VAL DI MAZARA: UNO SGUARDO AD OCCIDENTE REGIONE, SCANDALO FORMAZIONE: INDAGATA E SOSPESA ANNA ROSA CORSELLO
Terremoto alla Regione, indagata per "istigazione alla corruzione" e sospesa per sei mesi Anna Rosa Corsello dirigente generale dell’assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro. Secondo l'accusa avrebbe chiesto al rappresentante di un ente di formazione l'assunzione di sette dirigenti che non potevano essere presi in carico dalla Regione per il blocco delle assunzioni, "spendendo" anche il nome del presidente Crocetta. Stamattina i finanzieri del Nucleo di polizia Tributaria le hanno notificato un’ordinanza con la quale il Gip del Tribunale del capoluogo - su richiesta della locale Procura della Repubblica - ne ha disposto la sospensione dall’esercizio delle funzioni "per i reati di cui agli articoli 61, nr. 10, e 322, comma 3, del Codice Penale". "Leggo sulla stampa una vicenda di presunti tentativi di assunzioni della quale non so nulla e per la quale annuncio una querela per diffamazione e calunnia, non appena avrò preso visione degli atti". Questa la replica all'Ansa del Governatore Crocetta Le indagini - svolte con la diretta partecipazione del procuratore aggiunto Bernardo Petralia e coordinate dal Procuratore Capo Francesco Lo Voi - sono state avviate dai finanzieri nei primi mesi del 2015, con lo scopo di accertare eventuali ipotesi di reato perpetrate da dirigenti e funzionari della Regione Siciliana con riferimento alla stipula di una convenzione nel settore della “formazione professionale”. "In particolare - spiegano dalla Finanza - in occasione della stipula di un atto aggiuntivo alla convenzione, con cui la Regione Siciliana concedeva un’integrazione di 2 milioni di euro ad un importante ente di formazione nazionale per servizi di assistenza tecnica, la dottoressa Corsello ha chiesto a quest’ultimo di contrattualizzare sette dirigenti, il cui rapporto di lavoro con la Regione era scaduto da qualche mese e non poteva essere rinnovato, a causa del “blocco” delle assunzioni previsto dalla legge finanziaria regionale del 2014". Le dichiarazioni rese dai soggetti coinvolti, a vario titolo, nelle indagini e le intercettazioni telefoniche ed ambientali svolte dalle Fiamme Gialle, riscontrate da mirate acquisizioni documentali hanno consentito agli investigatori di ricostruire tutti i dettagli della vicenda. E' stato accertato, infatti, che la Corsello, prima della sottoscrizione della convenzione, ha appositamente convocato un responsabile dell’ente aggiudicatario al quale ha chiesto di contrattualizzare gli ex dipendenti regionali, consegnandogli un elenco nominativo manoscritto su carta intestata della Regione Siciliana (documento acquisito agli atti delle indagini) e spendendo, a sostegno della propria richiesta, il nome del Presidente della Regione e del Segretario generale quali interessati all’assunzione. "Dalle investigazioni svolte - concludono dalla Finanza - è emerso pure che il dirigente generale, come ulteriore 'forma di pressione', ha cercato di differire il più possibile la stipula dell’atto aggiuntivo, provvedendo a sottoscriverlo solo dopo l’incontro con il referente dell’ente di formazione e la conseguente richiesta di assunzione dei soggetti segnalati, richiesta che, tuttavia, non è stata accettata in quanto ritenuta palesemente illegittima". (fonte: palermotoday.it)
 
ONOREFICENZA AL MERITO CONFERITA AD UFFICIALE DEL 6° BERSAGLIERI
 
Una croce di bronzo al merito è stata conferita al capitano Giuseppe Durante, ufficiale del 6° Reggimento Bersaglieri di Trapani. Il riconoscimento gli è stato consegnato conferita per il suo operato nel corso della missione ISAF XX (International Security Assistance Force XX) in Afghanistan dal marzo al settembre 2013. La cerimonia di consegna si è svolta al poligono di Torre di Nebbia, dove il 6° Reggimento Bersaglieri ha trascorso circa un mese per l’esercitazione “Stupor Mundi” 2015. A consegnare l’onorificenza al capitano Durante è stato il comandante del Distaccamento della Brigata “Aosta”, colonnello Corrado Benzi. L’onorificenza è stata attribuita all’ufficiale, con decreto ministeriale, lo scorso 19 marzo, con la seguente motivazione: «Comandante di compagnia, nonostante la costante e proditoria opposizione dell’avversario, alla testa dei suoi bersaglieri, operava con somma perizia per garantire il presidio delle principali vie di comunicazione della provincia di Farah, contribuendo significativamente ad accrescere la sicurezza delle unità della Coalizione al fine del completamento della fase di transizione con le Forze di Sicurezza afghane. Professionista di altissimo rango che, con instancabile impegno e straordinaria prestazione, ha apportato un sicuro prestigio alle Forze Armate e all’Italia nel delicato contesto internazionale».(fonte: trapanioggi - Ornella Fulco)
 
FAVIGNANA BATTAGLIA DELLE EGADI: ALL’EX STABILIMENTO FLORIO CONVEGNO E MOSTRA
 
Due giornate dedicate alla “Battaglia delle Egadi” con un convegno di studi e l’inaugurazione del nuovo allestimento espositivo museale si svolgeranno, il 20 e 21 novembre, all’ex Stabilimento Florio di Favignana. Il progetto è della Soprintendenza per i Beni culturali ed ambientali di Trapani, finanziato nell’ambito del P.O. FESR 2007/2013, in collaborazione con la Soprintendenza del Mare e il Comune di Favignana. Responsabile scientifico dell’allestimento museale e del convegno è il Sebastiano Tusa, Soprintendente del mare. Nel corso del convegno esperti e studiosi di fama internazionale, partendo dal contesto storico e politico- economico in cui si svolse l’epica battaglia tra Romani e Cartaginesi che sancì la conclusione della prima guerra punica, illustreranno le caratteristiche delle navi da guerra, le tecniche di combattimento in mare, gli elementi metallografici e strutturali dei rostri ritrovati nei fondali delle Egadi. In occasione dell’inaugurazione dell’esposizione permanente dei reperti archeologici (rostri, elmi, anfore e vasellame) attribuibili alla battaglia delle Egadi, il pubblico potrà immergersi nel clima di quel fatidico 10 marzo del 241 a.C. rivivendone antefatti e conseguenze. L’esposizione museale si sviluppa in due ambienti: una sala espositiva, di approfondimento scientifico, e una sala cinema 3D. Nel primo saranno esposti gli oggetti, accompagnati da filmati che ne spiegheranno storia, caratteristiche, funzioni e tecniche produttive. Nel secondo ambiente grandi proiezioni a parete faranno rivivere le emozioni della battaglia attraverso una sceneggiatura multimediale in cui i protagonisti si avvicenderanno nella narrazione degli eventi: ampie citazioni di autori classici e moderni avvicineranno il visitatore alle tematiche del conflitto e del periodo attraverso la testimonianza degli osservatori e commentatori antichi e moderni. La narrazione sarà disponibile in lingua italiana e inglese. I preziosi reperti ospitati all’interno dell’ex Stabilimento Florio – un tempo il più grande opificio del Mediterraneo (32 mila metri quadrati) per la lavorazione e conservazione del tonno, oggi polo culturale dove si svolgono convegni e mostre di grande rilievo – sono stati ritrovati grazie alle ricerche archeologiche subacquee avviate più di dieci anni fa da Sebastiano Tusa. Attraverso queste scoperte è stato possibile localizzare esattamente il sito, le acque al largo di Capo Grosso dell’isola di Levanzo, in cui si combatté la battaglia a cui parteciparono circa 200 mila persone, tra Romani – guidati da Gaio Lutazio Catulo – e Cartaginesi – capeggiati da Annone – e che sancì la supremazia di Roma su Cartagine. Sono stati riportati alla luce undici rostri di navi da guerra, otto elmi bronzei, alcune anfore e reperti di uso comune. Le ricerche in mare presero il via nel 2005 dall’incontro tra la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e la RPM Nautical Foundation, una fondazione statunitense che ha messo a disposizione la nave “Hercules”, dotata delle più moderne strumentazioni per la ricerca subacquea. Sono stati oltre cinquemila i punti di raccolta per un totale di 210 chilometri di mare scandagliato palmo a palmo e mappato. Per consultare il programma ed iscriversi al convegno è possibile visitare il sito www.promopa.it (sezione “In agenda”). TrapaniOGGI
 
IL TAR RIGETTA I RICORSI DI CANTONE, PISANO E GELO: INVARIATO IL CONSIGLIO COMUNALE DI AGRIGENTO
 
„Il Tar rigetta i ricorsi di Cantone, Pisano e Gelo: invariato il Consiglio comunale di Agrigento“ Il Tribunale amministrativo regionale della Sicilia ha rigettato i ricorsi proposti da Carmelo Cantone, Calogero Pisano e Rita Claudia Gelo, rappresentati e difesi dagli avvocati Ilaria Amoroso e Daniele Anselmo, contro il Comune di Agrigento e nei confronti di Teresa Nobile, Gioacchino Alfano, Pierangela Graceffa, Salvatore Borsellino, Angela Maria Serena Galvano, Giovanni Civiltà, Angelo Vaccarello e Marcella Carlisi, questi ultimi tre non costituitisi in giudizio, consiglieri comunali eletti, rispettivamente difesi dagli avvocati Gaetano e Vincenzo Caponnetto, Gabriele Giglio, Girolamo Rubino, Ignazio Mingari. Con i ricorsi, iscritti ai nn. 2235/15 e 2260/15 R.G., si deduceva che, "detraendo dal numero dei voti ritenuti validi, pari a 32.543, 561 voti erroneamente conteggiati, il corretto numero dei voti validi sarebbe risultato essere pari a 31.211, con la conseguenza che si sarebbe potuto attuare il 5 percento della lista 'Fratelli D’Italia' e della lista 'Sicilia Democratica per le Riforme' e, pertanto, i ricorrenti sarebbero stati eletti". Si sono costituiti in giudizio i controinteressati, i quali hanno contestato, in fatto e diritto, ogni deduzione di parte avversa, la quale è stata accolta e condivisa dal Tar che ha, per entrambi i ricorsi, rilevato, quindi, l’infondatezza delle deduzioni ed eccezioni dei ricorsi dichiarando l’inammissibilità degli stessi e condannando i predetti ricorrenti, in favore di ciascuna parte costituita, alle spese e compensi del giudizio. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha ordinato, ai sensi dell’art. 130 comma 8° C.P.A. la trasmissione della sentenza al Sindaco del Comune di Agrigento ed al prefetto della Provincia, statuendo, altresì, l’improcedibilità del ricorso incidentale per sopravvenuta carenza di interesse essendo stata dichiarata l’inammissibilità del ricorso principale di Carmelo Cantone, Calogero Pisano e Rita Claudia Gelo. Dalle decisioni del Tar, nessun mutamento, dunque, consegue alla composizione nominativa dell’attuale Consiglio comunale. (fonte: agrigentonotizie)
 
LAMPEDUSA, IL SINDACO CHIEDE LA CHIUSURA DEL CENTRO DI ACCOGLIENZA
 
La richiesta dell'Amministrazione comunale è stata maturata a tutela della salute dei migranti. L'arbitraria sospensione del servizio di igiene ambientale e dei servizi essenziali previsti a norma di legge ha causato l'accumulo di rifiuti anche all'interno del Cpsa dell'isola Con una nota inviata tra le autorità destinatarie anche al Dipartimento delle Libertà Civili, il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, ha chiesto l'intervento urgente del dipartimento diretto dal prefetto Mario Morcone per l'immediato trasferimento dei 422 ospiti della struttura di Contrada Imbriacola e la chiusura della stessa fino alla risoluzione dell'emergenza rifiuti. "All'interno di quell'esiguo perimetro - spiega Giusi Nicolini - risiede una popolazione attualmente superiore a quella di Linosa, e non posso consentire che queste persone convivano a così stretto contatto con quella quantità di rifiuti. Non li soccorriamo per poi ospitarli in una discarica". La richiesta dell'Amministrazione comunale è stata maturata a tutela della salute dei migranti. L'arbitraria sospensione del servizio di igiene ambientale e dei servizi essenziali previsti a norma di legge ha causato l'accumulo di rifiuti anche all'interno del Cpsa dell'isola. Al fine di scongiurare problemi per la salute dei lavoratori e degli ospiti del centro di accoglienza, costretti in una contenuta area per questo ancora più esposta a putride esalazioni, Giusi Nicolini ha ritenuto di dover sottoporre il problema al Dipartimento auspicando l'immediata chiusura della struttura. Il sindaco ha inoltre esposto al prefetto la gravità del fatto che sia stata impedita l'esecuzione dell'ordinanza contingibile e urgente per ripristinare minime condizioni di vivibilità per i cittadini. "Con quella ordinanza non si prevaricano né i diritti dei lavoratori né gli interessi legittimi delle Aziende, - precisa Giusi Nicolini - ma si tutelano diritti fondamentali dei cittadini in questo momento calpestati con atti di evidente ed illegale prevaricazione". Nella serata di ieri i dipendenti del raggruppamento di imprese Iseda, Seap e Sap non hanno consentito l'esecuzione dell'ordinanza impedendo l'accesso ai mezzi per la raccolta dei rifiuti. (fonte: agrigentonotizie)