SPECIALE 50° USEF

Ero in Baviera, dove ormai da alcuni anni trascorrevo il mese di agosto con i colleghi del Quintetto Siciliano per studiare e perfezionare la musica da camera, quando, in una delle consuete chiamate giornaliere, mia madre mi riferì che mi aveva cercato il signor Augello pregandomi di contattarlo al più presto.

Così fu: - “Signor Augello, buongiorno! Sono Luigi Sferrazza, mi aveva cercato?”

- “Buongiorno Luigiuzzo! Sì, ho saputo che suoni in un quintetto di Palermo e che state facendo belle cose. Siete pronti per partire tra un paio di settimane in tournée?”

- “….” Qualche attimo di silenzio; alle mie giovani orecchie da musicista suonava quasi come uno scherzo, ma conoscendo la serietà dell’interlocutore era impossibile che lo fosse!

- “Luigiuzzo mi senti!?” - “Sì Signor Augello… in tournée!? Certo!!! Ne parlo subito con gli altri e le do la risposta, comunque sono sicuro che accetteranno tutti, quindi SI!!

Anticipammo il rientro dalla Germania e a fine agosto partimmo alla volta di Buenos Aires. Come si dice in questi casi: correva l’anno 2005. Iniziò dall’Argentina la nostra collaborazione con l’USEF e mai avremmo immaginato che ci fossero “un’altra” Italia e “un’altra” Sicilia fuori dai confini che la geografia disegna sulle cartine. Un’altra bellissima Sicilia fatta di storie di riscatto e di rinascita, di ricordi a tratti sbiaditi e romantici, di sguardi rivolti al futuro ancorati fortemente a radici sane e forti, di orgoglio e senso di attaccamento come quello di un bambino nei confronti di una Madre che gli trasmette i geni e i valori, e che poi, però, lo lascia andare e quasi si scorda di lui. Ci accorgemmo sin dall’inizio di questa esperienza, la prima di una lunghissima serie, che “quest’altra” Sicilia aveva importanti orecchie che l’ascoltavano e un’autorevole voce che amplificava e trasmetteva le sue emozioni e i suoi malesseri. Aveva, ha l’USEF. Nel corso degli anni abbiamo avuto il privilegio e l’onore di incontrare decine di comunità siciliane per il mondo:

- America Latina (Argentina, Cile, Uruguay), Stati Uniti, Canada, Brasile, Australia, Inghilterra, Svizzera, Belgio-

e ovunque ho sentito l’importanza e la profondità di quello che attraverso l’USEF facevamo, che non era semplice intrattenimento fine a se stesso per spolverare nostalgie nascoste nel cuore delle comunità per mezzo delle stupende melodie italiane che interpretavamo, bensì quello di unire attraverso il ponte della musica e della cultura la nostra Sicilia con ”l’altra” Sicilia, unire “due” Sicilie che viaggiano in parallelo nelle continue trasformazioni generazionali e sociali, una in Europa - cuore del mediterraneo- e l’altra per il mondo, che dà lustro attraverso i suoi figli ai Paesi che hanno avuto la fortuna e la lungimiranza di accoglierla. L’USEF è ponte spazio/temporale che da 50 anni unisce generazioni e luoghi sotto la bandiera dell’identità siciliana combattendo grandi battaglie storiche per i siciliani nel mondo. Nei viaggi con il Quintetto Siciliano, che rappresento in questa breve testimonianza, abbiamo raccolto tante storie, speranze, emozioni che abbiamo trasformato in “SUONI”, titolo del nostro disco prodotto ed edito dall’USEF, un diario musicale dei nostri viaggi nelle comunità siciliane per il mondo. Voglio ringraziare personalmente e da siciliano l’USEF e il signor Salvatore Augello – Totò (per come è conosciuto in tutto il mondo) e l’USEF sono la stessa cosa, un sinonimo - per tutti gli sforzi che in questi primi 50 anni di duro lavoro hanno fatto per la Sicilia e per i siciliani emigrati nel mondo, GRAZIE!!!!