(SA) - La notizia era nell’aria. Berlusconi sicuro che non può essere lui a guidare un probabile governo del centro destra, in base agli accordi confermati nella coalizione, non avendo potuto concorrere alla presidenza della repubblica, carica che sperava di potere raggiungere, covava in sé la volontà di entrare dalla porta principale di quel senato,

da dove era stato cacciato via in virtù della legge Severino. Quale miglior momento di ora, per come si prospetta la situazione politica in Italia, già abbastanza caotica e complicata, per tentare una vendetta covata per tutti questi anni? Però arriva con un progetto politico stantio antico, modello 1994. Infatti arriva con lo stesso bagaglio di promesse fatte nel 94, quali ad esempio: la pensione a mille euro, per accalappiare i pensionati che giustamente ritengono sia inadeguata la pensione attuale. Non poteva mancare la flat tax al 23% per tutti buona per strizzare l’occhio al mondo dell’impresa, al quale offre anche un abbattimento del cuneo fiscale, la successione gratis, niente tassazione dei patrimoni superiori ad una certa soglia, torna il ponte sullo stretto anticipato da Salvini, ma che in passato si era parlato di inizio lavoro e si arrivò anche ad una inaugurazione di un cantiere, se la memoria non mi tradisce, fatta in tutto segreto sulla cosata calabra. C’è da essere sicuro, che considerato che continua a presentarsi seduto alla solita scrivania, ripeterà anche la commedia del patto con gli italiani. Un patto che riassumi il nuovo e nello stesso tempo antichissimo programma dell’ex cavaliere. Sul canale ammiraglio di Mediaset, canale 5, così sintetizza il programma di FI in otto punti principali: meno tasse, meno burocrazia, meno processi, più sicurezza, per i giovani, per gli anziani, per l'ambiente, la politica estera. Quando entra nel merito, alle vecchie promesse già descritte, aggiunge una pensione per le mamme e le nonne che così entrano nella campagna elettorale, perché lavorano tutti i giorni e meritano una pensione dignitosa. Una novità assoluta. Mentre spiega tutti gli altri punti, poco chiaro resta sulla politica estera, così come vago resta sulla politica che intende sviluppare per i giovani. Insomma, più si avvicina la data delle elezioni, più aumenta la sfilza delle promesse che piovono da tutte le parti. Salvini da Lampedusa ci propina la sua ricetta sul blocco degli sbarchi e sulla sicurezza. Dimentica però due cose importanti: la prima, il fatto che esistono regole internazionali che non permettono di ignorare il salvataggio di persone in pericolo in mare; la seconda che se non fosse per gli immigrati, parecchi lavori resterebbero a fare, come sta avvenendo in agricoltura, che per mancanza di manodopera, si perde anche parte di alcuni raccolti o come avverrebbe al nord dove le industrie cercano manodopera. Poco si parla però della lotta al caporalato ed a quei datori di lavoro che arrivano anche a picchiare i dipendenti a nero se osano chiedere il sudato salario. Dalla democraticissima Meloni, in linea con Orban che innalzava muri per fermare gli immigrati, torna il blocco navale per impedire che partano dai paesi del Maghreb ed altri, dove imperversano guerre di cui nessuno parla, o situazioni di dittature che opprimono ed uccidono. Avete sentito parlare della eterna guerra tra Israele e la Palestina? Chi si ricorda della guerra strisciante della Turchia che vuole arrivare alla completa distruzione dei curdi ed a riempire le carceri dei militanti del PKK? Volendoci però occupare dei problemi di casa nostra questo benedetto centrosinistra, continua a non godere buona salute. Calenda ha rotto un patto appena firmato perché è incompatibile con quelli che lui chiama i comunisti, ora che purtroppo è una razza in estinzione. Pare che si presenti da solo anche in Sicilia per le regionali, dove di confusione certamente ne abbiamo anche troppa, dove assistiamo al ricatto dei 5S, alle manovre di FdI, alla campagna di Cateno De luca o alle mosse di Miccichè. L’unica speranza che ci resta, è che il popolo finalmente pigli coscienza della forza che rappresenta e non cada nei facili trabocchetti barattando il proprio voto in cambio di vecchie promesse mai mantenute ed a maggior ragione non si potranno mantenere oggi. L’unica speranza è che il popolo ripigli in mano il proprio destino e voti scegliendo persone affidabili che abbiano a cuore l’interesse del popolo e che inaugurino un nuovo capitolo di quella politica che da troppo tempo manca. Salvatore Augello 10 agosto 2022