L’istinto li porterebbe a reagire, ma la politica è confronto e sopratutto moderazione per i democristiani. Ecco perchè l’Udc di Trapani non reagisce al rimpasto di Giunta.

 Non ha gradito perdere un assessorato ed ancora meno ritrovarsi nell’esecutivo un “avversario” come Domenico Ferrante. Ieri è stata giornata d’incontri, di riunioni. Segretario e presidente del partito, rispettivamente Peppe Carpinteri e Cesare Colbertaldo, hanno incontrato il gruppo consiliare ed il presidente-segretario Mimmo Turano. Per il momento l’Udc va avanti come se nulla fosse. O meglio, sta a guardare. La vertenza tuttavia non è chiusa. Trapani è un capoluogo di provincia e qualcosa dovrà dirla anche la dirigenza regionale, ma il segretario Saverio Romano non c’è. E’ fuori sede. Non c’è neanche l’ex presidente della Regione Totò Cuffaro. Di certo l’ala “governativa” dell’Udc ha dovuto cedere almeno l’onore delle armi a chi, come Stefano Nola, ha sempre diffidato dei metodi e delle iniziative del sindaco Fazio. Ma il gruppo ha mostrato unità d’intenti.Scartato, almeno in questa fase, il ritiro della delegazione in Giunta. Nicola Callotta e Girolamo Marino rimangono al loro posto. Del resto il rimpasto non sarebbe definito. Rimane aperta la discussione sui sottogoverni. Anzi, sul sottogoverno: “Trapani Servizi”. L’Mpa ritiene di avere posto una ipoteca sulla nomina del nuovo vertice, ma l’Udc non ha mai dato il suo via libera e su questo argomento sarà bene ascoltare cosa passa per la testa di Fazio. Gruppo consiliare e partito hanno invocato la cultura di governo che ha sempre contraddistinto il loro partito. Nella prima seduta consiliare del 2009 - 12 gennaio - si potrà sapere di più sulla linea che l’Udc terrà nei confronti del sindaco e della maggioranza. Tra le cariche in gioco per riequilibrare la nomina di Ferrante potrebbe esserci la vicesindacatura che è nelle mani dell’assessore Nicola Messina. Più che un argomento di trattativa rischia di essere una ipotesi di scuola. (fonte trapaniok)