AGRIGENTO, LA GUARDIA DI FINANZA SCOPRE E DENUNCIA AVVOCATO EVASORE

„I militari hanno recuperato a tassazione redditi per oltre 500mila euro ed Iva non corrisposta all'erario per 75 mila euro. Per il professionista è scattata la denuncia. Faceva anche il doppio lavoro“ Per l'attività professionale svolta è risultato essere evasore totale, cioè un contribuente completamente sconosciuto al fisco.

Per questo motivo il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Agrigento ha denunciato alla Procura della Repubblica un avvocato di Agrigento. L'attività investigativa ha preso spunto dall'esecuzione di una indagine di polizia giudiziaria (coordinata dal sostituto procuratore di Agrigento, Andrea Bianchi) delegata a seguito di una denuncia sporta da un soggetto il quale segnalava che il professionista avrebbe preteso interessi particolarmente elevati a fronte di un prestito di denaro ricevuto. Durante la ricognizione dei luoghi riconducibili all'avvocato in questione, gli uomini delle fiamme gialle hanno scoperto un appartamento adibito a studio legale. La trasversalità dell'azione repressiva svolta dalla Guardia di finanza ha consentito di chiarire anche che l'avvocato era soggetto sconosciuto al fisco quale libero professionista, in quanto non era in possesso del numero di partita iva né aveva istituito registi contabili e redatto documentazione fiscale. L'attività ispettiva ha riguardato il periodo temporale dal 2006 al 2011. Per questo motivo le fiamme gialle hanno intrapreso una serie di mirate indagini finanziarie nei confronti del professionista per ricostruire il volume d'affari ed il reddito, in quanto l'uomo non è stato in grado di giustificare adeguatamente i movimenti finanziari. Al termine delle attività di verifica, i militari hanno recuperato a tassazione redditi per oltre 500mila euro ed Iva non corrisposta all'erario per 75 mila euro. Per il professionista è scattata la denuncia per omessa presentazione di dichiarazione fiscale…. (fonte: agrigentonotizie)

PROCESSO D'ORSI, UDIENZA "INFUOCATA": È SCONTRO SULLE PALME

Il pm ha chiesto l'acquisizione agli atti del dvd contenente il servizio de "Le Iene". Poi si è passati a discutere sulla dimensione delle piante. I toni si sono alzati talmente tanto da costringere il giudice ad intervenire per riportare la calma E' stata un'udienza animata dagli accesi scontri quella che si è tenuta ieri al Tribunale di Agrigento nell'ambito del processo a carico del presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi. Da un lato la difesa, rappresentata dagli avvocati Daniela Posante, Giuseppe Scozzari e Gaetano Bruna; dall'altro il maresciallo della Guardia di finanza, Guglielmo Greco, che ieri ha deposto per la terza volta consecutiva in udienza. Al centro della discussione le ormai famose palme che, secondo le indagini della Procura, D'Orsi avrebbe fatto piantare nella propria casa di Montaperto. Ad aprire l'animato dibattito è stata una domanda al sottufficiale dell'avvocato Scozzari sulle "precise istruzioni che D'Orsi aveva dato sulla destinazione delle palme". Il maresciallo ha quindi detto che è stato lo stesso presidente della Provincia a spiegare le dinamiche nell'intervista a Giulio Golia de "Le Iene". Il pm Giacomo Forte ha così chiesto l'acquisizione agli atti del dvd contenente il servizio de "Le Iene". Poi si è passati a discutere sulla dimensione delle piante. I toni si sono alzati talmente tanto da costringere il presidente della Prima sezione penale Giuseppe Melisenda Giambertoni ad intervenire per riportare la calma. Il pm Giacomo Forte, inoltre, ha detto che nella prossima udienza alcuni capi d'imputazione saranno rivisti. L'udienza è stata rinviata al 21 gennaio. (fonte: agrigentonotizie)

POLIZIA PENITENZIARIA SENZA BENZINA, IMPOSSIBILE TRASFERIRE DETENUTO: PROCESSO RINVIATO

Manca il carburante ed il detenuto Pietro Capraro resta in carcere. Salta l'udienza dell'inchiesta antimafia "Parcometro". Sul banco degli imputati, davanti ai giudici della prima sezione penale, ci sono tre agrigentini “ Niente processo, manca la benzina. L'assenza del carburante non ha permesso di effettuare la traduzione dal carcere Pagliarelli di Palermo al Tribunale di Agrigento per Pietro Capraro, 27 anni, imputato nell'operazione antimafia "Parcometro". Insieme a Capraro, davanti ai giudici della prima sezione penale presieduta da Giuseppe Melisenda Giambertoni, ci sono Vincenzo Cacciatore, 47 anni, e Nicolò Vasile, 22 anni. Ieri dovevano essere ascoltati i due parcheggiatori abusivi ai quali sarebbe stato imposto il pizzo. Ad ascoltarli doveva esserci il pm della Dda Rita Fulantelli; in aula anche gli avvocati difensori Salvatore Pennica, Giovanni Castronovo, Enrico Quattrocchi e Pietro Magliano. Ma l'udienza è stata rinviata in quanto la direzione del carcere con una nota scritta ha fatto presente il disagio. Processo rinviato al 14 gennaio per l'impossibilità trasportare il detenuto. (fonte: agrigentonotizie) “