(SA) - E’ già partito il lavoro di preparazione che ci porterà alla celebrazione del 13° Congresso Generale dell’USEF, senza mettere altri indugi e perdite di tempo. La Direzione Generale riunitasi a Catania il 30 aprile, ha stabilito intanto la data del congresso, che viene fissata per il 5 agosto prossimo. In secondo luogo ha stabilito la località dove tenere i lavori del congresso alla presenza di ospiti e delegati residenti in Sicilia o momentaneamente presenti sull’Isola per vacanza o altro. Comunicati stampa ed altri mezzi di comunicazione saranno attivati fin da ora, assieme al nostro sito web (www.usef.it) per dare visibilità al congresso e diffonderne lavori e risultati. Andare al congresso, per una organizzazione come l’USEF, che ha alle spalle 45 anni di attività e che oggi è presente in tutti i continenti, non significa certo dare risposta ad un adempimento statutario puro e semplice. Se così fosse, sarebbe certamente poca cosa, per il modo come siamo abituati a lavorare e non ci permetterebbe di dare o cercare di dare risposte alle problematiche che si affacciano nel campo delle migrazioni in genere. Mi riferisco ad esempio alla ripresa dell’emigrazione dovuta al perdurare della crisi economica che in Italia sta colpendo più che in altri paesi europei. Mi riferisco alle molte migliaia di giovani che abbandonano case ed affetti, alla ricerca di una sorte migliore, destino non nuovo per gli italiani, che alla fine del XIX secolo e l’inizio del XX, hanno lasciato l’Italia in cerca di fortuna parecchi milioni di cittadini e di lavoratori. Certo oggi le cose sono cambiate, non partono più i braccianti del Sud, i minatori o gli artigiani, ma partono laureati, ricercatori, assieme a giovani che cercano di sfuggire una vita di precariato e di disoccupazione, una vita di supersfruttamento, di frustrazione. Mi riferisco a quanto avviene oggi sulle coste della Sicilia e del Sud, sul mare di Sicilia dove annegano migliaia di sventurati, mentre parecchie diecine di migliaia riescono a raggiungere le coste della salvezza, sfuggendo a guerre, privazioni, radicalismi religiosi, persecuzioni di vario genere. Gente che affronta la morte, immani disaggi, pur dei tentare la fortuna alla ricerca di una vita migliore lontana da bombardamenti e morte, lontani da quelle terre dove si sono innescati meccanismi perversi che portano a pulizie etniche, pulizie religiose, radicalismi di vario genere, che stanno purtroppo a testimonia il fallimento delle cosi dette primavere arabe. Queste sono le nuove realtà con le quali oggi le associazioni debbono confrontarsi, che conferiscono ruoli e responsabilità nuove ad organizzazioni come l’USEF, che non può tradire quello spirito con il quale è stata fondata, per seguire i siciliani all’estero, ma che non può certo ignorare le nuove pesanti problematiche che oggi gravano sul mondo delle migrazioni. A queste ed altri interrogativi cercherà di rispondere il congresso, che servirà ad aggiornare l’analisi sulle problematiche nuove e vecchie del settore, studiando e mettendo in atto nuove politiche, nuovi metodi di lavoro, capaci di disegnare il nuovo ruolo che oggi compete alle associazioni, un ruolo ed una funzione che deve cimentarsi con le novità e cercare di risolvere i vari problemi, studiando i vari contesti dove essi nascono e si sviluppano. Avremo quindi modo di sviluppare tale tematiche, aprendo una finestra sul nostro sito, che ci porterà fino al congresso e che raccoglierà tutti i contributi organizzativi e di idee che i nostri dirigenti di base, gli amici che stanno vicini alle nostre associazioni, vorranno darci. Per il momento, ci limitiamo a dire che il congresso è fissato per il 5 agosto e che molto probabilmente si terrà ad Enna sia con partecipanti fisicamente presenti, che in videoconferenza con chi non potrà per vari motivi, prima di tutto quelli economici, raggiungerci.