SPECIALE 50°  USEF

C’è un momento della vita che ci porta a riflettere e a ripercorrere la storia travagliata di questa terra antica; a ripensare all’inarrestabile esodo dei tanti suoi figli che nelle migrazioni hanno trovato un elemento di fuga ma anche di sopravvivenza e di centralità alla loro esistenza.

Sappiamo come questa isola, nel corso della sua storia ha visto partire per “nuovi mondi” e nel tempo, scialuppe, bastimenti, treni, navi e aerei alla ricerca di una terra promessa. La Sicilia forse per costituzione e per susseguirsi di dominazioni e di civiltà diverse, è stata sempre una terra che ha partorito tante creature ma nello stesso tempo li ha sparpagliati ai quattro venti. Oggi milioni di siciliani vivono per continenti, si sono fatti onore e apprezzare per le capacità, hanno saputo concretizzare i loro sogni, hanno realizzato un futuro più sicuro a loro stessi e alle generazioni connesse. Proprio in questa chiave di riflessione, emerge il ruolo centrale delle Associazioni che alle migrazioni hanno dedicato l’impegno centrale nell’arco di cinquanta anni, sono nate parecchi organismi a riguardo, sostenute per il loro impegno sociale, dalle leggi della Regione Siciliana e presenti nell’organismo di coordinamento della Consulta regionale dell’emigrazione. L’Unione Siciliana Emigrati e Famiglie è una di queste associazioni che si è distinta, che da tanto tempo ha dedicato l’impegno sociale a favore delle migrazioni con passione, competenza, senso di solidarietà e seguìto la vita dei siciliani nel mondo. L’Usef è stata da ben cinquanta anni, una stella che ha brillato nel firmamento dell’emigrazione siciliana; è stata sempre da collegamento e raccordo tra le tante “isole” presenti nel mondo, tra le organizzazioni sociali stesse presenti nei luoghi di arrivo; il trait d’union tra la madre-terra e la terra promessa. L’Usef, nel tempo, ha saputo studiare e analizzare le dinamiche migratorie, ha raccontato con gli organi di stampa e le sue pubblicazioni la storia dei tanti siciliani, ha curato gemellaggi ed è stata presente a favore di tante comunità esistenti nei vari continenti. La conoscenza del fenomeno migratorio siciliano è stato un aiuto alle scelte della materia in favore dei siciliani all’estero, nonostante l’ottusità della classe politica regionale. Oggi purtroppo, nonostante decenni di impegno ed esperienza, la politica della Regione siciliana non è adeguata e sottovaluta la portata del fenomeno; da circa un decennio non sostiene più nessuna azione in favore dei siciliani e delle stesse organizzazioni ormai agonizzanti. Del resto questa Sicilia quasi imbalsamata e che non sa riflettere, non riesce a creare occupazione e che continua a far scappare i suoi figli brillanti, le menti migliori per il mondo. Oggi come ieri, da questa isola si continuano ad alimentare esodi dopo esodi; è una emorragia continua e inarrestabile. In verità, è più facile fare andare via i giovani che investire concretamente. C’è una distanza abissale tra le istituzioni e i cittadini e una classe politica incapace. Non c’è famiglia in Sicilia che non ha almeno un figlio emigrato; non esistente realmente, nessun raccordo tra il mondo del lavoro, le Università, gli Enti di formazione inutili e i numerosi carrozzoni alimentati e sostenuti con i soldi pubblici. Uno spreco continuo delle risorse, perdendo di vista il presente e il futuro di questa isola e dei suoi tanti figli che non ritorneranno mai più. Questa situazione così grave e continua, ci porta a disperare. Ma forse la Sicilia, quest’ isola a forma di triangolo nel cuore del Mediterraneo, oggi, ancora esiste o affonda? Dino Bellafiore Già componente della segreteria USEF