COME GIOVANI ITALIANI, RIFUGIATI E MIGRANTI HANNO REAGITO ALL’EMERGENZA COVID19

Le esperienze di resilienza raccontate nell’Activate Talk di UNICEF Durante l'emergenza Covid19,

app e piattaforme hanno permesso agli adolescenti e in particolare ai giovani migranti e rifugiati ospiti del sistema di accoglienza, di accedere ai servizi essenziali e ad informazioni salvavita multilingue, di continuare a socializzare, studiare, investire nella propria formazione e in attività ricreative, e sviluppare nuove forme di attivismo. È quanto è emerso dai racconti di Syed, Yankuba, Elisa, Rick e Yaya, protagonisti del recente Activate Talk di UNICEF: "giovani & emergenza: resistere, reagire, raccontare". Un viaggio a più voci con giovani di diverse nazionalità, per scoprire quali risorse hanno attivato durante l'emergenza COVID-19 e come le soluzioni digitali abbiano permesso di continuare a mantenersi attivi e propositivi. Il format, lanciato lo scorso anno per mettere a confronto giovani italiani, migranti e rifugiati con istituzioni, organizzazioni e settore privato su tematiche di loro interesse, è stato riproposto quest'anno in streaming per via del recente lockdown e non poteva che partire da una riflessione sulla vita durante l'emergenza Covid19 e sul supporto fornito dalle soluzioni digitali. Syed Hasnain e Yaya Traoré, hanno ad esempio raccontato delle app Miniila (Missing Children Europe) e Juma Map (progetto ARCI realizzato in partenariato con UNHCR), vere e proprie mappe geo-referenziate che facilitano l'orientamento e l'accesso ai servizi. La prima è dedicata ai minori stranieri non accompagnati in 8 paesi europei, la seconda è una piattaforma multilingue per i migranti in Italia. Entrambe hanno consentito a migliaia di giovani non solo di accedere ai servizi ma anche a corrette informazioni sul virus e le normative vigenti nelle loro lingue, ricoprendo un ruolo importante di protezione e sicurezza sanitaria. Rick Pieranunzi a soli 23 anni è un affermato social media manager. Lavora con Scuola Zoo, una piattaforma di informazione e intrattenimento rivolta agli studenti, che in questo periodo ha svolto una funziona di guida per oltre 4 milioni di utenti e che può quindi considerarsi un osservatorio privilegiato sull'universo scuola. Yankuba Fatty, 21 anni, ha raccontato la centralità di U-Report on the Move promosso da UNICEF come strumento di informazione per giovani migranti e rifugiati in Italia, ma anche come piattaforma dedicata ad attività ricreative ed educazione non formale. Di attivismo on line, infine, ha parlato anche Elisa Cremona, 18 anni, attivista Younicef, che ha invitato i suoi coetanei ad utilizzare questo tempo di sospensione per attivarci con idee nuove non appena la quarantena sarà terminata. La pandemia ha evidenziato quanto il digitale possa essere uno spazio di uguaglianza, di sviluppo delle comunità e degli individui, inclusione sociale e quanto possa favorire lo sviluppo di nuove forme di cittadinanza attiva. Anna Riatti, Coordinatrice UNICEF per il programma sui minorenni migranti e rifugiati in Italia, ha affermato: "Queste storie dimostrano che l'emergenza da Covid-19 ha evidenziato importanti potenzialità della digitalizzazione, ma ha anche messo in risalto nuovi rischi di diseguaglianza sociale legati alle possibilità di accesso alla rete. Per questo l'UNICEF chiede maggiore sforzo da parte delle istituzioni, settore privato e società civile per garantire un accesso egualitario alle risorse tecnologiche, a programmi di educazione digitale, e maggiore diffusione delle zone Wi-Fi gratuite, soluzioni fondamentali in casi come questi per offrire occasioni di socialità e accesso ad informazioni che possono rivelarsi salva-vita. Inoltre, come suggerito dalla CRC e dall'Agenda 2030, ricordiamo quanto sia necessario coinvolgere maggiormente ragazze e ragazzi nei processi decisionali, garantendo a tutti i giovani spazi di confronto e ascolto in cui possano esprimere le proprie opinioni, fondamentali per costruire una nuova normalità e muovere verso un futuro di cui saranno i veri protagonisti". Tra le istanze avanzate dai giovani nel corso del Talk:

• Garantire un equo accesso alle tecnologie digitali tra i giovani italiani, migranti e rifugiati.

• Incrementare e promuovere l'accesso a informazioni salvavita multilingue e ai servizi essenziali durante i periodi di crisi o emergenza, anche attraverso le tecnologie digitali e in particolare le App.

• Ridurre il digital divide e investire su una maggiore diffusione di zone Wi-Fi free.

• Investire sull'educazione digitale per studenti e professori nelle scuole.

• Favorire lo sviluppo di nuove forme di cittadinanza attiva, promuovendo il digitale come spazio di uguaglianza, inclusione sociale e sviluppo delle comunità e degli individui.

• Garantire a tutti i giovani – italiani, migranti e rifugiati – partecipazione e inclusione sociale, con spazi di confronto e ascolto per esprimere le proprie opinioni

L'evento - realizzato in collaborazione con ScuolaZoo OneDayGroup e con il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, è accessibile online al link https://www.youtube.com/watch?v=-WndA0VfYe0&feature=youtu.be, e ha raggiunto in poco tempo oltre 10 mila visualizzazioni. Qui il link alla video sintesi. Per saperne di più Fonte: Unicef (5 giugno 2020)