Il suicidio di Adolfo Parmaliana ha scioccato quanti, con lui, si erano battuti per ristabilire la legalità in un territorio così difficile come quello di Terme Vigliatore.

 E che ora, accanto al cordoglio ai familiari del professore, lanciano un duro j’accuse contro chi lo abbandonato. “Siamo sconvolti e sanguinanti per la morte del professore Adolfo Parmaliana – ha scritto Sonia Alfano a nome dell’Associazione familiari vittime della mafia - Adolfo era stato il maggior artefice dello scioglimento del comune di Terme Vigliatore per infiltrazioni mafiose ed era una delle pochissime persone che combatteva seriamente e con rigore la mafia messinese. La candidata alla presidenza regionale, figlia del giornalista barcellonese Beppe, ucciso dalla mafia nel 1993, non risparmia strali. Di seguito, il teso della sua lettera. “Siamo shokkati dal suo suicidio ma allo stesso tempo arrabbiati poichè la morte di Adolfo è da addebitare a tutti noi ed alle multinazionali dell'antimafia che lo hanno lasciato solo creando intorno alla sua persona un vergognoso isolamento. Ciascuno di noi ed ogni componente dell'antimafia istituzionale deve avere l'amara ed insopportabile consapevolezza che la sua morte è stata causata da tutti noi. Da chi lo ha criminosamente isolato perchè troppo "scomodo" a chi non gli è stato vicino quel tanto che bastava per evitare un simile gesto. Le nostre non vogliono e non devono essere parole di circostanza buttate al vento. Vogliamo che ogni esponente dell'antimafia, sociale od istituzionale che sia, faccia un esame di coscienza e prenda consapevolezza di avere una parte di responsabilità in questa morte assurda ed ingiusta, così come la magistratura barcellonese tanto solerte nel rinviarlo a giudizio per diffamazione; una solerzia che forse non ha mai avuto nei confronti dei veri mafiosi contro i quali tanta parte della sua vita Adolfo aveva impiegato non riuscendo forse a sopportare la vergogna per quell'accusa di diffamazione. Un accusa mossagli con delle motivazioni ridicole: Per aver affisso un manifesto nel quale affermava che gli amministratori di Terme Vigliatore, comune sciolto per mafia grazie ad Adolfo, avrebbero dovuto vergognarsi e per aver denunciato una lottizzazione abusiva su un terreno di un componente di quella stessa amministrazione sciolta per mafia. Quanto detto e fatto da Adolfo noi lo facciamo nostro e lo sottoscriviamo. Continueremo a portare avanti quelle stesse denunce che hanno portato gli amministratori a muovergli quell'accusa infondata poichè i fatti denunciati da Adolfo sono assolutamente veri. Alla famiglia non possiamo che promettere, almeno da parte nostra, tutta la vicinanza ed il calore di cui siamo capaci.Adolfo era un nostro amico ed il rimorso per non essergli stati abbastanza vicini in dei momenti difficili per lui è un sentimento insopportabile che colpisce noi così come i componenti di quell'antimafia di convenienza che ha fatto di tutto per lasciarlo solo. Organizzeremo una fiaccolata per Adolfo non solo allo scopo di ricordarlo ma sopratutto per chiedergli scusa per le nostre e le altrui mancanze e per promettergli che riusciremo a farci carico di proseguire la sua lotta”. (fonte tempo stretto)