A CURITIBA L’ON. PORTA (PD) INCONTRA E RINGRAZIA LA COLLETTIVITA’ DEGLI STATI BRASILIANI DEL PARANA’ E DI SANTA CATARINA Una iniziativa politica presso la “Garibaldi”, una riunione con i Consiglieri e la Commissione Giovani del Comites e un incontro con i Circoli trentini nel mondo del Brasile al centro di due intense giornate nella capitale paranaense.

Rispondendo al pronto e sollecito invito di alcuni dirigenti della collettività italiana degli Stati brasiliani di Paranà e Santa Catarina, l’On. Fabio Porta si è recato a Curitiba per una serie di iniziative che – a poche settimane dal voto – hanno permesso al deputato del Partito Democratico di ringraziare i suoi elettori ma anche di avere un primo incontro con i rappresentanti del Comites, del Cgie e del mondo dell’associazionismo. Un primo momento di incontro è stato organizzato presso la storica e prestigiosa sede della “Società Garibaldi”, una delle istituzioni italiane più antiche del Brasile; l’incontro, al quale era stato invitato anche il neo-Senatore Fausto Longo (assente per motivi di salute), è stato introdotto dagli interventi di due ‘anfitrioni’ d’eccezione: il consigliere del Cgie Walter Petruzziello e il Presidente dei “Circoli Trentini nel Mondo” del Paranà Ivanor Minatti. “Sono felice, emozionato e riconoscente – ha esordito il parlamentare da poco ri-eletto con 30mila preferenze – e con questi sentimenti mi rivolgo idealmente a tutti gli italiani di questi due grandi Stati del Brasile che ancora una volta in grande numero hanno voluto confermarmi la loro fiducia e il loro sostegno; anche se cosciente della difficile congiuntura politica italiana, che a più di un mese dal risultato elettorale non ha ancora consentito al Parlamento di dare la fiducia ad un nuovo governo e quindi di entrare nel pieno delle proprie funzioni legislative, sono qui per confermarvi l’impegno mio personale e quello del Senatore Longo affinché le due tribune della Camera e del Senato siano effettivamente l’estensione del nostro rapporto con la grande comunità italiana del Brasile e di tutto il Sudamerica”. Nella giornata seguente il deputato del PD ha quindi partecipato insieme all’On. Renata Bueno, neo-eletta alla Camera nelle liste USEI, all’Assemblea del Comites; erano presenti, oltre a tutti i consiglieri, il Presidente Gianluca Cantoni e il Console Generale d’Italia Salvatore Di Venezia. L’incontro con il Comites è continuato nel pomeriggio con la partecipazione alla Commissione Giovani, presenti i due Coordinatori Izoulet Cortes e Fabio Thon e il co-fondatore Elton Stolf. A completare l’intensa agenda di incontri una lunga riunione con una delegazione di Presidenti dei circoli trentini del Brasilia (giunti anche dal Rio Grande del Sud e dallo Espirito Santo), nel corso della quale il parlamentare eletto in America Meridionale ha annunciato la prossima presentazione di una nuova interrogazione parlamentare sull’andamento della commissione interministeriale che a Roma sta definendo i processi di cittadinanza dei ‘trentini’ e di una proposta di legge per la riapertura dei termini che consentono ai discendenti dell’ex impero austro-ungarico la presentazione della domanda per il riconoscimento della cittadinanza italiana.

PRIMO MAGGIO, NAPOLITANO: “DARE CENTRALITÀ AL LAVORO”

ROMA - "E' il giorno in cui dobbiamo mettere decisamente al centro dell'attenzione il lavoro, fondamento della nostra Repubblica. Questa è la nuova grande questione sociale del nostro tempo e abbiamo il dovere politico e morale di concentrarci su questi problemi", queste le parole del Capo dello Stato per la giornata del Primo Maggio. In un periodo di stallo politico e sociale, il rieletto Presidente della Repubblica incita a un intervento immediato per rilanciare l’occupazione giovanile e non solo. La proposta accettata da Napolitano, ovvero quella di svolgere il ruolo di Capo dello Stato, è stata accolta con la sola intenzione di permettere al neo-governo di agire prontamente e costruttivamente: “ Ho acconsentito alla sollecitazione a rendermi disponibile per una rielezione a Presidente solo per senso del dovere in un momento grave per la Nazione: essendo urgente sbloccare la formazione di un governo che affrontasse le difficoltà in cui si trovano oggi troppe famiglie, troppe imprese, troppi lavoratori italiani", ha ricordato puntualmente Giorgio Napolitano. L’emergenza da arginare è quella di una generazione senza lavoro, una piaga sociale che deve essere affrontata e risolta, ha spiegato il Capo dello Stato rivolgendosi al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Presidente della Federazione Maestri del Lavoro d'Italia, ai Segretari Generali di CGIL, CISL, UIL e UGL. Alla luce degli ultimi dati Istat, anche , i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil lanciano messaggi in difesa e per l’affermazione del diritto al lavoro. In questa giornata di celebrazioni e di discorsi, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti manifesteranno per le strade di Perugia per commemorare Daniela e Margherita, le due donne morte il 6 marzo scorso negli uffici della Regione. Recuperare la dignità e restituire centralità al lavoro, questi gli obiettivi per le ricorrenze della Festa dei Lavoratori. “E’ necessaria una cooperazione forte e fattiva tra mondo imprenditoriale e sindacati. Ho costatato con compiacimento la disponibilità a collaborare di entrambe le parti sociali. Non si danno buone opportunità di lavoro in assenza d’imprese in buona salute. Ed è purtroppo forte il malessere delle nostre piccole e medie imprese, il cui rilancio è interesse comune degli imprenditori e dei lavoratori", ha affermato in conclusione Giorgio Napolitano.

CANADA: PERCHÈ ANDARE? PERCHÈ TORNARE? TERZO APPUNTAMENTO CON I GIOVANI ABM

BELLUNO - Venerdì scorso, 26 aprile, nella Sala riunioni dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, ha avuto luogo la terza conferenza organizzata dal Gruppo Giovani dell’ABM del ciclo 2013 dedicato alle esperienze nel mondo di giovani bellunesi. Anche questa volta Canada, ma sotto un’altra luce: l’intenzione di ritornare alla terra natale, dopo anni di lavoro all’estero. Catie Burlando, talento di Bellunoradici.net, ha portato ad un pubblico attento la sua storia. Terminata la scuola superiore, Catie è partita per andare a studiare in Canada. Dopo undici anni, l’università, un master e un dottorato, tre mesi fa ha preso una decisione: rientrare a Belluno con il marito che ha incontrato in Canada, a Winnipeg. Catie: “il Canada è così immenso, che le realtà sono veramente infinite. Ogni tanto ti capita di essere da solo, o di fare esperienze non piacevoli. Un viaggiatore ha il vantaggio di apprendere moltissimo dalla vita. Fare esperienze di questo genere di sicuro ti rafforza il carattere, ti rende veramente forte”. Dello stesso parere anche il marito Nathan che ha vissuto con Catie un’esperienza nuova in Canada dove ha potuto conoscere gli oriundi di quell’immenso Paese. “Siamo sempre abituati a vedere Belluno come una piccola cittadina in cui non si può far niente, in cui non c’è divertimento”, continua Catie. “Il mio punto di vista è che Belluno sia una stupenda cittadina adatta per chi intende fare una famiglia. Le distanze in Canada sono enormi. Tanto è vero che per andare ad accompagnare mio figlio a scuola ci voleva magari un’ora di treno e mezz’ora a piedi, sotto il vento e la neve. E l’inverno lì è gelido. Belluno ha un clima piuttosto mite a confronto. È una cittadina piccola ma veramente comoda. Tutto è a portata di mano. Scuole, asili, ospedali, super market”. Le ha fatto seguito Nathan: “Belluno inoltre è una provincia che può offrire molto anche per quanto riguarda la ricerca scientifica e territoriale. Un territorio bellissimo che può generare anche nuovi stili di vita e opportunità lavorative. Anche per questo motivo abbiamo deciso di trasferirci qui”. Il pubblico ha partecipato all’incontro con numerose domande. Il prossimo incontro è fissato per venerdì 10 maggio con l’esperienza di un bellunese in Nuova Zelanda. (aise)

AL VIA IL MESE EUROPEO DEL CERVELLO: DALLA COMMISSIONE 150 MLN DI EURO PER LA RICERCA

BRUXELLES - In occasione dell'avvio del "Mese europeo del cervello", la Commissione europea ha stanziato circa 150 milioni di euro per 20 nuovi progetti internazionali per la ricerca sul cervello. Gli investimenti complessivi destinati dall'Ue a questo settore dal 2007 ammonteranno quindi a oltre 1,9 miliardi di euro. Il "Mese europeo del cervello" ("Brainmonth") accenderà i riflettori sulla ricerca e l'innovazione europee in materia di neuroscienze, cognizione e settori correlati attraverso oltre 50 manifestazioni organizzate in tutta Europa nel corso del mese di maggio. Scopo dell'iniziativa è illustrare i progressi compiuti nel settore e invocare un intervento più incisivo per combattere le patologie del cervello. Un altro obiettivo è sottolineare come gli studi sul cervello possano rivoluzionare l'informatica. L'azione coincide con il recente sforzo di rilancio della ricerca sul cervello attraverso nuovi e ambiziosi progetti promossi nell'UE e negli USA. "Le patologie e i disturbi legati al cervello colpiranno potenzialmente molti cittadini europei", ha detto la Commissaria europea per la Ricerca, l'innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinn. "Curare le persone colpite già costa ai nostri sistemi sanitari 1,5 milioni di euro al minuto, un costo che è destinato ad aumentare con l'invecchiamento della popolazione europea. La ricerca sul cervello può contribuire ad alleviare le sofferenze di milioni di pazienti e di chi li assiste. Le nuove scoperte sui meccanismi di funzionamento del cervello possono inoltre tradursi in numerosi servizi e prodotti innovativi per le nostre economie". Circa 165 milioni di europei svilupperanno probabilmente una qualche forma di patologia legata al cervello nel corso della loro vita. Man mano che la popolazione invecchia, cresce il numero di persone colpite dal morbo di Alzheimer e da altre malattie neurodegenerative o disturbi mentali legati all'età, con un conseguente forte aumento della spesa sanitaria. Di qui l'urgenza di trovare modi più efficaci per prevenire e curare le patologie cerebrali. Capire i meccanismi del cervello è anche importante per mantenere le nostre economie all'avanguardia nel settore delle nuove tecnologie dell'informazione e dei servizi. Il "mese europeo del cervello" sottolineerà l'importanza fondamentale della ricerca sul cervello e dell'assistenza sanitaria per le nostre società e le nostre economie. Offrirà inoltre l'occasione di mettere in luce i successi dell'UE in questo settore, di dibattere sui futuri orientamenti della politica e della ricerca, di discutere su come migliorare la ripartizione delle risorse tra i paesi e al loro interno e di superare i tabù sulla salute mentale. (aise)

DEPUTATI PD ESTERO: “PER IL BENE DI TUTTI CORREGGERE IL TIRO SULLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO”

Le consultazioni che il presidente Napolitano ha prontamente avviato dovrebbero portare alla formazione del governo e, di conseguenza, alla piena ripresa dell’attività parlamentare. E’ l’attesa di tutti. Superare logiche di parte e pensare all’Italia e ai suoi gravi problemi: è questo il senso della fase che finalmente si è aperta. Nelle consultazioni e nella definizione del programma di governo, tuttavia, rischia di esserci un convitato di pietra: la circoscrizione Estero. I documenti che i “saggi” hanno predisposto, pur essendo semplici riferimenti di lavoro, hanno fatto sorgere un problema di cui non si avvertiva la necessità. Riformare e mettere in sicurezza il voto per corrispondenza è certamente necessario e urgente. Lo abbiamo detto più volte e abbiamo proposto in tal senso disegni di legge e atti parlamentari mirati. In ogni caso, su questo si apra subito un confronto. Abolire la circoscrizione Estero e lasciare la legge per corrispondenza, invece, è un non-senso giuridico, una forzatura costituzionale, una soluzione irrealizzabile dal punto di vista organizzativo, un atto di grave miopia politica. Avere un canale di partecipazione democratica e una rappresentanza diretta di milioni di cittadini che hanno incorporato anche altre esperienze politiche e istituzionali, rappresenta un contributo per uscire dal disorientamento civile che ci avvolge. Conservare un collegamento stretto, anche di natura istituzionale oltre che culturale, è il miglior aiuto per riposizionare attivamente l’Italia nel mondo. Al presidente Napolitano non mancano la serenità ed il buonsenso per correggere un’indicazione sbagliata. Al presidente incaricato, vogliamo sperare, non mancherà la capacità di raccogliere tutte le forze necessarie per la ripresa del paese, in Italia e all’estero. Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

FEDI E GIACOBBE (PD): I DEMOCRATICI RITROVINO IL MODO DI ESSERE PARTITO

Noi abbiamo votato per Romano Prodi a Presidente della Repubblica, informano l’onorevole Marco Fedi ed il Senatore Francesco Giacobbe. L’elezione di Romano Prodi avrebbe segnato due momenti, distinti sul piano politico, ma entrambi importanti in questo delicato passaggio della storia del nostro paese. Sul piano istituzionale avremmo eletto al Quirinale una personalità di grande capacità, con un altissimo profilo internazionale, in grado di assumere il ruolo di garante della Costituzione. E sarebbe riuscito anche a garantire l’unità del Paese, con il necessario distacco dalla parte politica che l’ha proposto. L’elezione alla Presidenza della Repubblica del fondatore del Partito Democratico avrebbe consentito di ritrovare l’unità interna in una fase politica – continuano Fedi e Giacobbe – segnata dalle profonde distanze con un PDL sempre più determinato a continuare con i toni da campagna elettorale che hanno caratterizzato la sua azione nelle scorse settimane, un Movimento 5 Stelle sempre più imprevedibile e inaffidabile sul piano istituzionale e politico. La persona che ha guidato l’Ulivo e l’Unione, in momenti difficili per l’Italia, avrebbe saputo oggi trovare una riposta coerente per il Governo del Paese e continuerà l’azione istituzionale anche nel contesto europeo e mondiale. Purtroppo abbiamo perduto quest’opportunità. I franchi tiratori all’interno del Partito Democratico hanno anche colpito la struttura del Partito Democratico causando le dimissioni del segretario Pierluigi Bersani. Il gioco di fazioni e correnti ha oramai causato una divisione netta all’interno del partito. Oggi più che mai bisogna trasformare la crisi in opportunità. In momenti come questi è possibile ripensare a strategie ed obiettivi e riavviare con rinnovato entusiasmo la formazione politica che ha ottenuto la maggioranza dei voti alle ultime elezioni. Dobbiamo dare risposta ai problemi del Paese e della gente. Un rinnovato Partito Democratico deve abbandonare i giochi di potere e gli interessi personali e ritornare alla gente comune che l’ha votato e sostenuto. I democratici devono ritrovare il modo di essere un partito che unisce i cittadini per un progetto politico di cambiamento. On. Marco Fedi Sen. Francesco Giacobbe