CROCETTA TAGLIA IL NASTRO DELLA FIERA EMAIA A CUI NON HA NEPPURE DATO UN EURO DI CONTRIBUTO
Certo che ci vuole parecchia impertinenza politica e istituzionale a venire a tagliare il nastro inaugurale di una delle fiere più rappresentative della Sicilia dopo avere dimenticato completamente Vittoria dalla propria agenda e dopo non avere contribuito neppure con un euro a rendere la stessa ancora più prestigiosa”. Lo dice il capogruppo del movimento Sviluppo ibleo al Consiglio comunale, Andrea La Rosa, in riferimento alla presenza, sabato pomeriggio, del governatore Rosario Crocetta. “Devo dire che il presidente della Regione – aggiunge La Rosa – ha dimenticato non solo Vittoria ma l’intera area iblea, completamente bistrattata, e utilizzata soltanto, come in questo caso, per fare passerelle. Dove sono i fondi per il recupero del lungomare di Scoglitti? Che fine ha fatto il completamento dell’autoporto? E le somme per la riqualificazione della zona artigianale? Nessuna priorità Crocetta ha dimostrato di volere concretizzare per la nostra città, lui che, tra l’altro, è cittadino onorario di Vittoria. Per non parlare, poi, delle piccole e medie imprese dimenticate, anzi colpite, dalla sua cattiva politica, come testimonia in maniera lampante il caso del dirottamento dei fondi Crias a favore dei forestali. E, come se non bastasse, non si registra alcuna politica agraria, nessun sostegno, in particolare, al comparto agricolo locale, al mercato ortofrutticolo, forza trainante della nostra economia, così come abbiamo a che fare con un’assoluta superficialità nei confronti del mondo giovanile che ancora attende segnali di supporto e agevolazioni per i nuovi investimenti. Per non parlare, poi, della completa assenza nelle politiche del turismo. Giova sottolineare che Crocetta ha completamente abbandonato la Scoglitti che lo stesso governatore ricordava più volte negli slogan elettorali ogni qualvolta veniva in trasferta in città, accompagnato dall’attuale sindaco Nicosia, per portare avanti la sua campagna elettorale. E, a proposito di sindaco, sarà un caso che Giuseppe Nicosia si è assentato in occasione del taglio del nastro dell’Emaia, guardandosi bene dal farsi fotografare assieme a Crocetta? Un’assenza molto pesante. Ecco perché ci chiediamo: che cosa viene a fare Crocetta a Vittoria? E, per di più, all’Emaia che di questa città ha sempre rappresentato il fiore all’occhiello? La Regione non ha saputo garantire un contributo congruo all’ente fieristico della nostra città. Questi sono i fatti. Tutto il resto è aria fritta. Appunto, a Crocetta chiediamo di venirci a portare i fatti. E non di fare passerella politica o propaganda. Questa non serve più a nessuno”. (fonte: ragusaoggi)
 
L’APPELLO DELL’ASCOM ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E ALLA CITTÀ DI POZZALLO DOPO LA SITUAZIONE DI DISSESTO SOSTANZIALE
 
“Dissesto finanziario a Pozzallo. Chiediamo un patto con le parti sociali su solidarietà e rilancio economico”. E’ l’istanza avanzata dalla sezione cittadina dell’Ascom che lancia un appello per concretizzare il prima possibile questa ipotesi. “La situazione di dissesto sostanziale conclamata nell'ultima seduta del Consiglio comunale – dice il presidente dell’associazione dei commercianti, Gianluca Manenti – è una presa d'atto di un fallimento del gruppo dirigente e della classe politica che ha governato negli ultimi anni questa città. Accanirsi su quanti siano questi anni e capire cosa sia successo dovrebbe servire non per dare colpa ai politici dell'altro colore, ma per capire chi ha sbagliato e chi ne ha tratto vantaggi e benefici, cioè comprendere chi è giusto che paghi. La città di Pozzallo, anche per fattori esterni, sta facendo i conti con una pesante crisi economica che colpisce in modo pesante le classi più deboli, il problema occupazionale in età giovanile, e non solo, ha ormai raggiunto livelli drammatici, le prospettive della città nel turismo sono critiche in quanto si rischia di perdere grandi opportunità mentre il porto deve ancora sciogliere nodi essenziali”. E Manenti prosegue sottolineando che “anche in questi ambiti economici ci sono miopi responsabilità della politica, i treni passati e soprattutto quelli che non arrivano sembrano relegare questa città ad una progressiva inevitabile agonia. Ma il dissesto può essere una occasione per ricominciare, dobbiamo però capire che non si ricomincia da zero, ma si parte con un pesante handicap, per questo se la politica ha un senso, se davvero si ritiene che la politica possa esercitare un primato rispetto alla tecnica dei commissari, occorre che il sindaco costruisca intorno a sé un patto forte con le categorie sociali e con la città, non guardando solo al numero dei consiglieri ed alle forze politiche. Infatti, la discussione su cosa fare non può ridursi soltanto a chi fa e non può avvenire solo nelle sedi di un partito, seppure questo sia un aspetto importante. Per quanto ci riguarda – aggiunge ancora il presidente Manenti – questo patto deve basarsi sulla solidarietà, cioè sul fatto che paghino di più chi ha tratto vantaggi negli anni in cui si è dilapidato, e sulla progettazione di un rilancio economico della città dove il porto ed il turismo devono essere trainanti. Aggiungiamo che gli interessi di questi settori non vanno confusi come spesso è accaduto con la soddisfazione di interessi miopi. Come organizzazione di categoria vogliamo che questo handicap lo sconti chi ha creato gli sprechi e chi ne ha beneficiato e non i commercianti, i lavoratori, i pensionati e i cittadini che si sono visti aumentare tasse e tariffe al massimo di legge in cambio di servizi sempre minori. La cittadinanza deve riprendersi il proprio Comune e con la cittadinanza vanno costruite le alleanze per rilanciare Pozzallo: se l’eventuale dissesto non sarà gestito con la logica della giustizia, della solidarietà e di un progetto per rilanciare l'economia pozzallese, affosserà anche la città oltre alla macchina comunale. Il rischio che salti la coesione sociale è altissimo, noi siamo disponibili a condividere un patto solidale e di prospettiva, ma non a vedere pagare sempre i soliti noti, mantenendo impunità e privilegi che risulterebbero ormai anacronistici. L’Ascom di Pozzallo annuncia sin da ora che farà in tutti i modi la propria parte”. (fonte: ragusaoggi)
 
LE PROSPETTIVE E LE PROBLEMATICHE DELL’IMMIGRAZIONE
 
Nonostante le condizioni meteo avverse, è risultato molto partecipato il momento di approfondimento sulle problematiche dell’immigrazione promosso ieri pomeriggio a Pozzallo dalla senatrice del Pd, Venera Padua. Hanno partecipato, tra gli altri, il prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè, i rappresentanti delle forze dell’ordine e di varie Amministrazioni comunali. C’era anche un folto gruppo di giovani. Ad intervenire anche il senatore Giorgio Tonini, vicepresidente dei senatori Pd, presidente della commissione Esteri, che si è soffermato sulla necessità di chiedere all’Europa un maggiore impegno, a partire dalla rivisitazione degli accordi di Dublino. L’impressione, ha chiarito poi il senatore Tonini, è che il nostro Paese sia lasciato da solo a fronteggiare l’arrivo di questa enorme marea di uomini. Anche se non dobbiamo dimenticare che alcuni Stati europei, come ad esempio la Germania, hanno assorbito l’arrivo di numerosi migranti che, transitando per l’Italia, hanno raggiunto quello Stato per cercare una occupazione. I numeri di Pozzallo, comunque, non lasciano adito a dubbi circa l’imponenza del fenomeno e le condizioni di emergenza venutesi a creare in questa realtà. Dalle poche migliaia di migranti sbarcati nel 2013, si è arrivati alle quasi 25mila del 2014, dati aggiornati al 4 novembre scorso. L’auspicio, adesso, ha aggiunto il senatore Tonini, è che l’operazione Triton abbia la stessa ricaduta di Mare Nostrum. Poi, il presidente della commissione Esteri ha parlato dell’esperienza portata avanti in Libano dove uno Stato formato da quattro milioni di abitanti, è riuscito ad accogliere un milione e mezzo di profughi siriani, attraverso una associazione organizzata dalle Nazioni Unite, pensata da un gruppo di italiani, che si occupa di aiutare le comunità alloggianti. E ciò al fine di non creare dissidi tra le popolazioni esistenti, anche quelle autoctone. “Il problema – ha spiegato la senatrice Padua – è molto complesso e non di facile risoluzione. Ma occorre confrontarsi in maniera attenta per cercare di trovare la soluzione più adeguata, anche allo scopo di alleggerire tensioni che inevitabilmente si creano. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo cercato di fornire un nostro primo contributo. Ritengo che dobbiamo proseguire su questa strada, quella del confronto, per potere garantire risposte a tutti, ai nostri concittadini di certo, ma anche ai migranti che arrivano dai territori martoriati dalla guerra e che sfuggono al loro destino in cerca di un futuro migliore”. (fonte: ragusaoggi)