“GLI SCIENZIATI ITALIANI NEL MONDO E LA CRESCITA DEL PAESE”: TERZI E PROFUMO AL CONVEGNO PROMOSSO DA MAE E MIUR ROMA  Saranno i Ministri degli esteri Terzi e dell’Istruzione, Università e Ricerca Profumo ad inaugurare il 17 aprile prossimo alla Farnesina il Convegno “Gli scienziati italiani nel mondo e la crescita del Paese”, organizzato dal Ministero degli Esteri in stretto coordinamento con il Miur.

Obiettivo dell’iniziativa è quello di riunire alla Farnesina i più significativi protagonisti del mondo scientifico italiano all’estero, mettendoli in stretto contatto con i decision makers competenti in materia in Italia. L’evento sarà dedicato al tema del rapporto ricerca-produzione, e quindi all’approfondimento dei legami che uniscono il mondo della ricerca con quello delle imprese. Si discuterà in particolare sul modo in cui istituzioni, industria e ricerca possono interagire al meglio per creare nuove opportunità di crescita. Ampio spazio sarà riservato al tema dell'articolazione di reti tra i talenti scientifici italiani all'estero, evidenziando i fattori che potranno contribuire a potenziare le basi per un sempre maggior inserimento delle nostre "eccellenze" scientifiche nei sistemi internazionali della ricerca. (aise)

LA VOCE D’ITALIA (VENEZUELA)/ L’8 E 9 GIUGNO A CUMANÁ IL V INCONTRO DEGLI ITALIANISTI

CARACAS - "Si svolgerà a Cumaná, stato Sucre, i prossimi 8 e 9 giugno il “V Incontro degli italianisti venezuelani” (IDIVE), convegno dedicato al tema: “Lingua e cultura italiana in Venezuela: presente, passato e futuro”. in particolare si parlerà di: Cinema, letteratura e musica nella didattica dell’Italiano; Storia dell’insegnamento dell’italiano in Venezuela; Promozione della lingua e cultura italiana in Venezuela; L’Italiano nelle scuole; L’Italiano nelle università; Ricerca in Italiano come L2 in Venezuela". A darne notizia è "La voce d’Italia", quotidiano diretto a Caracas da Mauro Bafile. "Venerdì 8 l’incontro si svolgerà dalle ore 9 alle 16, sabato 9 dalle 9 alle 14. L’appuntamento è all’Hotel Nueva Toledo e per poter partecipare è obbligatorio iscriversi scaricando l’apposito modulo sul sito www.idice.com.ve e versando una quota di BsF 100. L’Associazione degli Italianisti Venezuelani nasce nel 2003 come risposta a molteplici e complesse esigenze connesse all’importanza della comunità italiana in Venezuela ed alla promulgazione della risoluzione venezuelana n. 235 del 31 maggio 2001 che sancise la curricularità dell’italiano come lingua straniera in ventisei scuole. La costituzione dell’ADIVE e l’organizzazione del “Primo Incontro Degli Italianisti Venezuelani”, furono due delle mete che il “Progetto di Cooperazione Interuniversitaria”, al quale avevano aderito l’UCV e la USB, si era prefisso di raggiungere. Il “Primo Incontro degli Italianisti Venezuelani (PIDIVE): Insegnamento Apprendimento e Formazione degli Insegnanti d’italiano Lingua Straniera”, ebbe luogo il 17 e 18 di luglio 2003 nel campus della Universidad Simón Bolívar di Sartenejas. In quella occasione si fondó l’Associazione Degli Italianisti Venezuelani (ADIVE) e furono eletti il Presidente e la Giunta Direttiva della stessa (Giancarla Marchi, Alessandro Baldi, Carlos Leañez, Michele Castelli, Stefania Ajó e Giovanna Caimi). Quell’evento fu importante perché per la prima volta in Venezuela, chi si occupava della lingua e della cultura italiana, professionalmente o amatorialmente, gli italianisti appunto, si autorganizzarono e si riunirono. Dopo molti interventi formativi giunti dall’Italia quello fu l’episodio che dimostrò come la raggiunta maturità degli italianisti venezuelani si sapeva esprimere attraverso iniziative autonome di formazione e scambio. L’idea dell’ADIVE di celebrare gli incontri in giro per il paese, considerando l’interesse diffuso per la lingua e la cultura italiana e la voglia di lavorare insieme, si concretò nella proposta da parte di un gruppo di docenti provenienti dalla regione di Mérida (Fundación Andina de Italianistas FADI) che nel 2008 organizzarono nella città andina il Terzo Incontro, sponsorizzato dalla ULA (Universidad de Los Andes). Continuando l’itinerario per il paese, nel 2010 ebbe luogo il Quarto Incontro degli Italianisti “Parlare, Cantare e Scrivere in Italiano”, convegno portato avanti da un gruppo di docenti di spicco dello Zulia provenienti dalla scuola italovenezuelana di Maracaibo e dalla LUZ (Universidad del Zulia). Questo incontro che si tenne nel Centro Italiano Venezuelano di Maracaibo e tra gli invitati speciali ci fu anche l’attuale Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura in Venezuela, Luigina Peddi". (aise)

COMUNICATO STAMPA: "RIFORMA ELETTORALE E REGOLAMENTAZIONE PARTITI". MESSINA DIVENTA LABORATORIO DI IDEE

Lunedi' all'Universita', con D'Alia, Quagliariello e Violante - "La riforma elettorale e regolamentazione dei partiti politici": Messina si trasforma in laboratorio di idee sulle quali trovare accordi tra i diversi partiti. Lunedi', a Messina, alle 16, nell'Aula Magna I - facolta' di Economia dell'ateneo peloritano, si confronteranno il caopogruppo dell'Udc al Senato, Gianpiero D'Alia, il vicepresidente vicario del gruppo Pdl al Senato, Gaetano Quagliariello e l'ex presidente della Camera, Luciano Violante. L'incontro organizzato dalla facolta' di Economia dell'Universita' di Messina, sara' aperto dai saluti del rettore dell'ateneo, Francesco Tomasello. Introdurra' i lavori il prof. Pierangelo Grimaudo, li concludera' il prof. Giovanni Moschella, preside di Economia.

MATRIMONI. “DISCRIMINATORIO CHIEDERE IL PERMESSO DI SOGGIORNO”

Bocciata un’ordinanza del Comune di Chiari, dove il sindaco leghista vietava il matrimonio ai clandestini in barba alla sentenza della Corte Costituzionale. Diceva: “Teniamo duro, vogliamo indicare la strada” ROMA – Uno dei passaggi più controversi della legge sulla sicurezza voluta dal passato governo obbligava gli stranieri che si sposavano in Italia a esibire il permesso di soggiorno, vietando quindi ai clandestini di andare all’altare. La norma voluta dall’allora ministro dell’interno Roberto Maroni per evitare i matrimoni di comodo, ha messo i bastoni tra le ruote anche a tantissime coppie oneste e innamorate, finche, lo scorso luglio, la Consulta l’ha cancellata perché era incostituzionale. Non si può infatti ledere un diritto fondamentale come quello di formarsi una famiglia in nome della lotta all’immigrazione clandestina. Da quel momento i promessi sposi, senza più badare al permesso di soggiorno, hanno potuto programmare le nozze in tutta Italia, o quasi. A Chiari, cittadina di ventimila abitanti in provincia di Brescia, il sindaco (e senatore) leghista Sandro Mazzatorta lo scorso settembre ha firmato un’ ordinanza per obbligare gli aspiranti sposi immigrati a mostrare il permesso di soggiorno per procedere alle pubblicazioni. Insomma, ha cercato di far rientrare dalla finestra la norma che la Corte costituzionale aveva appena cacciato dalla porta. “La Lega Nord ha tenuto duro e ha portato avanti la disobbedienza civile nel rispetto della legge e per la sicurezza di tutti i cittadini. Il nostro auspicio è anche quello di indicare la strada a tutti quegli amministratori che intendono seguire la via del rigore e della giustizia” proclamò allora Mazzatorta. Purtroppo per lui, la strada l’hanno indicata di nuovo i giudici, bocciando (com’era straprevedibile) la sua improbabile iniziativa. Con una sentenza depositata ieriil Tribunale di Brescia ha accolto il ricorso collettivo proposto da ASGI e Fondazione Guido Piccini per i diritti dell’Uomo ONLUS, ordinando la revoca o la modifica dell’ordinanza perché è discriminatoria, quindi illegittima. “Alla luce della sentenza della Corte Costituzionale il giudice non ha potuto che dichiarare l’eclatante natura discriminatoria del provvedimento, che non poteva certo introdurre nell’ordinamento in maniera surrettizia una norma già dichiarata incostituzionale” spiega in una nota l’Asgi. Il Comune di Chiari è stato anche condannato a pagare quattromila euro di spese legali oltre che ad acquistare uno spazio su Repubblica per la pubblicazione della sentenza. Costa cara, insomma, la sconfitta del battagliero Mazzatorta alle tasche dei suoi concittadini. Fonte: StranieriInItalia.it

RIFIUTA IL CAFFÈ A UN NORDAFRICANO, BARISTA DENUNCIATO PER RAZZISMO

Rifiuta per due volte di servire un caffè a un nordafricano, esasperato per l’ennesima rissa tra immigrati nel suo locale, ma viene denunciato dal cliente ai carabinieri per atti di razzismo. L’episodio, riportato dalla stampa locale, è avvenuto il giorno di Pasqua nel Centro ricreativo comunale di Abano Terme, gestito da alcuni anni da una cooperativa sociale. Un uomo di 47 anni di origini marocchine si è recato al mattino nel locale per consumare un caffè ma si è visto opporre un rifiuto dal barista in servizio. Il gestore del bar aveva infatti imposto ai dipendenti di non servire consumazioni agli avventori nordafricani a causa di una lite particolarmente accesa avvenuta la sera prima proprio tra due magrebini nel locale. Pensando che si trattasse di uno scherzo, il cliente si è allontanato dal bar senza protestare, per farvi ritorno però nel pomeriggio insieme a tre amici. Di fronte al nuovo rifiuto di un caffè, l’uomo ha chiamato i carabinieri, ai quali il gestore ha confermato l’intenzione di non voler servire i clienti nordafricani. Il titolare del bar si è detto esasperato per i continui problemi causati nel locale, frequentato da anziani e famiglie, da gruppi di immigrati ubriachi. Per il responsabile del bar è scattata una sanzione amministrativa e la denuncia per atti di razzismo. Fonte: Corriere.it