ROMA - Martedì scorso, 14 novembre, una delegazione dei parlamentari del Partito Democratico eletti all'estero ha incontrato il viceministro del Mef, Maurizio Leo, titolare dello Schema di decreto legislativo recante attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale, altrimenti noto come il decreto sul "rientro dei cervelli".

Ne danno notizia, in una nota congiunta, gli eletti del Partito Democratico nella Circoscrizione Estero, i senatori Andrea Crisanti, Francesco Giacobbe e Francesca La Marca e i deputati Nicola Caré, Christian Di Sanzo, Fabio Porta e Toni Ricciardi. Si è trattato, spiegano in parlamentari di “un incontro che abbiamo richiesto immediatamente, oltre due settimane fa, a seguito delle centinaia di mail e messaggi ricevuti dai nostri connazionali, preoccupati e allarmati dalle misure che questo decreto intende mettere in campo”. L'incontro col Viceministro “è stato costruttivo”. Leo, riportano gli eletti all’estero, “ha dimostrato di essere consapevole dell’allarme che queste misure hanno ingenerato, ma soprattutto delle difficoltà, a volte anche drammatiche, che per tanti italiani comporterebbero, e si è dunque detto disponibile ad apportare le modifiche che verranno dal Parlamento quando il decreto arriverà nelle Commissioni per i pareri. Il decreto è stato pubblicato ma non è ancora legge e il Viceministro ha mostrato la ferma intenzione di apportare le modifiche che abbiamo suggerito”. “Soprattutto, - si legge ancora nella nota – ha convenuto sull'opportunità di uno slittamento del provvedimento e, su nostra insistenza, si è dichiarato d’accordo con una modifica delle norme in modo che entrino in vigore dal 1° gennaio 2025 e che in ogni caso farà fede la data della domanda di residenza anagrafica e non la residenza fiscale. Ci aspettiamo quindi che il governo dia seguito a queste modifiche dopo le relative osservazioni in Commissione, altrimenti dovrà assumersi la responsabilità di ostacolare i tanti rientri già pianificati con conseguenze drammatiche per tanti italiani e tante famiglie che hanno pianificato la loro vita sulla base della normativa vigente”. “Tra le tante osservazioni che abbiamo riportato, - evidenziano gli eletti all’estero del Pd – è stato fatto presente in modo particolare che bisogna favorire l’estensione dei benefici a coloro che mostrano di voler radicare la propria vita e attività in Italia (come per esempio attraverso l'acquisto di una casa, o la costituzione di una famiglia) - percorso che in moltissimi hanno già intrapreso -; che sarebbe opportuno mantenere le attuali differenze nell'agevolazione fiscale per chi si trasferisce al Sud o nelle Isole (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia); che vengano ricompresi anche coloro che dall’estero si trasferiscono in Italia continuando a lavorare sempre nell’ambito della stessa organizzazione o azienda, salvo che non siano stati precedentemente impiegati in Italia; e che vi sia un allargamento della platea di chi continuerà a beneficiare delle agevolazioni che vada oltre ai soli requisiti di elevata qualificazione o specializzazione". (aise 16/11/2023)