*ROMA - La scienza e l'uguaglianza di genere sono entrambe vitali per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo concordati a livello internazionale, inclusa l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Negli ultimi decenni, la comunità globale ha fatto molti sforzi per ispirare e coinvolgere donne e ragazze nella scienza.

Eppure donne e ragazze continuano ad essere escluse dalla partecipazione a pieno titolo alla scienza. Per ottenere pieno ed equo accesso e partecipazione alla scienza per le donne e le ragazze e raggiungere ulteriormente l'uguaglianza di genere e l'emancipazione di donne e ragazze, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2015 ha dichiarato l'11 febbraio Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza. Tanti gli approfondimenti organizzati in Italia dalle istituzioni e all’estero da ambasciate e consolati. Anche la Farnesina, infatti, oggi celebra l’importanza delle figure femminili nel mondo della scienza, sottolineando l’urgenza di eliminare “stereotipi, pregiudizi di genere e discriminazione” che sono alla base accesso donne e ragazze nelle carriere scientifiche. Alla Giornata aderisce anche il Consiglio nazionale delle ricerche, fortemente impegnato nel sostenere e favorire l'accesso allo studio delle materie STEM da parte delle ragazze, e nel promuovere un accesso paritario alla scienza. Diversi gli appuntamenti che già da ieri vedono impegnata la Ministra dell’università e della ricerca Messa, che oggi pomeriggio interverrà anche in uno dei due forum promossi dal Padiglione Italia ad Expo Dubai. I DATI ONU Le donne ricevono in genere borse di ricerca di minor valore rispetto ai loro colleghi maschi e, sebbene rappresentino il 33,3% di tutti i ricercatori, solo il 12% dei membri delle accademie scientifiche nazionali sono donne. In settori all'avanguardia come l'intelligenza artificiale, solo un professionista su cinque (22%) è una donna. Nonostante la carenza di competenze nella maggior parte dei settori tecnologici che guidano la Quarta Rivoluzione Industriale, le donne rappresentano ancora solo il 28% dei laureati in ingegneria e il 40% dei laureati in informatica. Le ricercatrici tendono ad avere carriere più brevi e meno ben pagate. Il loro lavoro è sottorappresentato in riviste di alto profilo e spesso vengono ignorate per la promozione. (aise)

*foto presa da internet