(AGI) - Il presidente di una cooperativa di servizi sociali aveva trovato il coraggio di denunciare le intimidazioni subite facendo condannare per la prima volta a Barcellona Pozzo di Gotto,

in provincia di Messina, il suo taglieggiatore con l'aggravante del metodo mafioso. Angelo Porcino si era visto infliggere il 27 febbraio dello scorso anno cosi' 4 anni di reclusione. Oggi la Corte d?'ppello di Messina non solo gli ha ridotto la pena a tre anni ma ha cancellato l'aggravante mafiosa. Il presidente della cooperativa, Stefano Vento, si era costituito parte civile nel processo, dopo aver raccontato di proiettili trovati dietro la porta e il danneggiamento di auto della cooperativa dopo l'aggiudicazione della gara da parte del Comune di Barcellona ad un'associazione temporanea d'imprese tra la "Dott. Giovanni Biondo", la "Comunita' e servizio" e "Nuova speranza". Porcino avrebbe preteso la riassunzione di una donna che gia' lavorava con la preceente gestione del servizio e soprattutto quella di una sua cugina, Natala De Pasquale, ex moglie del boss di Terme Vigliatore, Carmelo Vito Foti, e sorella di Carmelo De Pasquale, ucciso il 15 gennaio a Barcellona.