Ancora una volta siamo di fronte ad un caso di mala informazione poiché è stata creata una notizia dai connotati pseudo - sociologici sulla base di un video di poco

 più di due minuti estrapolato dal suo contesto. Ancora una volta c’è gente che sente forte l’esigenza di replicare per cercare di ripristinare la realtà dei fatti (compito che per definizione dovrebbe spettare al giornalista!!!). Ancora una volta sbuca fuori un giornalista che, trovandosi senza una “vera”notizia, probabilmente costretto a scrivere le solite quattro righe commissionategli, si abbandona al cliché della gioventù bruciata. Inoltre (per non farsi mancare proprio nulla) il giornalista ha sbandierato anche la blasfemia solo perché abbiamo innocentemente scherzato con la parola “dio”. Tutto questo senza sapere che tra di noi ci sono degli atei per i quali la parola “dio” non riveste nessun significato trascendentale, e ci sono anche dei credenti che vivono la religiosità in modo autentico senza quell’eccessivo timore e rigidità formale che alcune volte avvicinano il cristianesimo ai tanto demonizzati estremismi islamici. La vena melodrammatica del giornalista lo ha poi costretto a farcire l’articolo in questione con l’immagine delle stragi stradali dovute all’abuso di alcol senza sapere che nessuno dei protagonisti del video incriminato (tutti dotati di buon senso) si è recato in spiaggia con l’auto: eravamo tutti rigorosamente a piedi. Molto probabilmente se nel video fossimo stati immortalati a bere vino in un’enoteca invece che rum in spiaggia e senza l’ausilio del bicchiere, saremmo stati giudicati ragazzi raffinati d’altri tempi e non come”il fenomeno all’apice di un’estate all’insegna del bicchiere facile”. Invitiamo infine il giornalista a chiedere scusa per avere messo in mezzo i nostri genitori perché siamo abbastanza grandi da prenderci, in modo esclusivo, le responsabilità delle nostre azioni e anche perché risulta troppo presuntuoso dedurre la condotta di un genitore da due minuti di video. Questa replica non vuole essere una giustificazione perché non ci sentiamo in colpa, né sentiamo di avere leso nessuno. Questa replica vuole solo esprimere la nostra indignazione verso un articolo che, partendo da un banalissimo video, ha giudicato severamente e marchiato a fuoco un’intera generazione di giovani. Per dimostrare che non abbiamo nulla di cui vergognarci questi sono i nomi dei protagonisti del video in ordine di apparizione:

Alescio Michela  - Alescio Virginia - Alfano Niccolò - Agosta Enrico - Galfo Selina - Di Benedetto Mattia (voce fuori campo principale) - Sanfelice Andrea, Di Rosa Nino (voci fuori campo).

I suddetti sono anche i firmatari dell’articolo.