Nuovo assetto nei metodi di spaccio della droga? Forse. E’ quanto emerge da una inchiesta della Guardia di Finanza, che ha tenuto sotto stretto controllo uno strano traffico

 di studenti che in pullman si muovevano da Palermo per raggiungere la città di Siracusa e forse anche altre città. L’operazione denominata appunto “bus stop”, ha consentito di scoprire 42 persone, attorno a cui ruotava l’originale traffico, alcuni pregiudicati e maggiorenni la maggior parte minorenni. Punto di riferimento dello spaccio, la fermata del bus al Foro Siracusano, quella maggiormente frequentata da studenti pendolari. L’operazione che ha preso l’avvio da una segnalazione del dirigente scolastico, che ha notato la continua presenza di ex allievi durante la ricreazione o nelle ore di uscita. La segnalazione ha fatto sì che venissero avviate le indagini, che hanno portato a scoprire rete operativa e metodo di “lavoro”. La rete, che aveva due adulti quali terminali, Gaetano Bianca a Siracusa e Benedetto Castiglione a Palermo, si avvaleva dei pullman di linea Palermo Siracusa, che veniva utilizzato dagli studenti per raggiungere Palermo, per prelevare e mettere nello zaino assieme ai libri il carico, generalmente di due chili per volta, di tornare subito a Soracusa, in modo da effettuare il tutto in breve arco di tempo, per non sollevare sospetti anche tra le famiglie. Di questi viaggi, ne venivano fatti tre quattro al mese ed a volte anche più. L’operazione delle Fiamme Gialle, oltre alla inquisizione dei 42 giovani, ha consentito anche l’arresto di altre 12 persone prese in flagranza di reato. Il procuratore di Siracusa Ugo Rossi, ritiene che i molti arresti che hanno decimato i clan, hanno in qualche modo “liberalizzato” il mercato della droga, che potrebbe non avere bisogno di rispettare o di rispondere ad equilibri territoriali. (S.A.)