OMICIDIO ROSTAGNO: EMESSI DUE ORDINI DI ARRESTO

(ANSA) - PALERMO, 23 MAG - L'omicidio del giornalista-sociologo Mauro Rostagno, nel 1988, sarebbe stato deciso ed eseguito da capimafia trapanesi.Il gip di Palermo ha emesso 2 ordini di arresto per Vincenzo Virga, gia' capo del mandamento mafioso di Trapani, detenuto a Parma, indicato come mandante, e Vito Mazzara, indicato come esecutore materiale, detenuto a Biella. I 2 indagati avrebbero proceduto in concorso con il vecchio capomafia trapanese Francesco Messina Denaro, morto durante la latitanza.

OMICIDIO ROSTAGNO, INDIVIDUATO IL PRESUNTO ASSASSINO

Svolta nelle indagini sulla morte di Mauro Rostagno. Gli agenti della squadra mobile di Trapani hanno notificato questa mattina due ordini di custodia cautelare in carcere al boss Vincenzo Virga ed a Vito Mazzara, sicario della cosca trapanese, entrambi attualmente detenuti. I provvedimenti sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari di Palermo Maria Pino su richiesta del procuratore aggiunto Antonio Ingroia.

TUTTI I PROFESSIONISTI ERANO COSTRETTI A GONFIARE I PROPRI EMOLUMENTI PER RICAVARE LE SOMME DA CORRISPONDERE QUALE TANGENTE.

Antonino Pizzo, per essere ancora più convincente, avrebbe vessato le vittime con richieste di ulteriori documenti. Un mero espediente per ritardare l'approvazione e costringere gli interlocutori a scendere a patti. E tanti avrebbero ceduto. Antonino Pizzo e Giuseppe Caccetta avrebbero espresso soddisfazione per essere riusciti a costringere i professionisti ad assumere un atteggiamento di sottomissione. La conversazione è stata intercettata dalla polizia. Giuseppe Caccetta avrebbe tentato anche di fare il salto sfruttando il potere acquisito per ottenere importanti incarichi. Gli investigatori scrivono: "Con riferimento al progetto di lottizzazione di Calatafimi le conversazioni intercettate rendono evidente come il Caccetta, una volta contattato da Stefano Bologna, candidato sindaco del Comune dell'Isola delle Femmine, interessato alla pratica, prospetti al Pizzo la necessità di procedere nell'attività criminosa su binari separati: da un lato si rende necessario evitare che i progettisti e gli interlocutori politici siano posti a conoscenza delle grevi richieste di tangenti. Una volta avviato un rapporto di più alto livello il Caccetta intende ottenere la promessa di incarichi pubblici da parte del Bologna. Dall'altro lato - aggiungono gli investigatori - non disdegna di proseguire l'attività concussoria nei confronti dei professionisti, in maniera riservata, con la richiesta di somme di denaro più contenute ma di immediata acquisizione".