UNA RIFLESSIONE SULLA COERENZA, I PARTITI E LE PERSONE Alla ripresa dell'attività fornirò all'amico Ferretti i dati su finanziarie e leggi di stabilità per gli italiani nel mondo sui quali proporre una utile discussione. Non solo storica ma politica e soprattutto necessaria per capire in che direzione muoversi. Vorrei proporvi però una breve riflessione prenatalizia, piena di bontà e di buone intenzioni. Apprezzo la coerenza, solo quella, di Merlo e Borghese che hanno votato no alla legge di stabilità. Per le stesse ragioni di coerenza, ma anche di sostanza, dopo aver recuperato i tagli ed essere passati ad una nuova stagione per gli italiani nel mondo, noi del PD abbiamo votato a favore della legge di stabilità. Oltre alle ragioni di appartenenza. Le appartenenze contano, sempre, anche come misura di coerenza. Perché non vi è cosa peggiore di confondere gli elettori e i cittadini. Il gruppo parlamentare ALA-MAIE, di cui Merlo è vicepresidente, ha annunciato in aula il voto di astensione sulla legge di stabilità, senza nessun riferimento agli italiani all'estero e senza critiche. In sostanza si riafferma l'idea che le questioni di carattere generale sono prioritarie rispetto al tema specifico degli italiani nel mondo, anche nel gruppo del MAIE. La dimostrazione tangibile delle difficoltà che abbiamo tutti nel far emergere il tema dell'italianità nel mondo come occasione di investimento e sviluppo. Siamo vicini alle festività natalizie quindi chiudo qui, senza cattiverie inutili e dannose. Rimane aperto il tema dell'azione comune per il “bene comune” degli italiani all'estero. Occorrono lavoro, impegno e determinazione. Poi anche la coerenza. Come quella di chi è sempre dalla stessa parte politica ma ne comprende anche i limiti e cerca di migliorarla. Buone feste e, in vista della ripresa dei lavori parlamentari, buon lavoro comune. On. Marco Fedi
 
PORTA (PD): ACCOLTO IL MIO ORDINE DEL GIORNO SULLA DESTINAZIONE DELLA PERCEZIONE DEI 300 EURO SULLA CITTADINANZA AL RAFFORZAMENTO DEI SERVIZI NEI CONSOLATI IN DIFFICOLTA’
 
L’impegno degli eletti all’estero, in particolare di quelli del PD, ha consentito si spostare risorse consistenti a favore delle politiche per gli italiani all’estero, grazie al forte segnale di apertura e disponibilità data dal Governo. Tra questi miglioramenti compare anche la concessione di 2 milioni di euro ai consolati da destinare all’assistenza dei connazionali meno fortunati e alla manutenzione e adeguamento delle sedi. Un risultato certamente positivo, raggiunto per l’integrazione di due emendamenti, uno dei quali a mia firma. Da tempo, comunque, mi batto per riportare allo spirito originario la misura di introduzione della percezione di 300 euro a carico di coloro che fanno richiesta all’estero del riconoscimento della cittadinanza. In questo senso ho presentato anche un disegno di legge nel quale richiedo che una quota parte di tali proventi sia destinato al potenziamento dei servizi, tramite assunzione di personale in loco, in consolati gravati da enormi e, purtroppo, crescenti giacenze. Non è un mistero, infatti, che in alcuni consolati dell’America latina i tempi di attesa per una pratica di riconoscimento di cittadinanza può durare anche più di dieci anni. In questo senso ho cercato di cogliere ogni occasione utile per riproporre la questione all’attenzione del Governo e del Parlamento, e così continuerò a fare finché non si arriverà ad una giusta soluzione. In questa ottica, ho presentato un ordine del giorno per impegnare il Governo, con un voto del Parlamento, a destinare la maggior parte dei due milioni approvati in questa Stabilità al rafforzamento dei servizi consolari a beneficio delle nostre comunità; a fare in modo, inoltre, che, anche con successivi provvedimenti, si possa destinare una quota adeguata degli introiti derivanti dai 300 euro per la cittadinanza a costituire task-force nei consolati dove è più alto il numero delle domande e dove sono più consistenti gli arretrati da smaltire. Per far questo sarebbe necessario disporre con decreto del Ministro dell’economia l’accreditamento delle somme al Ministero degli esteri, con vincolo di destinazione per i consolati che hanno registrato il maggior numero di richieste di cittadinanza. Il Governo ha accolto l’ordine del giorno, presentato assieme ai colleghi Farina, Fedi, Garavini, La Marca, Porta e Tacconi, e questo rappresenta certamente un utile passo in avanti nella giusta direzione. Si tratta di un passaggio che faciliterà l’impegno, che resterà costante, di indurre l’esecutivo, che già si è dimostrato proprio in questa Stabilità molto attento alle problematiche degli italiani all’estero, a trovare le risorse che possano compensare le somme destinate ai consolati in difficoltà. - Ufficio Stampa On. Fabio Porta
 
TACCONI (PD): ACCOLTO DAL GOVERNO IL MIO ORDINE DEL GIORNO SULL’ESENZIONE O RIDUZIONE DEL CANONE RAI PER GLI ISCRITTI ALL’AIRE
 
La legge di Stabilità 2016 ha segnato un significativospostamento di risorse a sostegno di diversi investimenti destinati agli italiani all’estero. Lo sforzo emendativo che come parlamentari del PD abbiamo messo in campo ha dato frutti quantitativamente e qualitativamente importanti, particolarmente nei campi della lingua e della cultura, del contributo ai consolati per alcune più dirette esigenze, dell’internazionalizzazione tramite le Camere di Commercio italiane all’estero, dell’estensione dei benefici fiscali ai lavoratori attivi nei Paesi extra UE, e in altri ancora. Persiste il nostro impegno per una più estesaequiparazione tra cittadini in Italia e cittadini iscritti all’AIRE in ordine alla fiscalità sulla casa, che pure ha conosciuto un altro piccolo passo avanti a favore dei pensionati “esteri” per quanto riguarda la TARI. Poiché nella Stabilità 2016, per il canone RAI, siintroduce la novità della presunzione di utilizzo degli apparecchi radioriceventi in presenza di un contratto per la fornitura di energiaelettrica e della residenza anagrafica nei luoghi di detenzione dell’apparecchio, ho presentato un ordine del giorno, assieme ai colleghi del PD Fedi, Farina, Garavini, La Marca e Porta, per indurre il Governo aconsiderare la particolarità, anche in questo campo, dei cittadini italiani residenti all’estero e iscritti all’AIRE. I cittadini italiani residenti permanentementeall’estero, e quindi iscritti all’AIRE, infatti, non solo non hanno la residenza negli immobili posseduti in Italia ma non usufruiscono per la maggior parte del periodo di imposta delle trasmissioni radio-televisive italiane nei suddetti immobili. Il mio ordine del giorno impegna il Governo a valutarela possibilità di considerare a favore dei cittadini italiani residenti permanentemente all’estero ed iscritti all’AIRE l’esenzione o la riduzione del Canone RAI sugli immobili da essi posseduti in Italia, a condizione che non siano locati o dati in comodato d’uso. Il Governo, confermando la sua sensibilità verso gliitaliani all’estero, dimostrata con l’accettazione di numerosi emendamenti, ha accolto il mio ordine del giorno, la cui traduzione in termini operativi seguirò, come sempre, con attenzione e impegno, assieme agli altri firmatari. - Ufficio Stampa On. Tacconi
 
LETTERA AI COMPAGNI DE “LA CAMPORA” DI BUENOS AIRES
 
Care/i compagne/i, desidero manifestarvi piena solidarietà per la dura lotta che avete intrapreso a difesa delle conquiste sociali e di libertà del lavoratori e del popolo argentini conseguite negli ultimi 12 anni di governo progressista e di sinistra e oggi poste in discussione dai decreti d'urgenza del nuovo presidente di centro-destra. Sapete che io non sono peronista ma comunista, tuttavia approvo molte delle scelte portate avanti dal vostro partito e movimento, ieri dal governo e oggi dall'opposizione. Così come vi dico che, in questi anni di frequentazione del vostro bellissimo Paese, attraverso la lettura e le testimonianze, ho visto emergere la figura carismatica di Evita Duarte che ammiro tantissimo per la sua umanità e sensibilità verso i più deboli, per la sua opera sociale e politica a favore dei poveri, degli emarginati, della classe operaia, delle donne spinte verso obiettivi di emancipazione, ecc. Evita fu una personalità davvero straordinaria poiché, pur non ricoprendo incarichi di governo, divenne l’emblema di una certa fase della lotta popolare progressista in Argentina e continua a vivere nel ricordo dell’opinione pubblica argentina e internazionale. Penso che l’esempio di Evita riuscirà a sopravvivere allo stesso peronismo. A oltre 60 anni dalla sua precoce morte, lontano dall’odio dei suoi nemici e dalle passioni dei suoi fans, penso si debba analizzare, studiare (razionalmente, criticamente) l’opera sociale e politica di Evita per ri-collocarla nella nuova dimensione della lotta anticapitalista sud-americana e mondiale. Ovviamente, senza farne un feticcio ma uno dei principali riferimenti per i movimenti nazional-popolari, democratici e progressisti. Sono convinto che nella nuova prospettiva di lotta globale contro le oligarchie economiche e finanziarie un posto importante dovrebbero assumere anche i movimenti ispirati a un sano nazionalismo, popolare e democratico, nell’accezione gramsciana, poiché, oltre ai lavoratori, sono i popoli, le nazioni le prime vittime della strategia neo-liberista. Da tempo, nel mio piccolo, ho iniziato questa riflessione e in omaggio alla memoria di Evita tengo una sua foto sulla mia scrivania, accanto a quella di Enrico Berlinguer e dei miei genitori. Vi lascio con i migliori Auguri per un nuovo Anno di pace, di solidarietà, per nuove vittorie. (Agostino Spataro)
 
"BIANCO E NERO": ALL’IIC DI CHICAGO CINEMA AL FEMMINILE CON IL FILM DI CRISTINA COMENCINI
 
CHICAGO - L’Istituto Italiano di Cultura di Chicago ospiterà martedì 19 gennaio la proiezione del film "Bianco e nero" (2008) di Cristina Comencini. La pellicola, interpretata da Fabio Volo, Aissa Maiga e Ambra Angiolini, sarà presentata al pubblico dell’Istituto in versione originale con sottotitoli in inglese. Si tratta del secondo di venti appuntamenti con il cinema italiano al femminile, ovvero diretto da registi donna. In questo caso viene presentata una romantica commedia dolce-amara che affronta la delicata questione delle relazioni interraziali nell’Italia di oggi. Elena è una professionista, sposata e con una bambina, che lavora in un'organizzazione che si occupa dell'Africa e cerca di fronteggiare episodi di razzismo. Suo marito Carlo, che si occupa di elettronica, è completamente disinteressato al mondo della moglie. Costretto a partecipare a una conferenza per la presentazione di una campagna di sensibilizzazione sui problemi del continente africano, vi conosce Nadine, la bella moglie senegalese del collega di Elena. Tra i due nasce una complicità, che sfocerà presto in un amore travolgente, che legherà le difficoltà della relazione extra-coniugale a quelle di un amore inter-etnico, mettendo a nudo tutte le paure e i pregiudizi più o meno velati verso le persone di etnia diversa, a partire proprio dall'emancipata Elena, ma anche da parte della comunità degli stranieri, chiusa in sé stessa alla pari della società "dei bianchi". (aise)