I socialisti si sono confrontati al loro interno. Hanno impiegato l’intera mattinata di domenica a parlare di se stessi e delle prospettive del loro partito. La convention

che si è svolta alla Sala Perrera ha segnato una partecipazione intesa della base socialista e della sua classe dirigente. I lavori sono stati aperti dal commissario provinciale Salvatore Bongiorno che ha proposto un partito aperto, laico, autonomista “che sappia costruire una nuova sinistra riformista”. E’ toccato invece al professore Salvatore Costanza tracciare un quadro storico-politico dei momenti di forza ma anche di crisi del movimento socialista. Le conclusioni sono state affidate a Turi Lombardo: “Non c’è nessuna legge che impone di essere socialisti. Se lo si è, prima di tutto, è una questione personale che attiene ad ognuno di noi. Poi c’è una dimensione politica che invita a stare tra la gente, a recuperare il rapporto con chi sta male ed è un emarginato in una società che corre e non si guarda indietro. Chi non pensa che si possa essere socialisti in questa fase politica vada da un’altra parte. Nessuno lo obbliga o lo tiene a stare assieme a noi”.