per precisare la sua posizione nell'ambito di un'inchiesta della procura che ora lo vede indagato con altre 18 persone, fra cui l'ex sindaco di Modica, Pietro Torci, anche lui Udc, dimessosi dopo un anno dall'inizio del suo mandato. Le ipotesi di reato per i nuovi 9 indagati sono uguali a quelle contestate all'inizio dell'inchiesta alle altre persone coinvolte: associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro e concussione. Secondo l'accusa gli indagati, per garantire corsie privilegiate a creditori del Comune, avrebbero preteso da questi denaro. Drago non ha mai fatto parte dell'amministrazione né del Consiglio comunale. "Siamo arrivati alla conclusione delle indagini e siamo in grado di conoscere le accuse che ci vengono mosse - ha detto il parlamentare -. Non c'è relazione tra i prestiti di denaro attraverso un giro di assegni tra privati, fra cui io stesso, e le casse del Comune di Modica o di altri enti pubblici". "Le indagini - ha aggiunto - non riguardano in nessun modo appalti pubblici truccati e non parlano mai dell'esistenza di conti correnti off shore. Nelle intercettazioni ambientali e telefoniche non si parla mai di richiesta di denaro in cambio di favori. È frutto di fantasia e di speculazione politica la notizia, reiterata, di piste investigative che indagherebbero sul trasferimento di risorse a società controllate da me e da mio fratello, l'ex assessore comunale Carmelo Drago. Non è vero che un imprenditore si sia autodenunciato e denunciato noi".