CRONACA DELLA VAL DEMONE: UNO SGAURDO AL CENTRO
IL PREFETTO DI RAGUSA S.E. DOTT.SSA MARIA CARMELA LIBRIZZI RICEVE I CONSOLI GENERALI DI TURCHIA ED AZERBAIGIAN Il Prefetto di Ragusa S.E. dott.ssa Maria Carmela Librizzi ha ricevuto stamani in prefettura i Consoli generali di Azerbaigian dott. Domenico Coco e di Turchia dott. Domenico Romeo. I due diplomatici onorari hanno voluto conoscere il nuovo prefetto di Ragusa con cui intendono avere rapporti non solo istituzionali ma di amicizia e collaborazione reciproca fra i tre Paesi. E' di recente infatti che sia la Turchia che l'Azerbeigian hanno parecchi interessi con la Sicilia e con Ragusa in particolare tanto che recentemente è stata istituita la linea aerea giornaliera della Turkish airlines Catania-Istanbul-Baku che consente a turisti, uomini d'affari e impreditori di raggiungere rapidamente i luoghi desiderati. Il prefetto dott.ssa Librizzi si è detta lieta di questo interesse dei due consoli onorari per la nostra terra e ha espresso il suo compiacimento per una futura visita che il due abasciatori in Italia dei due Paesi , a detta degli stessi consoli vorranno fare a Ragusa. Alla fine dell'incontro i due consoli Coco e Romeo hanno fatto dono a S.E. il Prefetto di libri e mappe turistiche in italiano dei rispettivi Paesi. (fonte: ragusaoggi - Franco Portelli)
 
IN RIVOLTA I PRODUTTORI DI VITTORIA
 
Ancora una volta i produttori serricoli della fascia trasformata sono in rivolta. La causa è sempre la stessa da anni: il crollo dei prezzi che rischia di far saltare un settore che, nonostante tutto, rimane un modello nonché il cuore economico in terra di Sicilia. Purtroppo, non è dato sapere per quanto tempo ancora, visto che una perversa struttura commerciale rischia di far fallire migliaia di aziende agricole che per oltre mezzo secolo hanno prodotto reddito, ricchezza e benessere per tutti. In questo quadro si colloca il problema del Mercato di Vittoria, uno dei più grandi Mercati italiani alla produzione. In esso i produttori ripongono le loro speranze, puntualmente tradite da un meccanismo che li sta stritolando. È da qui che parte quella rete di connivenza tra la GDO e i centri di condizionamento locali, in parte di proprietà di alcuni commissionari ortofrutticoli che esercitano fraudolentemente la doppia attività, abolendo la libera contrattazione, acquistando loro stessi la merce, ovviamente al minor prezzo possibile, per spostarla nei loro centri di condizionamento. L'approdo successivo presso le grandi Piattaforme commerciali del Nord Italia, da dove, paradossalmente ritornerà per far mostra nei nostri centri commerciali con prezzi al pubblico da capogiro, chiude il cerchio scellerato. Parliamo di merce di prima scelta che riguarda il 30% almeno della produzione, acquistata a 60 centesimi al kg, rivenduta dai centri di condizionamento a 1,50/2 euro, con prezzo finale al pubblico di non meno di 4 euro nelle nostre zone di produzione, mentre nel Nord Italia si toccano i 6/8 euro, nel Centro-nord Europa si arriva agli 11/12 euro. L'altra grande follia di questo spietato meccanismo riguarda il restante 70% circa della produzione, la cosiddetta seconda scelta. È diventata la parte più rilevante del meccanismo complessivo di commercializzazione, visto che la prima scelta viene fatta sparire da quei commissionari che la destinano ai loro centri di condizionamento. Tutto ciò ha riflessi negativi sui prezzi, sia perché quello della merce di seconda scelta, ovviamente più basso, diventa il riferimento all'interno del Mercato, sia perché la scomparsa della merce migliore ha provocato la fuga dalla struttura mercatale vittoriese dei grossi commercianti provenienti da ogni parte d'Italia, con la conseguenza negativa dell'ulteriore abbassamento dei livelli di contrattazione. Ma non è tutto. C'è un'altra figura che opera lucrando a danno dei produttori: quella del cosiddetto "commerciante". Soggetto spesso privo di professionalità (difficilmente è capace di distinguere la prima dalla seconda scelta), in gran parte operante in maniera abusiva, illegale e senza nemmeno essere titolare di una partita iva, è l'anello di collegamento con i commissionari di altri mercati italiani, ditte spesso inaffidabili, protagoniste dei numerosi e frequenti mancati pagamenti, ulteriore croce che ricade sulle spalle dei produttori. In questo già perverso meccanismo folle, si inserisce una delle più grandi frodi del circuito commerciale europeo dei prodotti agroalimentari. Da diversi paesi esteri extraeuropei, in primis dal Marocco, arriva, al prezzo di 40/60 centesimi, pomodoro di scadente qualità, di incerta produzione, rischioso dal punto di vista sanitario che entra nei centri di condizionamento da dove uscirà, confezionato e mischiato insieme a quello di nostra produzione e, dunque, spacciato per prodotto siciliano. I produttori della fascia trasformata denunciano questo folle meccanismo che sta distruggendo l'economia siciliana. Chiedono maggiore attenzione politica ed economica per il peso che le loro attività hanno sul PIL siciliano, per l'incidenza sul sistema dei consumi, per l'impatto del dramma sociale che lo Stato dovrebbe fronteggiare a seguito del fallimento dell'agricoltura siciliana. Chiedono che i vari soggetti politici, i candidati alla poltrona di primo cittadino a Vittoria, le forze sindacali e di categoria, le forze sociali ed economiche, si pronuncino e si schierino: con i produttori agricoli, ossia con coloro che producono reddito e benessere per l'intera compagine sociale, o con i loro principali nemici: gli speculatori senza scrupolo che stanno distruggendo la nostra terra. (fonte: ragusaoggi)
 
MORGANTINA. QUELLA SCALA VA RIMOSSA! SUCCESSO DELLA PETIZIONE POPOLARE ON LINE
 
Una settimana fa il Movimento civico “Noi Aidone” ha lanciato la petizione popolare online per la rimozione della scala di ferro e orsogril (la rete elettrosaldata) installata nell’agorà di Morgantina. Ben settecento persone l’hanno già firmato e tra loro ci sono, non solo cittadini aidonesi, ma estimatori del nostro grande sito da varie parti di Italia e del Mondo, tra di loro anche professionisti nell’ambito dei Beni Culturali. Alla scadenza della prima settimana le oltre settecento firme sono state inviate alle autorità cui era indirizzata la petizione (al Soprintendente ai BB. CC. di Enna, al Direttore del Museo Archeologico di Aidone e di Morgantina, all’Assessore ai BB.CC e all’Identità Siciliana, al Ministro dei Beni e le Attività Culturali, e per conoscenza al Presidente Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici, al Direttore del Centro per la Progettazione e il Restauro e al Dirigente Generale dei B.B. C.C. dell’Identità siciliana). La petizione continua online e sicuramente molti, man mano che ne stanno venendo a conoscenza, vorranno firmarla. La risposta della gente è stata forte e convinta, c’è stato anche qualche breve intervento sugli organi di stampa, e un lungo comunicato stampa -che si può leggere qui in calce integralmente- della dottoressa Laura Maniscalco che spiega le motivazioni del manufatto e nel contempo, in qualche modo, prende le distanze dal progetto e dalla sua realizzazione. Intanto, in primis, dal momento che l’opera non è stata ancora completata, dovrebbe essere severamente interdetta al pubblico; nelle condizioni in cui si trova, in questo momento, costituisce un rischio maggiore della salita impervia che i turisti sono soliti percorrere. Tra le motivazioni si afferma che oltre alla pericolosità dell’accesso erano a rischio i pavimenti della casa del Capitello dorico o del Saluto. È vero che si risparmia a quei pavimenti il logorio di qualche migliaio di piedi, ma il visitatore si perde la Casa più interessante, la più completa per comprendere le architetture e le tecniche costruttive in età ellenistiche, si perde tra l’altro la vista del piccolo ambiente dove troneggia la scritta EYEXEI, che nel tempo è diventata il simbolo stesso di Morgantina. È giusto salvaguardare i pavimenti in cocciopesto di questa casa ma è urgente pure liberare dall’erba, che infesta Morgantina in tutte le sue parti e in ogni stagione, i pavimenti della Casa Pappalardo completamente sepolti e quelli della Casa della Cisterna ad Arco sempre di più spaccati da ciuffi d’erba che spuntano ormai non solo dagli angoli ma addirittura al centro degli ambienti. Per non parlare delle Plateiai A e B, dove l’erba regna sovrana e rende scivolosa la discesa, dello stoà nord dove penzolano in bella vista, sui bassi muretti,dei fili elettrici, mentre sulla strada si sprofonda nell’erba soffice come la neve. Nella Casa Pappalardo, che è una delle case più grandi e ricche tra quelle della collina Ovest, nel corso di questi ultimi interventi (di cui faceva parte la scala) sono stati restaurati e riparati con una copertura i mosaici di un solo ambiente, ma tutto il resto è nell’incuria totale. Un altro intervento dello stesso genere è stato fatto in un ambiente della Casa detta dei Capitelli Tuscanici; si sono rinforzate le due tettoie della Fontana dell’agorà e si è posta una copertura sull’altare di Hestia, scoperto qualche anno fa negli ambienti dello stoa Nord. Nonostante questi 6/7 interventi effettuati in questi mesi, le condizioni di Morgantina, quanto a sicurezza e tutela, ormai sono disastrose e meriterebbero un’attenzione continua e strutturale che non si può risolvere in interventi episodici e decontestualizzati; l’ampiezza del sito e la carenza endemica di risorse finanziarie, umane e materiali non può continuare ad essere invocata per giustificare lo stato di degrado e di abbandono in cui il sito ormai è lasciato. Tornando alla scala, vista direttamente, si può affermare che è più brutta e più inutile di quanto non sembrasse dalle foto e non è una questione di prospettiva. Dall’agorà superiore, esattamente dallo Stoà est, si percorre un viottolo in direzione sud, qui si incontra la rima rampa di tre gradini che porta al di sopra del cosiddetto Pritaneion. Da qui comincia la scala di oltre sessanta gradini e una decina di pianerottoli in orsogril, che ti disorienta e nella discesa ti procura anche le vertigini. Il lavoro sembra ancora in progress, sui pilastrini delle inferriate ci sono degli anelli attraverso cui verrà fatto passare cosa qualcosa: una rete, delle cordicelle, delle aste? Per fortuna questa non è stagione di visite scolastiche! Finisci la salita e sei già sul vialetto superiore difronte alla casa Papola, dove dovrebbe trovare posto un luogo di ristoro e i bagni. Vai verso la casa di Ganimede dove i mosaici superstiti dell’ultima stanza, mai coperta, sono minacciati dall’erba che cresce rigogliosa sulla soglia d’ingresso. Nello stesso edificio due grandi ambienti retrostanti sono protetti da coperture che non lasciano vedere cosa proteggono, dal momento che quando hanno messo le nuove hanno tralasciato di togliere le vecchie, quindi dai vecchi tronchi di legno che le reggevano penzolano antichi pezzi di plexigass o altro materiale. Il cahier de doleances sarebbe infinito, è bene che lo facciano gli addetti ai lavori, noi profani non possiamo non far notare che prima di quella scala, se proprio non se ne poteva fare a meno e non c’era altra soluzione, ci sono altri cento piccoli interventi per mettere in sicurezza, segnalare, guidare, tutelare etc. (fonte: vivienna - Franca Ciancia)
 
SAN CATALDO. L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE VUOL AFFIDARE LA REALIZZAZIONE DELLA SETTIMANA SANTA AD UNA ASSOCIAZIONE.
 
SAN CATALDO. L’amministrazione comunale, quale Ente promotore di attività sociali, culturali, turistiche, folkloristiche, vuole contribuire alla realizzazione delle manifestazioni della “Settimana Santa Sancataldese 2016?. Pertanto, al fine di promuovere il recupero delle tradizioni etno culturali cittadine relative alla Settimana Santa Sancataldese, intende affidarne la realizzazione per il triennio 2016/2018 ad una Associazione Culturale che possa garantire, con il coinvolgimento di tutte le espressioni culturali presenti nel territorio, una crescita della manifestazione anche in una ottica di programmazione mirata ad una maggiore fruizione turistica dell’evento. Per la realizzazione delle manifestazioni, l’ Amministrazione Comunale metterà a disposizione la struttura di proprietà comunale che necessita per l’allestimento dello scenario occorrente per l’effettuazione del “Processo a Gesù”, mentre saranno a carico dell’ Associazione a cui verrà assegnato il contributo, l’organizzazione, la gestione, la direzione artistica e la preparazione degli artisti e di tutti i giovani che parteciperanno e contribuiranno a qualsiasi titolo: fornitura, lavoro e servizio ritenuto necessario per la realizzazione delle manifestazioni, secondo le tradizioni locali, contributo che dovrà essere rendicontato. Da qui l’invito che l’amministrazione ha rivolto a tutte le Associazioni, Organizzazioni, Enti e Istituzioni che intendono realizzare le manifestazioni della ” Settimana Santa Sancataldese 2016? e che siano disponibili ad avere affidata per un triennio la realizzazione della manifestazione in questione a presentare all’Ufficio protocollo del Comune entro e non oltre 5 giorni dalla pubblicazione dell’avviso all’Albo Pretorio del Comune, il proprio Programma/Progetto per gli anni 2016/2017/2018. La manifestazione di interesse dovrà essere corredata dalla proposta progettuale di attività per il triennio 2016/2018 (fonte: ilfattonisseno.it)
 
CALTANISSETTA, MUSICHE DAL CAMPO DI CONCENTRAMENTO. CONCERTO DELL’ORCHESTRA SINFONICA SICILIANA IL 30 GENNAIO AL TEATRO MARGHERITA
 
CALTANISSETTA – Nell’attesa che prenda il via il Cartellone 2016 del Teatro Regina Margherita di Caltanissetta firmato da Moni Ovadia (è in corso la campagna abbonamenti presso il botteghino del teatro), la stagione “Il Margheritino” organizzata per il secondo anno consecutivo dal Teatro Stabile Nisseno diretto da Giuseppe Speciale, continua la programmazione con uno spettacolo di altissimo livello che vedrà a Caltanissetta un lavoro della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana che coinvolge i giovani allievi del Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini di Palermo e quelli dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini di Caltanissetta. In occasione della Giornata della Memoria sabato 30 gennaio alle ore 17 il Teatro Regina Margherita ospiterà “Brundibàr” un’opera per bambini – ma anche per adulti – del compositore ceco ebreo Hans Krása (che visse in prima persona la tragedia dell’olocausto) su libretto di Adolf Hoffmeister, rappresentata per la prima volta il 23 settembre 1943 dai bambini del campo di concentramento di Terezin, nella Cecoslovacchia occupata dai nazisti. L’opera è strettamente legate all’olocausto e ne testimonia tutta la sua tragicità. Ripresa per ben 55 volte durante il 1944, fu rappresentata anche davanti agli ispettori della Croce Rossa per trarli in inganno sulle effettive condizioni in cui si viveva nei campi di concertamento. Già durante quella rappresentazione, la maggior parte delle persone (adulti e bambini) che si trovavano a Terezin erano già state deportate ad Auschwitz dove furono trucidati quasi tutti i protagonisti della prima messa in scena. Di di ciò esiste una testimonianza video (realizzato per un film di propaganda nazista) che in seguito venne inserito nel documentario Voices of the Children. Brundibár è dunque un omaggio a quei bambini e ai bambini di tutti i tempi (nella foto), per affermare l’innocenza dei più piccoli anche contro la malvagità umana. Per la realizzazione dell’opera di Krása, diretta dal M° Riccardo Scilipoti (nella foto, che è anche maestro del Coro di Voci Bianche) e firmata alla regia da Silvia Alù, la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana si è avvalsa della preziosa collaborazione dell’Associazione Siciliana Amici della Musica (che ha reso disponibili gli elementi scenici, su progetto di Alessandro De Lisi) e degli alunni del Liceo artistico Eustachio Catalano sotto la guida dei docenti Giuseppe Tomaselli e Andrea Buglisi. In scena un Ensemble orchestrale di tredici elementi che vede la partecipazione dei giovani allievi del Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini di Palermo e dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini di Caltanissetta. Gli interpreti e collaboratori di quest’opera hanno offerto il loro impegno a titolo gratuito. (fonte: ilfattonisseno.it)