MAFIA: SEQUESTRATA AZIENDA TRAPANESE VICINA A MESSINA DENARO

(ANSA) - E' stata sequestrata nel Trapanese l'azienda Calcestruzzi Mazara spa, considerata vicina al boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro. Polizia e militari della Gdf di Trapani hanno effettuato il sequestro che ha un valore di oltre 5 mln di euro. L'azienda, controllata dal 1979 dalla famiglia mafiosa Agate, al vertice di Cosa nostra trapanese e alleata di Messina Denaro, negli ultimi 30 anni e' stata completamente asservita alle attivita' di infiltrazione nell'economia della zona.

VITA MARIA AGATE, FIGLIA DEL BOSS MARIANO AGATE, ED IL CUGINO, EPIFANIO, PERCEPIVANO STIPENDI DA SUPERMANAGER

Oltre novantamila euro ciascuno. Il dato è emerso dall'esame della contabilità dell'azienda. Gli investigatori hanno accertato inoltre che la società ha ottenuto, tra il 2005 ed il 2007, importi utili d'esercizio per un totale complessivo superiore ad un milione di euro, che sono in parte frutto di attività imprenditoriale che l'azienda ha potuto effettuare, sottolineano gli investigatori, solo grazie alle illecite influenze di cui ha potuto godere. Gli utili, come deliberato dall'assemblea dei soci in sede di approvazione dei relativi bilanci d'esercizio, non sono stati oggetto di distribuzione ma accantonati in un specifico fondo. Uno stratagemma adottato dagli amministratori al fine di superare le eventuali richieste di sequestro patrimoniali.. (fonte: trapaniok)

"ALL'AIRGEST, SOLO SCELTE POLITICHE" (di Camillo Oddo.)

La crescita dell'aeroporto di Birgi è un dato confermato dai numeri, dalle statistiche, dalle dichiarazioni pubbliche ed ufficiali di addetti ai lavori e quanto altro ancora. L'ammodernamento dello scalo è una realtà inconfutabile. Il rilancio, con particolare riferimento all'accordo tra l'Airgest e la Ryanair, è indiscutibile. Ma lo sviluppo deve essere governato. Non possono esserci improvvisazioni. Ancora meno chiusure. Peggio, logiche vecchie e stantie. Ed è il rischio che intravedo e che intendo denunciare. L'aeroporto di Birgi non può essere considerato un sottogoverno da Prima Repubblica. E' invece questo il segnale negativo che emerge dalle ultime scelte dell'amministrazione Turano. La nomina del nuovo consiglio d'amministrazione sa tanto di scambio politico e di attesa per ulteriori scambi politici. Il Cda si chiude in se stesso. Ma soprattutto la politica ha scelto di utilizzare metodi che hanno già dimostrato il loro fallimento. Non è lo schema degli amici o delle nomine tattiche che può tenere testa all'attuale sviluppo dello scalo. Il presidente Turano ha dimostrato, con le sue scelte, di essere indietro, quasi inadeguato, a governare un processo di cambiamento che invece ha bisogno di altri elementi di sostegno e di garanzia. Birgi ha bisogno di risorse economiche che possono arrivare soltanto dalla parte privata. Birgi ha bisogno di aprirsi all'esterno, di coinvolgere la classe imprenditoriale. Non può ritrovarsi fedelissimi nel vertice della società di gestione dell'aeroporto. Non può scontrarsi con manovre di piccolo cabotaggio. Birgi ha bisogno di capitali nuovi ed immediatamente utilizzabili, non di scalate istituzionali al capitale sociale. Birgi ha bisogno di aprirsi al territorio dialogando con i Comuni. Ma i sindaci, con le attuali condizioni di gestione e con le mosse di potere che s'intravedono, non saranno mai disponibili a mettere in discussione le poche risorse che hanno a disposizione nei loro bilanci. La crescita di Birgi non può essere frenata da una classe politica legata a doppio filo ad un modo di fare e d'intervenire che riporta alla clientela, alla nomina per accontentare qualcuno. Birgi ha bisogno di aprirsi al mondo. Birgi ha bisogno di aprire un confronto sereno e fattivo con l'aeroporto di Palermo, senza sudditanza, ma anche senza supponenza. Birgi ha bisogno di una politica virtuosa e non di politici avvinghiati ad un potere che rischia di essere sempre più virtuale ed autoreferenziale. (fonte: trapaniok)