Ultime ventiquattrore di fuoco quelle vissute dall’Università di Messina che attende ora i fuochi d’artificio finali “sparati” durante

 la prima serata di Rai due. Ospite d’eccezione nel salotto di Michele Santoro e Marco Travaglio, negli studi di Annozero, proprio l’Ateneo peloritano e le ultime vicende che lo vedono coinvolto. Vicende che, proprio a partire dal pomeriggio di ieri, dopo la presentazione di un’interrogazione da parte del gruppo guidato da Anna Finocchiaro al ministro Gelmini in cui è chiesta la sospensione del Rettore Tomasello, non hanno fatto altro che rendere ancor più “succulenta” per i gli insidiosi padroni di casa di Annozero la conduzione di questa sera. Con tutta probabilità, tra i “pezzi forti” della puntata, gli ultimi fatti giudiziari che vedono coinvolto il Magnifico, i recenti ‘casi’ di “omonimie” all’interno dell’Ateneo che, per onore di cronaca, non riguardano però solo Messina, gli ultimi articoli apparsi su testate nazionale quali “Corriere della Sera” e “Repubblica”. Inevitabile poi un rimando al passato e alla celebre espressione che sembra prepotentemente tornata in voga, “verminaio”. Quello che sconvolse negli anni ’90 la città dello stretto, a seguito dell’omicidio del professore universitario Matteo Bottari e che portò alla luce preoccupanti legami tra mafia, mondo politico e mondo accademico. Argomento, quest’ultimo, già abbondantemente snocciolato nel corso della trasmissione di Lucarelli “Blunotte-Misteri d’Italia” e che stasera, considerando la veemente impronta televisiva di Annozero e in particolare di Marco Travaglio, non potrà che essere ulteriormente “sviscerato”. Un appuntamento quello in onda su rai due che a Messina saranno sicuramente in pochi a perdere. Assolutamente soggettivo poi lo spirito con il quale la trasmissione verrà seguita. C’è già chi pregusta di vederla comodamente sdraiato sul divano di casa propria, a tratti forse anche sonnecchiando, e chi invece starà ben diritto sulla sedia intenzionato a non perdere neanche una parola di quelle che verranno spese nei confronti della città, della sua Università dei suoi studenti e del suo Rettore. E intanto oggi il “popolo universitario”, nel quale c’è chi si rispecchia e chi invece preferisce prenderne le distanze, ha voluto esprimere piena solidarietà a Tomasello in qualità di rappresentante di una comunità accademica composta prima di tutto da studenti che, nel documento pubblicato questa mattina, si augurano veder terminare al più presto “questa strumentale campagna mediatica che finisce col danneggiare innanzitutto i 33 mila iscritti delle facoltà messinesi”. L’Ateneo peloritano, dunque, ancora una volta conquista le luci della ribalta. Per sapere se ne uscirà o meno con le ossa rotta si dovrà pazientare ancora solo qualche ora. E.D.P.