LETTERA APERTA DEL CUOCO STELLATO - LA MATTANZA DEGLI ALBERI A IBLA. PROTESTA DELLO CHEF CICCIO SULTANO
Ancora polemiche sulla gestione degli alberi in città. Dopo le proteste su viale Colajanni, adesso a protestare è un nome illustre della provincia iblea, lo chef stellato Ciccio Sultano. Su via Orfanotrofio la "mattanza", ovvero un intervento di potatura davvero esagerato. E così delle chiome degli alberi presenti, restano pochi rami e qualche foglia. Con molta probabilità sarà difficile veder fiorire questi alberi in questa primavera appena arrivata. Ecco l'amara lettera aperta di Ciccio Sultano che ha come oggetto la "denuncia morale per la sconsiderata azione di potatura operata sugli alberi di Via Orfanotrofio a Ragusa Ibla". “Ho voluto in queste righe compiere una ‘Denuncia morale’ sull’intervento di potatura operato nella giornata odierna 20 marzo sugli alberelli presenti in via Orfanotrofio a Ragusa Ibla. Un’azione sconsiderata nelle scelte operate e nelle modalità con cui si è realizzata. Hanno riferito che tale azione di sfrondatura era un atto necessario perché la pianta, a loro dire, era malata. Ma è chiaramente visibile che anzicchè intervenire curando veramente gli alberelli dislocati lungo via Orfanotrofio e pianificando un intervento di riguardo, hanno massacrato gli arbusti, rendendoli delle larve arboree. Un’azione che reputo più una deturpazione che altro. È cosa nota che eventuali simili interventi vanno operati nel periodo invernale, e non quando la primavera esplode e la pianta, qualunque essa sia, viene fuori in tutta la propria bellezza e vitalità. Da oltre un anno abbiamo avuto cura di questi alberi, adoperandoci noi stessi, da privati, con trattamenti antiacari e disponendo quanto serviva per renderli rigogliosi. Se tale intervento fosse stato compiuto con cura non avrei avuto nulla da ridire, ma in una via dove non ci sono arredi urbani, questi alberelli erano l’unica nota di colore che rendeva questa strada meno tetra di come si presenta. Oggi abbiamo assistito ad un intervento sconsiderato, privo di qualunque nozione di botanica, che ha contribuito solo a deturpare maggiormente questa arteria nel cuore di Ragusa Ibla e a mettere gli alberi in uno stress vegetativo che si sarebbe potuto evitare. Dovremo attendere almeno due anni per vedere nuovamente chiome rigogliose, semmai le piante con le loro sole forze riusciranno a rinascere. Chiedo dunque a chi di dovere di cospargersi il capo di cenere per l’azione insensata e fuori luogo compiuta, e di provvedere in tempi celeri a trovare e mettere in pratica una soluzione consona con l’ambiente e nel totale rispetto dei luoghi e di quanti vi operano, oltre che correre ai ripari per non far morire definitivamente le piante più di quanto la mano umana oggi ha fatto. Che senso ha, mi chiedo, parlare e progettare incoming turistico, se poi mancano nozioni elementari come dimostrato oggi? Io intenderò proseguire in questa denuncia morale sin quando non giungeranno risposte con i fatti. Non si può operare in modo talmente scriteriato, facendo spallucce e ritenendo: tanto sono solo piante. Io non ci sto!”. (da ragusaoggi.it - Redazione Ragusa - Ciccio Sultano)
 
AUGUSTA. INSEGUIMENTO IN ALTO MARE, BLOCCATA LA NAVE FANTASMA DELLO SBARCO DI VENDICARI
 
Dopo il ritrovamento, nella notte tra il 16 e il 17 marzo, di 21 immigrati sulla spiaggia di Vendicari, nel pomeriggio di ieri un aereo islandese della missione Triton dell’Agenzia europea Frontex ha intercettato una barca a vela, battente bandiera turca, a circa 40 miglia ad est dalla costa siracusana, in allontanamento. I rilievi fotografici sono stati trasmessi alla Guardia di Finanza di Siracusa ed acquisiti alle indagini sullo sbarco a cura del Gruppo Interforze di Contrasto all’immigrazione Clandestina della Procura della Repubblica di Siracusa. I migranti hanno confermato che si trattava dell’imbarcazione con la quale avevano effettuato la traversata ed erano sbarcati sulle coste siciliane. La Procura di Siracusa ha pertanto autorizzato il fermo del veliero in alto mare. I mezzi navali della Guardia di Finanza dislocati lungo le coste orientali della Sicilia si sono lanciati all’inseguimento del natante, che veniva raggiunto e catturato nella stessa serata. Questa mattina l’arrivo nel porto di Augusta, dove l’imbarcazione è stata sequestrata e gli scafisti, due di nazionalità russa e uno di nazionalità ucraina, venivano tratti in arresto. (da siracusaoggi.it - Gianni Catania)
 
GIORNATE FAI DI PRIMAVERA ANCHE A CATANIA
 
Saranno le porte del Teatro Massimo Bellini le prime ad aprirsi al pubblico in occasione delle “Giornate Fai di Primavera”, in programma sabato 25 e domenica 26 marzo nella città etnea. In contemporanea con l’iniziativa nazionale del Fondo Ambiente Italiano in oltre 400 località della penisola, la delegazione di Catania, guidata da Antonella Mandalà, renderà inoltre fruibili il Teatro Sangiorgi, la Chiesa di Santa Maria di Gesù, il suo Chiostro e l’Istituto “Archimede”, l’Ex Sanatorio Clementi, Casa Verga e – in esclusiva per i soci Fai e per chi desidera iscriversi – Palazzo Manganelli, la Casa del Mutilato e la Chiesa di San Martino dei Bianchi. Nove importanti siti d’interesse storico e artistico della città etnea, solitamente con accesso limitato, che per la “due giorni” saranno invece visitabili dai cittadini a partire dalle 9.30, rilasciando un contributo libero. «Lo spirito del Fai e di questa sua manifestazione è accompagnare gli italiani alla riscoperta della bellezza che li circonda e che spesso non si conosce o non si vede – ha affermato il capodelegazione Mandalà – quest’anno festeggiamo la XXV edizione, un compleanno speciale, un traguardo di cui essere fieri, ma al tempo stesso un punto di partenza, perché 25 anni di successo significano la certezza che questo incontro collettivo può crescere ancora. Oltre alle visite guidate l’iniziativa è stata arricchita da eventi collaterali, da concerti musicali a performance attoriali». Alla presentazione dell’evento – che si è svolta questa mattina (20 marzo) nel foyer del Teatro Sangiorgi – è intervenuto il soprintendente del Teatro Massimo Bellini Roberto Grossi, il quale ha sottolineato che l’evento Fai è un’«occasione per sensibilizzare istituzioni e privati sull’esigenza del parziale ma necessario restauro di alcune aree della magnifica costruzione tardo-ottocentesca. In quest’ottica – ha continuato – ci impegniamo affinché l’equinozio di marzo segni per il nostro ente l’inizio di una campagna per conquistare alla causa grandi e piccoli mecenati, motivarli e convincerli ad adottare un palcoscenico ultracentenario, amatissimo dal pubblico e prediletto dai più grandi artisti. Ad accrescere la nostra soddisfazione è l’inserimento, tra i siti promossi dal Fai, anche di quel trionfo e gioiello liberty che è il Teatro Sangiorgi, prestigiosa sala di proprietà del Massimo». Oltre ai soci della delegazione catanese del Fai – che comprende i gruppi di lavoro di Acireale, Caltagirone, Giarre-Riposto, Mineo – alla conferenza hanno partecipato i rappresentanti degli enti che hanno reso disponibili i beni culturali: la direttrice del Museo regionale Interdisciplinare di Catania Maria Costanza Lentini, la dirigente dell’Istituto Archimede Daniela Vetri, il governatore dell’Arciconfraternita dei Bianchi Raffaele Zappalà e il responsabile Relazioni esterne Banca Intesa San Paolo Massimo Pesce. Presenza di rilievo anche quella dei giovani studenti dell’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” di Catania, in rappresentanza degli oltre 600 “Apprendisti Ciceroni”, che illustreranno ai visitatori gli aspetti storico-artistici dei monumenti. Un contingente, coordinato dalla delegata Fai alla Scuola Silvana Manzoni, rappresentato da alunni di più di venti scuole del territorio di ogni ordine e grado.(da cataniaoggi.it)
 
QUANDO ENNA SI CHIAMAVA CASTROGIOVANNI: “SOTTO LA NEVE PANE”
 
“Sotto la neve pane” Quando Enna si chiamava Castrogiovanni e gli inverni erano veramente rigidi, con ricorrenti nevicate come quelle di questi giorni, e la gente si rintanava in casa riscaldandosi soltanto con bracieri e con scaldini di varie misure per tutta la famiglia, la coltre bianca non era una calamità ma un bene e una risorsa economica. Dopo una nevicata gli anziani ricordavano ai più giovani un vecchio detto: “sotto la neve pane”. Secondo quanto ha scritto Salvatore Presti in un articolo pubblicato nel 2005, che qui riproponiamo integralmente, noi ennesi “esportavamo la neve” durante i mesi estivi facendone un businnes commerciale….. (da vivisicilia.it)
 
“PER UN NUOVO STATUTO DELLA REGIONE SICILIANA”, CONVEGNO ALL’UNIME
 
Un vero e proprio confronto scientifico per la formulazione di una concreta proposta di modifica dello Statuto isolano. Si sono aperti stamane, presso l’Aula Magna del Rettorato, i lavori del convegno sul tema “Per un nuovo Statuto della Regione Siciliana”, organizzato dai proff. Antonio Ruggeri, Giacomo D’Amico, Luigi D’Andrea, Giovanni Moschella e Antonio Saitta, docenti dall’Ateneo peloritano e con il patrocino dell’ARS e dell’Ordine degli avvocati di Messina. Il convegno ha avuto inizio con i saluti istituzionali del prof. Antonio Saitta, ordinario del Dipartimento di Giurisprudenza, dell’Avv. Vincenzo Ciraolo, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina, del prof. Giancarlo De Vero, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, e dell’On. Giovanni Ardizzone, Presidente dell’ARS. Concordi, durante il loro intervento, i proff. Saitta e De Vero: “Il progetto presentato durante questo incontro – dicono – testimonia il dialogo fra le Università e la politica, nell’ambito di quella che rappresenta la terza missione per l’Università, ovvero entrare in contatto con la comunità sociale con proposte nuove e auspici che possano rappresentare un riferimento in termini di valori e di crescita. E’ quanto mai importante che questo compito si manifesti nell’occasione di una ricerca condivisa per un nuovo Statuto regionale”. Novità e crescita delle norme statutarie sono auspicate anche dall”On. Giovanni Ardizzone, Presidente Assemblea Regionale Siciliana: “Per rendere attuale e funzionale lo Statuto siciliano alla luce dei mutamenti normativi degli ultimi anni, dobbiamo partire dall’ottimo lavoro fatto dalle università siciliane e realizzare un disegno di legge organico che, magari, potremmo approvare in Aula prima della fine della legislatura. Proverò a coinvolgere la Commissione statuto dell’Ars e i capigruppo – aggiunge – al fine di consegnare così uno strumento importante a coloro che governeranno dopo di noi”. Subito dopo i lavori sono stati introdotti dal prof. Antonio Ruggeri, ordinario del Dipartimento di Giurisprudenza: “Questo progetto costituisce una testimonianza d’amore per la nostra terra ed i contributi che daremo saranno fortemente innovativi al fine di proporre uno Statuto autenticamente nuovo. Sono, infatti , trascorsi settant’anni dalla sua approvazione e sono cambiati i contesti nazionali ed europei: in primis accoglienza e rapporti Sicilia-UE. In particolare, servono norme duttili che rispecchino il ruolo della Sicilia che è la porta dell’Europa sul Mediterraneo “. Nel corso della mattinata sono intervenuti, inoltre, il prof. Giovanni Moschella, sul tema “Il Presidente della Regione e la forma di governo regionale”; i proff. Ida Nicotra e Francesco Paterniti, “Il governo regionale”; i proff. Emilio Castorina e Adriana Ciancio, “Gli Istituti di partecipazione popolare”. I lavori proseguiranno nel pomeriggio e nella mattinata di domani. (da messinaora.it)