultura digitale Media Duemila, e Stefano Mancuso fondatore e direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia delle Piante presso l’Università di Firenze. L’evento è organizzato dal Senato cileno in collaborazione con la nostra Ambasciata e con l’Istituto Italiano di Cultura a Santiago. Come mai prima d’ora, le trasformazioni che stiamo provocando nel XXI sec. cambieranno radicalmente la vita umana e quella del resto del pianeta. In seguito a ogni scoperta scientifica e ad ogni sviluppo tecnologico si apre un mondo intero di opportunità, minacce, domande, sfide e decisioni che dobbiamo affrontare come umanità. Il Congresso del Futuro invita tutti i cittadini a prendere coscienza di queste trasformazioni, comprendere le loro ripercussioni e apportare con la propria voce alla costruzione del futuro. Maria Pia Rossignaud parteciperà giovedì 21 all’incontro intitolato “Conoscenza, cultura e innovazione.Nuovi strumenti per l’educazione del futuro”. Lo stesso giorno Stefano Mancuso prenderà parte al panel su “La civilizzazione del futuro, umana o artificiale? Il mondo sconosciuto”. María Pía Rossignaud:giornalista e direttrice della rivista italiana di cultura digitale Media Duemila che, per trent’anni, si è dedicata allo studio dei cambi provocati dall’arrivo dell’era digitale. Rossignaud è vicepresidente dell’associazione culturale “Osservatorio TuttiMedia” che dal 1996 organizza attività dedicate alla diffusione di temi che si relazionano con la cultura digitale. Ha fatto parte del Consiglio d’Amministrazione di UGIS (Unione Italiana Giornalisti Scientifici). Stefano Mancuso: dottore in Scienze, è una delle massime autorità in materia di neurobiologia vegetale. Fondatore e direttore del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia delle Piante presso l’Università di Firenze. Le sue ricerche si basano sull’intelligenza vegetale e nella capacità delle piante di risolvere problemi. (Inform )