DALL'INCONTRO DI CAPITALEMESSINA UN CORO: "DARE VOCE AL SUD DIMENTICATO"
foto di Giovanni Isolino La tavola rotonda, organizzata da Capitale Messina è servita a guardare in faccia la realtà e pensare soluzioni da proporre al Governo per provare a far rientrare tra gli investimenti previsti dal Documento Economico Finanziario (DEF) anche il dimenticato Sud. "Inequivocabili sono le scelte contenute nel recente Documento Economico Finanziario del Governo: la stragrande maggioranza delle infrastrutture strategiche sono concentrate a nord dell'asse Napoli - Bari. Ciò che sul documento del Governo è scritto a chiare lettere è che il sistema dei trasporti ferroviari ad alta velocità taglia fuori dalla modernità e dallo sviluppo tutta l'Italia meridionale a sud di Napoli. E questo è inaccettabile: l'Italia non finisce a Bari". Questo è uno stralcio del Manifesto, che verrà firmato dalle associazioni e Enti che vorranno partecipare e presentato al Governo, elaborato dall'associazione Capitale Messina, che questa mattina, nell'ex chiesa di Santa Maria Alemanna, ha voluto riunire tutte le forze sociali, sindacali, produttive e professionali della nostra città, per dibattere sul delicato tema del rilancio economico - sociale del Mezzogiorno, ed elaborare richieste e soluzioni concrete da presentare a Roma. Constatata la situazione di sottosviluppo, di disoccupazione e di enormi difficoltà economiche che colpiscono la nostra città, e non solo, i relatori della tavola rotonda (segretari di CGIL, CISL e UIL, presidenti di CONFESERCENTI e CONFCOMMERCIO e presidenti delgi Ordini degli Avvocati, Ingegneri, Commercialisti, Architetti) hanno voluto puntualizzare come il rilancio del Sud non possa che passare necessariamente dalla creazione di adeguateinfrastrutture, condizione che necessariamente deve preesistere allo sviluppo economico; per cui privarne un territorio significa condannarlo alla inesorabile condizione di arretratezza economica e sociale. Porti, aeroporti, ferrovie ad alta velocità e capacità, strade e, perché no, ponti, che permettano di far uscire le Regioni del Sud Italia, e dell'intera penisola, da quella posizione di marginalità in cui sono relegate all'interno dell'economia globale. Per fare un esempio, Fernando Rizzo, Presidente di Rete Civica per le infrastrutture, ha sottolineato come "dal canale di Suez passano circa 70 milioni di container l'anno, provenienti dalla Cina e dall'India, che per raggiungere l'Europa, non si fermano in Sicilia, distante dal canale un giorno o poco di più di navigazione, ma arrivano fino al porto di Rotterdam, in Olanda". Ma per realizzare queste importanti infrastrutture non basta trovare i finanziamenti, che comunque possono essere reperiti da fondi internazionali o dagl'investimenti di privati cui vengono confermate le potenzialità dei progetti; quello che serve ancora di più è la volontà politica di una classe dirigente capace di una visione strategica a lungo termine, che sappia ripensare il ruolo dell'Italia e del Mezzogiorno come d'importanza fondamentale e centrale in un'ottica dell'economia del futuro, che vedrà coinvolto come protagonista primario anche il continente africano che, come ha dichiarato l'economista Rocco Giordano, intervenuto al dibattito, "avrà circa 4 miliardi di abitanti e ricoprirà un ruolo di primo piano nell'economia globale". Per questi motivi c'è bisogno che tutte le forze economiche e sociali in gioco, soprattutto qui nel Sud Italia, facciano massa critica per ascoltare le istanze che vengono davvero dal basso, da un territorio che si sente abbandonato a se stesso, e portarle a Roma, per essere ascoltati e perché si destinino le risorse necessarie alla costruzione di infrastrutture che non rendano posti come Messina o Gioia Tauro, il cui porto è destinato al declino senza le risorse necessarie, luoghi di consumo e di transito; ma luoghi di opportunità, dove si produce ricchezza che resta sul territorio. (da tempostretto.it -Marco Celi)
 
AGGRESSIONE AL PRONTO SOCCORSO DEL VITTORIO EMANUELE, CALCI E PUGNI A UNA DOTTORESSA
 
"Una dottoressa è stata picchiata, ieri sera, al pronto soccorso del Vittorio Emanuele. Calci e pugni da parte di una paziente che, dopo essere stata visitata, pretendeva di effettuare gli accertamenti non urgenti nello stesso ospedale e subito. Aggredita anche una infermiera che è intervenuta in soccorso del medico". Lo rende noto la Fsi-Usae. "E' inconcepibile che, ancora oggi, dopo appelli, denunce, richieste di incontri con i prefetti e comunicati stampa, gli infermieri, medici e tutto il personale sanitario dei pronto soccorso e dei reparti che operano, in prima linea, per la tutela del cittadino, siano oggetto di aggressioni", commenta Calogero Coniglio, segretario territoriale della provincia di Catania e coordinatore nazionale Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti aderente alla Confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei. "Ancora una volta ci ritroviamo a raccontare e denunciare episodi in cui colleghi, armati solo di competenza, - prosegue - serietà e professionalità, si scontrano con l'arroganza e la prepotenza di chi conosce solo il linguaggio della violenza". "Chiediamo a l'intervento di tutte le istituzioni interessate, e di tutti quelli che - osserva - hanno preso atto che con un personale sanitario impaurito e sovraccaricato non può essere più garantita l'assistenza, la città non merita questo indegno calpestio del più elementare diritto quale quello della salute". (fonte: cataniatoday.it)
 
TURISMO IN AUMENTO A MODICA: NEL 2016 + 51% RISPETTO AL 2015 ARRIVI ANCHE DA NUOVA ZELANDA E SUDAFRICA
 
Condividi L’Ufficio Turistico ha comunicato oggi i dati relativi alle firme lasciate sul registro dai turisti in visita a Modica nel 2016. Sono numeri importanti che confermano il trend di crescita degli ultimi anni. Sono numeri concreti visto che si riferiscono ai turisti in transito presso l’Ufficio di Corso Umberto che hanno lasciato la loro firma, rappresentando un’attendibile cartina tornasole per identificare il boom turistico che la Città di Modica continua a far registrare. Nel 2016 le firme sono state 31.178, il 51% in più rispetto ai già notevoli numeri (20.561) del 2015. I turisti italiani sono 19.787 con la Lombardia (4091) che fa la parte del leone. Dopo i lombardi, i turisti più affezionati alla nostra Città sono gli stessi siciliani (3482) ed i campani ( 1794). Tra i siciliani la provincia più “rappresentata” è quella di Palermo con 1263 turisti. A seguire Catania (688) e Messina (534). In Europa sono ben 43 i Paesi rappresentati. Rimangono i tedeschi (1489) i più affezionati alle nostre zone, seguiti da inglesi (1407) e francesi (1246). Si registrano però anche presenze da Islanda e Montenegro. Dall’America del Nord sono arrivati a firmare 905 turisti, 485 dagli USA, 305 dal Canada e 115 dal Messico. Sono invece 425 gli arrivi dall’America Latina con Brasile (178) e Argentina (145) ai primi due posti. Firme anche dalla lontana Oceania. 371 per l’esattezza dall’Australia e 49 dalla Nuova Zelanda. Dal continente asiatico ne sono arrivati 402 con giapponesi, israeliani e coreani ai primi tre posti. Presenze anche da Vietnam, Indonesia e Hong Kong. Il Paese africano più rappresentato è il Sudafrica, seguito da Eritrea e Zimbabwe. “Modica è ormai un brand internazionale riconosciuto ad ogni latitudine, come possiamo notare dalle provenienze delle firme. Questo grazie alle bellezze che il territorio può offrire e alle varie iniziative che abbiamo messo in campo dal nostro insediamento insieme al lavoro del Consorzio Turistico. D’altronde i numeri non possono mentire. Gli 11.706 turisti che avevano firmato nel 2012 sono diventati 31.178, praticamente triplicati dall’inizio dell’operato di questa Amministrazione. E da quanto mi è stato comunicato dall’Ufficio Turistico, questi numeri sono ancora in crescita e a fine 2017 dovremmo riuscire a far registrare un segno positivo per il quinto anno di seguito”. (fonte: ragusaoggi - Redazione Ragusa)
 
LENTINI (SR),SONO ARRIVATI DA TUTTA L’ISOLA PER UN CORTEO IN DIFESA DEI TERRITORI
 
Sono arrivati da tutta l’isola per il corteo dell’1 maggio in difesa dei territori e contro l’arroganza dei poteri centrali indetto dal Coordinamento delle associazioni No Discarica. Partito da piazza della Resistenza è arrivato alla piazza centrale del paese dove nel pomeriggio si sono tenuti momenti di socialità e condivisione con concerto e banchetti informativi. La manifestazione è in perfe¬¬t¬ta linea di continu¬¬¬ità con la mobilita¬¬z¬ione cont¬ro la re¬ali¬z¬zazi¬one di una nuo¬¬va dis¬¬car¬ica in co¬n¬trada Ar¬micci che da poco più di un mese anima la ci¬ttad¬ina e i te¬rrito¬ri limi¬trof¬i. Una mobilitazione che ha visto volantinaggi, momenti di in¬f¬ormazione cit¬t¬a¬d¬in¬a, continui pre¬si¬di e blocchi fisi¬ci ai la¬vori. Tra i partecipanti le comunità di Melilli, Augusta, Motta Sant’Anastasia, Carlentini, Armicci, Bonvicino, i mo¬v¬im¬enti No Inceneritori agen¬ti ne¬lla Val¬¬le del Mel¬a, associazione bambini leucemici Michela- Michele, il mo¬vi¬¬mento Rif¬¬iuti Zero di Augusta e co¬ntro il Muos, i centri sociali palermitani e di Catania, il portale d’inform¬¬¬¬¬¬azione Antudo.i¬n¬f¬o, Le¬gambiente, il Movimento 5 Stelle, il movimento Sicilia Libera, i comitati in difesa della salute di Palazzolo Acreide, l’associazione donatori Aida.(fonte: siracusanwes.it)
 
REGIONALI. TERREMOTO IN CASA FORZA ITALIA DI ENNA PER L’APPOGGIO A NELLO MUSUMECI
 
Terremoto in casa Forza Italia dove il commissario regionale Gianfranco Miccichè ha rimosso Enzo Sgroi dalla carica di commissario provinciale. Quella che negli ultimi giorni era qualcosa in più di una voce è diventata ufficialità quando lo stesso Miccichè ha dato comunicazione a Sgroi. Motivo del contendere l’appoggio di Forza Italia ennese al candidato per la presidenza della Regione Nello Musumeci. «Ha motivato la sua scelta perchè, dice, non segue la linea politica regionale del partito. A suo dire – spiega Sgroi – Forza Italia ad Enna dopo le mancate primarie del centrodestra ha fatto la scelta di sostenere Musumeci mentre lo stesso Miccichè guarda ad una coalizione dove dentro ci siano anche i centristi di area cuffariana, di Cantiere Popolare ed altre componenti». La replica di Sgroi è stata immediata e diretta soprattutto quando ha spiegato che la sua percezione «è quella di voler vedere un centrodestra coeso in linea con il leader Berlusconi». L’ormai prossima tornata elettorale di novembre per la Regione ha affrettato i tempi e posto la Sicilia in una posizione di laboratorio. «Senza una posizione unitaria del centrodestra rischiamo di consegnare la Regione ai grillini. Il centrosinistra così com’è in questo momento non ha la forza di vincere». A favore della candidatura di Musumeci si era schierato nei mesi scorsi anche Ugo Grimaldi chiedendo con forza a Miccichè di non ripetere lo stesso errore fatto cinque anni fa quando l’attuale commissario regionale azzurro si candidò alla Regione consegnano, sostiene Sgroi, «a Crocetta che è stato il peggiore presidente che la Regione potesse avere». Una sconfitta imputata allo stesso Miccichè «che se avesse appoggiato Musumeci sarebbe stato eletto senza divisione di voti». E sull’amicizia con Grimaldi Sgroi ha ribadito a Miccichè che «io non rompo un’amicizia ultradecennale per questioni politiche. Le vedute sono quasi uguale e non sono in contrasto con la linea politica». Lo stesso Sgroi ha quindi sostenuto la sua volontà di restare dentro Forza Italia. Miccichè avrebbe intanto già individuato il sostituto di Sgroi che è Salvatore Campione di Leonforte candidato, cinque anni fa, alle regionali con la lista “Grande Sud” di Miccichè. Aria tesa, dunque, tra i forzisti ennesi che adesso attendono una schiarita su campo provinciale su quelle che dovranno essere le indicazioni per le regionali. (da vivienna - William Savoca per La Sicilia)