L’assemblea dell’Mpa presso la sala Mandarà, alla presenza di Riccardo Minardo, ha messo il sigillo sulla rottura definitiva con la giunta Nicosia. E Concetta Fiore punta

 a completare l’opera. Rivolta al partito, dice che chi detiene incarichi di sottogoverno, avuti per designazione politica, deve dimettersi immediatamente. Cosa faranno, Giovanni Ciancio (Emaia) e Tonino Licitra (Asi) non lo sappiamo. Riccardo Minardo, intervenuto all’assemblea del partito, ha detto che l’Mpa «farà un’opposizione costruttiva, perché nessuno pensi che siamo un movimento irresponsabile. Non si sottrarrà all’impegno di lavorare per la città e dare ciò che l’amministrazione non ha saputo dare. Fra due anni, quando si voterà, l’Mpa potrebbe avere un suo candidato a sindaco». Fuori D’Amato, il leader più quotato al momento sarebbe Mario Mascolino. E se il capogruppo ha soffiato sul fuoco della polemica, Livio Mandarà, , il secondo assessore «bruciato» dopo Giovanni Cirnigliaro, sviluppa un’analisi spietata che a Minardo non piace molto ma che raccoglie parecchi applausi. Pur dichiarandosi d’accordo sull’uscita dalla maggioranza, Mandarà ha il coraggio di gridare quello che nessuno ha voluto sussurrare. Quando la stampa ha denunciato l’anarchia regnante nell’Mpa, puntuale è stata l’accusata di volere creare polemiche ad arte e inesistenti….(fonte corriere di Ragusa. G.L.L.)