"PRETENDIAMO LEGALITÀ". GLI STUDENTI DIVENTANO INVESTIGATORI
La cultura e la conoscenza. Sono gli strumenti che la Polizia di Stato di Messina ha messo in campo per aprire la mente delle future generazioni alla riflessione, al coraggio, al rispetto degli altri ed alla tolleranza.
E’ con questo obiettivo che prende il via il progetto “PretenDiamo Legalità: a scuola con il Commissario Mascherpa” promosso dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. La Questura di Messina ha deciso di dedicare l’iniziativa alla memoria di Boris Giuliano figura molto cara anche alla città dello Stretto, consapevole dell’importanza di modelli sani per la costruzione di una coscienza civile contro ogni forma di sopruso e di illegalità. L’esempio di un uomo coraggioso che potrà aiutare i giovani ad essere protagonisti attivi e consapevoli di un vero cambiamento all’insegna della legalità. Imparare dal passato per costruire il futuro, per valorizzare ogni giorno le regole della convivenza, il senso di giustizia ed il corretto rapporto con le istituzioni. Funzionari ed operatori, a tal fine, attraverso una serie di incontri che si terranno presso la caserma della Polizia di Stato “Calipari” metteranno alla prova l’acume investigativo degli studenti di Messina e provincia partendo dall’analisi di casi concreti ed illustrando l’attività di indagine svolta per risalire ai responsabili. Indignare mostrando le ingiustizie per rendere più consapevoli e liberi: questo il filo conduttore del progetto. Ad aiutare ed ispirare i ragazzi il commissario Mascherpa, protagonista del fumetto ad episodi edito in esclusiva dalla rivista Poliziamoderna. Al progetto è abbinato un concorso i cui elaborati saranno premiati tanto a livello provinciale quanto nazionale. Domani mattina, 14 febbraio, il primo appuntamento: protagonisti gli studenti dell’Istituto Comprensivo Tremestieri. (da tempostretto.it)
 
ENNA – IL CORAGGIO DI ROSALIA PORCARO: IL DRAMMA DELLA MALATTIA IN SCENA
 
Una Rosalia Porcaro nuova, diversa dai suoi personaggi comici ai quali si è più abituati. Ieri sera, al Teatro Garibaldi di Enna, in occasione del secondo appuntamento della rassegna “Voci di Sicilia”, l’eclettica attrice napoletana è stata protagonista, assieme a Rosanna Pavarini, dello spettacolo “Core ‘ngrato”, regia di Carlos Branca. Una vicenda autobiografica scritta proprio da Rosalia Porcaro, protagoniste una madre (che si ammala di Alzheimer) ed una figlia che si ritrova costretta a gestire una situazione divenuta ormai insostenibile. Un intreccio drammatico che unisce situazioni comiche a scene grottesche. Numerose, infatti, le gag comiche alternate a momenti emozionanti. Ambientato a Napoli, “Core ‘ngrato” affronta le tematiche della malattia, il dramma dei genitori anziani e malati non compresi ed abbandonati dai figli, il rapporto problematico tra malato e badante, il senso di colpa dei figli dopo la perdita dei genitori. Uno spettacolo che nasce dall’intreccio tra realtà e immaginazione. “Una storia vera – ha commentato al termine dello spettacolo il regista Carlos Branca – interpretata da una grande artista quale è Rosalia Porcaro, che sa essere straordinariamente comica ma nello stesso tempo straordinariamente drammatica”. Teatro, quindi, di qualità che va ad impreziosire ulteriormente il cartellone di questa settima edizione di “Voci di Sicilia”. La rassegna proseguirà sabato 3 Febbraio con lo spettacolo “Dichiarazioni d’amore”, commedia brillante con Nathalie Caldonazzo, Vito De Girolamo e Carlo Loiudice, regia di E. M. Lamanna. Sabato 27 Gennaio, invece, fuori abbonamento, sul palco del Teatro Garibaldi sarà la volta di Toti e Tonino, protagonisti dello spettacolo “Eccoci qua”. Per informazioni e prenotazioni contattare la direzione artistica al 335.457082 o il botteghino del Teatro Garibaldi di Enna (tel. 0935.40540). Biglietti disponibili anche sul circuito Liveticket e presso Eunofly Viaggi in Viale Diaz ad Enna Alta. http://www.lagazzettaennese.it
 
CATANIA-LENTINI-RAGUSA, IL CIPE NON APPROVA LA DELIBERA. VINCIULLO: “NECESSARIO INTRAPRENDERE AZIONI A TUTELA DEL TERRITORIO”
 
(da siracusanews) - Nuovo stop da Roma per il raddoppio della Catania – Ragusa. L’ex deputato regionale Vincenzo Vinciullo chiede alla classe politica regionale azioni a tutela del territorio. Da 15 anni si attende per l’inizio dei lavori per la realizzazione dell’autostrada che da Catania, attraverso la provincia di Siracusa, dovrebbe portare a Ragusa. Il 5 giugno e il 10 luglio dello scorso anno sembravano essere concluse le procedure, attraverso una conferenza di servizio istruttorio, per definire il progetto e superare le difficoltà che si sono incontrate negli anni. Sempre a qual tavolo, era stato concertato che il 20 febbraio il Cipe avrebbe dato parere positivo, visto che anche la Regione Siciliana era intervenuta, garantendo le risorse necessarie. Oggi, da un’accorata lettera dei sindaci, si apprende che così non è e che, anzi, non si hanno certezze sui tempi necessari per approvare il progetto. Adesso però è arrivato un nuovo stop da Roma. Il Dipartimento di Programmazione Economica del Ministero dell’Economia ha posto rilievi e perplessità su due punti: il mancato parere al progetto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ed in particolare il piano economico finanziario dell’opera. “Di conseguenza – afferma Vinciullo -, appare chiaro che l’unica possibilità che abbiamo è quella di intraprendere un’azione di protesta contro tutti coloro i quali, a prescindere dallo schieramento politico, frappongono ulteriori ostacoli oppure non fanno nulla per agevolare l’iter del progetto, in modo da poter, entro giugno, almeno fare il bando di gara e quindi iniziare i lavori entro il corrente anno. Mi auguro che le forze politiche, benché impegnate nella campagna elettorale, insieme alle forze sindacali e sociali della nostra provincia, sappiano comprendere il rischio che si corre e e sappiano, quindi, trovare quell’unità che in questi casi è necessaria per risolvere i problemi“.
 
COSTITUITO A VITTORIA IL "COMITATO ANTICRISI AGRICOLTURA SICILIA" DEGLI OPERATORI AGRICOLI A RISCHIO FALLIMENTO
 
Chi da mesi continua strenuamente a lottare per la difesa del proprio reddito e delle proprie famiglie ha deciso di fondare il "Comitato Anticrisi Agricoltura Sicilia" a Vittoria, ritenuto il faro dell´agricoltura. Del nuovo comitato fanno parte gli agricoltori: Di Marco Salvatore, Giacchino Vincenzo, Giudice Rosario, Benvenuto Giuseppe, Morello Pasquale, Macca Girolamo, Di Bona Salvatore, Di Martino Giovanni, Di Franco Giovanni, Pepi Salvatore, Rinaudo Rosario, Zisa Giuseppe, Migliore Angelo, Barone Giuseppe, Melfi Salvatore, Battaglia Carmelo, Battaglia Giuseppe ed anche Biondo Giombattlsta e Giacchi Angelo. "Il comitato - si legge nella nota inviata da Angelo Giacchi (foto), imprenditore agricolo e componente del neo organismo - si occuperà con urgenza di intraprendere qualsiasi iniziativa atta a tutelare il lavoro agricolo che si tramanda, nella storia delle nostre comunità, di padre in figlio". "Da oltre due mesi - prosegue la nota - i prezzi di vendita alla produzione dei prodotti ortofrutticoli, possono purtroppo definirsi sotto costo di produzione e fallimentari. Vendere il prodotto in media a 0,50 centesimi al chilo equivale al fallimento dell´azienda agricola. Intere città che fondano le loro radici economiche proprio sull´economia agricola, sono al collasso. Aziende produttive, commerciali ed interi nuclei familiari, stanno lottando giornalmente, per potere evitare il tracollo finanziario che purtroppo tanti hanno già raggiunto. L´invasione nei nostri mercati e supermercati nazionali di merci estere che hanno costi di produzione di gran lunga inferiori ai nostri, sta determinando la forte crisi di vendita che si è abbattuta sui nostri prodotti che garantiscono una qualità e salubrità eccellente. La mancanza di controlli nei porti e passaggi stradali delle merci provenienti dall´estero - prosegue la nota di Giacchi - sta provocando il definitivo tracollo di migliaia di aziende agricole siciliane che traggono il loro unico reddito dalle produzioni agricole. Più volte il mondo produttivo e commerciale, ha lanciato forti richieste di aiuto alle Istituzioni ed alla politica tutta, ma purtroppo, nessun segnale serio di riscontro positivo è tornato indietro. Oggi - conclude la nota - molti produttori agricoli hanno deciso di dire basta". (da corrierediragusa.it - Redazione )
 
PARCO NEBRODI, ANTOCI CONTRO MUSUMECI: "MIA REVOCA SEGNALE PER CERTI AMBIENTI"
 
"Perché questa fretta con un presidente che scade tra sei mesi? A chi si doveva dare il segnale subito in maniera così urgente?". Giuseppe Antoci, presidente uscente del Parco dei Nebrodi, interviene ai microfoni di '6 su Radio 1' dopo la revoca del suo incarico decisa dal governatore siciliano Nello Musumeci. Antoci, che circa due anni fa subì un attentato, aggiunge: "Qualcuno ieri sera ha brindato, certamente non hanno brindato le persone perbene. Musumeci non sta certamente dalla mia parte; è lo Stato in Sicilia e lo Stato non deve pensare alle appartenenze politiche. Per prima cosa lo Stato deve tutelare le persone come me. È un fatto politico che ovviamente dà un segnale forte e chiaro a certi ambienti". (da cataniatoday.it)
 
PALAGONIA, IMBRATTATI MANIFESTI DI PIETRO GRASSO CON CROCI CELTICHE
 
Alcuni manifesti del presidente del Senato Pietro Grasso, oggi candidato premier della lista di sinistra Liberi e Uguali, sono stati imbrattati nel centro di Palagonia. Il volto del presidente è stato infatti oscurato con delle croci celtiche, simboli che richiamano alla galassia neofascista sin dagli anni Sessanta. Il gesto è stato denunciato da Salvo Grasso, ex presidente del consiglio comunale di Palagonia ed esponente di LeU: "Quello che è accaduto a Palagonia risulta essere un fatto inquietante, la città di Palagonia non può permettersi di marginalizzare il gesto come una possibile bravata", ha spiegato. "Non può farlo perché Palagonia è la città in cui la sua Aula consiliare è dedicata al sindacalista antifascista Placido Rizzotto - ha chiarito inoltre - e sempre a Palagonia, in piazza Garibaldi, è affissa un’altra targa dedicata alla memoria di Peppino Impastato". "Per tutte queste ragioni che la comunità palagonese dovrà condannare lo sfregio fascista - ha aggiunto - Liberi e Uguali Palagonia condanna ogni forma di fascismo e invita tutte le forze politiche, le istituzioni scolastiche e l’amministrazione comunale a prendere una posizione chiara di condanna sul vile gesto". "Affinché atti inquietanti come questi vengano definitivamente archiviati come già la Storia di questo paese ha insegnato con i valori della Resistenza ma soprattutto con la nostra Costituzione", ha concluso(da cataniatoday.it)