(ASCA-NORMANNO) - I sostituti procuratori, della Dda di Messina Giuseppe Verzera, della procura di Barcellona Francesco Massaro, hanno chiesto il rinvio a giudizio

per trenta indagati nell'ambito della Operazione antimafia denominata 'Vivaio' condotta dai Carabinieri nell'aprile 2008. Furono quindici le ordinanze di custodia cautelare notificate dagli investigatori dell'Arma, altri trenta gli indagati, tutti, a vario titolo, accusati di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamenti e detenzione illegale di armi. Le indagini condotte dal R.O.S. avevano documentato le infiltrazioni di un gruppo criminale affiliato alla famiglia mafiosa di Barcellona negli appalti pubblici del messinese, tra i quali i lavori per la metanizzazione dei Nebrodi ed il raddoppio feroviario della tratta Messina-Palermo. Tra gli interessi illeciti del sodalizio anche l'indotto relativo alla gestione delle due discariche piu' importanti dell'area, che smaltiscono i rifiuti solidi urbani e speciali dell'intera provincia. A tal proprosito, l'infiltrazione mafiosa avrebbe riguardato soprattutto la gestione delle discariche. Fra le altre attivita' controllate dai capiclan Tindaro Calabrese e Carmelo Salvatore Trifiro', subentrati al precedente boss Carmelo Bisognano, in carcere dal 2003, anche appalti relativi ai lavori di ripristino della galleria di Valdina sulla tratta ferroviaria ed autostradale Messina-Palermo, all'installazione delle fibre ottiche in molti comuni della provincia ed allo smaltimento di rifiuti speciali, derivanti dalla lavorazione degli agrumi. I ''mazzarroti'', cosi' come sono stati definiti, incassavano i soldi erogati per lo smaltimento per poi gettare altrove i rifiuti o, in alternativa, rivenderli spacciandoli per fertilizzante. Calabrese e Trifiro', approfittando della permanenza in carcere di Bisognano, avevano tentato di sostituirsi a lui nel controllo degli appalti di numerose opere pubbliche. Per farlo avevano anche chiesto l'aiuto del clan catanese dei Santapaola. Fra gli atti intimidatori messi a segno dal nuovo clan, rientrerebbero anche le 7 betoniere bruciate, appartenenti alla societa' ''Mediterranea Costruzioni srl'', impegnata nei lavori sulla Messina-Palermo. Collegato con i traffici di Trifiro' e Calabrese, secondo gli inquirenti, anche l'omicidio dell'impreditore Antonino Rottino il 22 agosto 2007. Oggi la richiesta di rinvio a giudizio per trenta indagati, oltre Calabrese, Bisognano e Trifiro', per Santi Bonanno, Bartolo Bottaro, Antonino Calcagno, Agostino Campisi, Salvatore Campisi, Salvatore Campanino, Alfio Castro, Maria Luisa Coppolino, Zamir Dajcaj, Enrico Fumia, Salvatore Fumia, Aurelio Giamboi, Cristian Giamboi, Sebastiano Giambo', Giacomo Lucia, Massimo Manna, Enzo Marti, Roberto Martorana, Aldo Nicola' Munafo', Vincenzo Munafo', Roberto Ravida', Michele Rotella, Stefano Rottino, Thomas Sciotto, Innocenzo Sinatra, Nunziato Siracusa, Carmelo Salvatore Trifiro', Giuseppe Triolo.