BUENOS AIRES, FINO AL 19 DICEMBRE LA MOSTRA “DE MILÁN A BUENOS AIRES. VIRGINIO COLOMBO”

BUENOS AIRES – Proseguirà fino al 19 dicembre la mostra “De Milán a Buenos Aires. Virginio Colombo”, organizzata dal Fondo Documental y Fotografico Virginio Colombo, in collaborazione con la Biblioteca del Congreso de la Nación e con il patrocinio dell’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires.

La mostra, curata da Alejandro Machado e Jeremi Salvatierra, accoglie materiali d’archivio, fotografie, disegni originali di Virginio Colombo, architetto italiano originario della Lombardia, giunto a Buenos Aires nel 1906. Si distinse presto per il suo talento: vinse importanti riconoscimenti per la progettazione dei padiglioni in occasione della Esposizione del Centenario della Rivoluzione di Maggio e lasciò un segno indelebile sul tessuto urbanistico della città progettando oltre 50 edifici, divenendo un nome di riferimento per lo stile Liberty in Argentina. Ai disegni originali e alle foto, si aggiungono opere di artisti contemporanei che si sono ispirati ai lavori dell’architetto, per offrire un viaggio visivo e storico che giunge fino ad oggi. Poche settimane dopo l’inaugurazione, l’Istituto di Cultura ha organizzato una camminata urbana dedicata ai soci dell’IIC con la guida dello storico ed esperto Alejandro Machado che ha condotto i partecipanti alla scoperta di alcune delle più significative costruzioni firmate da Virginio Colombo, disseminate nei quartieri storici della città. (Inform16 Settembre, 2025)

INSEGNARE LA STORIA CON LA MEMORIA: AL MEI IL LABORATORIO PER INSEGNANTI “BIOGRAFIE E MIGRAZIONI”

GENOVA - “Biografie e migrazioni: insegnare la storia con la memoria” è il tema del laboratorio promosso lunedì prossimo, 22 settembre, dalle 16.00 alle 18.00 dal Museo nazionale della Emigrazione Italiana a Genova. Rivolto ai docenti, il laboratorio parte dall’assunto che le storie di vita e le esperienze migratorie sono strumenti preziosi per costruire una didattica capace di emozionare e coinvolgere. Condotto dalla storica Eloisa Betti (Università di Padova), il laboratorio esplorerà il rapporto tra biografie e grande storia; le narrazioni migranti e il loro valore educativo; le fonti orali come risorsa e sfida; e la Public History come strumento creativo (podcast, graphic novel, video, progetti scolastici…). La Partecipazione è gratuita, 45 i posti disponibili. Ci si iscrive inviando una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. (aise 16/09/2025)

IL DETROITER: DALLA SICILIA A NEW YORK, UN VIAGGIO IN VELA TRA MEMORIA E MIGRAZIONE

New York – Dal porto di Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani, è salpata una barca a vela di 13 metri diretta a New York. L’imbarcazione, costruita in alluminio e battezzata Nesea, è comandata da Francesco Felice Buonfantino, architetto e velista, accompagnato dalla compagna e da un piccolo gruppo di amici. A riportarlo è un articolo del Detroiter, Il punto di riferimento per restare sempre aggiornati sulle principali notizie da Detroit, dedicato agli oltre 307.000 italiani che vivono negli Usa. La rotta prevede l’attraversamento dell’Atlantico e, una volta raggiunta la costa orientale degli Stati Uniti, la risalita dell’Intracoastal Waterway, il sistema di canali e fiumi che collega Florida e Canada, evitando al contempo di esporre imbarcazioni più piccole al mare aperto. Buonfantino non è un marinaio qualsiasi: è l’architetto che ha progettato il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana di Genova, inaugurato nel 2022 all’interno della Commenda di San Giovanni di Prè, edificio medievale storicamente legato ai viaggi e ai pellegrinaggi. Il suo studio, Gnosis, è attualmente impegnato anche nella realizzazione del museo dell’emigrazione a Napoli, nello storico edificio dell’Immacolatella affacciato sul porto. La traversata con la Nesea diventa così un’estensione concreta del lavoro di memoria e ricerca che Buonfantino porta avanti da anni. La partenza dalla Sicilia ha un forte valore simbolico: tra Ottocento e Novecento, l’isola fu una delle principali terre di emigrazione verso gli Stati Uniti. Porti come Palermo e Messina videro salpare centinaia di migliaia di italiani diretti a Ellis Island, il centro di smistamento inaugurato nel 1892 a New York. Da Castellammare, oggi, un piccolo equipaggio ripercorre idealmente quel viaggio, non alla ricerca di lavoro o sopravvivenza, ma per trasportare un simbolo di memoria. (NoveColonneATG)

UN PONTE TRA SICILIA E ROMANIA: SCAMBI STUDENTESCHI CON IL COMITES ROMANIA

ROMA - Continua il progetto “Un ponte tra Sicilia e Romania”, iniziativa del Comites Romania nata per favorire l’integrazione e la cooperazione tra giovani studenti italiani e romeni, rafforzando al tempo stesso i rapporti culturali tra i due Paesi. Grazie al patrocinio del Comites e al sostegno dei Comuni di Marineo e di Gherla, due delegazioni di studenti liceali saranno protagoniste di uno scambio culturale e formativo che coinvolgerà il Liceo IISS Don Colletto di Marineo (Palermo) e il Liceo Petru Maior di Gherla (Cluj). La delegazione romena, accompagnata dal Presidente del Comites Romania Gianni Calderone, sarà ospite a Marineo dal 27 settembre al 4 ottobre prossimi, con un programma che prevede attività didattiche, visite culturali e momenti di socializzazione. Tra le tappe più significative figurano la visita al Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento siciliano, e al Museo Antimafia di Corleone, luoghi simbolo della storia e della memoria collettiva. Dal 18 al 25 ottobre 2025, invece, a partire sarà la delegazione italiana che raggiungerà Gherla per scoprire le eccellenze locali, in particolare nel settore della robotica, e approfondire la conoscenza del dinamico contesto accademico e culturale di Cluj Napoca, città in forte crescita e riconosciuta come capitale universitaria e finanziaria della Romania. Il progetto di gemellaggio giovanile è stato sostenuto dal fondamentale contributo del Sindaco di Marineo, Franco Ribaudo, e del Sindaco di Gherla, Ovidiu Drăgan, del Console di II grado di Cluj Massimo Novali insieme al Presidente Calderone. Questo nuovo capitolo si inserisce nel quadro delle relazioni già consolidate tra l’Università degli Studi di Palermo e l’Università di Scienze Agrarie e Medicina Veterinaria di Cluj: grazie all’impegno del Professor Carlo Greco e del Presidente Calderone, dieci studenti universitari di Palermo e dieci di Cluj potranno inoltre beneficiare, nell’anno accademico in corso, del programma di mobilità internazionale Erasmus. “Si tratta di un’esperienza che arricchisce non solo il percorso formativo dei giovani, ma che rappresenta anche un modello di cooperazione e amicizia europea, di cui siamo profondamente orgogliosi”, ha commentato Calderone. (aise 15/09/2025)

“MONDO IN VALIGIA”: UN CONTEST SULLE STORIE DELL’EMIGRAZIONE AL FEMMINILE

Roma - La seconda edizione del contest “Mondo in Valigia”, promosso dall’Associazione Culturale Giovan Pietro Vanni in collaborazione con Italea Piemonte e con il supporto del Kiwanis Club di Domodossola, è stata presentata sabato 6 settembre presso Casa Vanni, a Viganella (VB). L'iniziativa nasce con l’obiettivo di raccogliere e valorizzare narrazioni legate all’emigrazione italiana, offrendo uno spazio di espressione aperto a scuole e cittadini, in cui restituire voce e memoria ai percorsi migratori che hanno segnato la storia del Paese. Il tema scelto per l’edizione 2025/2026 è “Storie di madri e figlie nell’emigrazione italiana”, con un’attenzione specifica al ruolo delle donne nei processi di partenza, adattamento e trasmissione culturale. Le protagoniste saranno le esperienze femminili, spesso rimaste ai margini del racconto ufficiale, ma centrali nella costruzione delle comunità italiane all’estero. Il contest intende contribuire alla costruzione di un archivio condiviso della memoria migratoria italiana, con particolare attenzione al contributo delle donne nel mantenimento delle identità familiari e culturali tra generazioni e continenti. Sono ammessi contributi in qualsiasi formato: testi scritti, video, podcast, collage fotografici, interviste audio, materiali multimediali e altre forme narrative. La scadenza per l’invio è fissata a venerdì 27 marzo 2026. Gli elaborati dovranno essere inviati via e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando nell’oggetto “PARTECIPAZIONE CONTEST MONDO IN VALIGIA” e allegando i dati richiesti dal regolamento. (NoveColonneATG)

GIUSTIZIA A TEMPO DETERMINATO

Il Sassolinodi Stefano Milani - 16 settembre 2025 • In tribunale si giudicano i reati, ma intanto si commette il delitto più antico: lo sfruttamento. Dodicimila lavoratrici e lavoratori della giustizia, assunti con i soldi del Pnrr, sono condannati a una scadenza come lo yogurt: a giugno 2026 non più indispensabili, solo eccedenze da smaltire. Funzionari provvisori, professionisti a termine, carne da ufficio: ecco chi tiene in piedi tribunali e corti d’appello. Sono i fantasmi che protocollano, classificano, spingono avanti la macchina arrugginita. I sindacati lo gridano da tempo: stabilizzare, non licenziare. Ma la politica finge di non sentire e preferisce che la giustizia resti lenta, intasata, inefficiente. Così ogni rinvio diventa un alibi, ogni prescrizione un’amnistia di fatto, ogni fascicolo impolverato un regalo a chi può permettersi avvocati e calendari infiniti. Perché un sistema zoppo serve ai forti, non ai deboli. Il paradosso è però feroce. Uno Stato che si proclama custode della legalità, ma che in casa propria viola la prima regola, quella della dignità del lavoro. Non un’azienda privata, non un imprenditore spregiudicato, qui è il datore di lavoro pubblico a inventarsi il precariato seriale. L’ingiustizia eretta a modello dentro la giustizia, roba da manuale di criminologia psichiatrica. E guai a chiedere tutele, la risposta è sempre la stessa: litanie di vincoli di bilancio, compatibilità, “non ci sono risorse” e via cantando. Poi però i soldi per i condoni si trovano, per le clientele pure, per le armi non ne parliamo. Manca tutto, tranne la faccia tosta di raccontare che i lavoratori sono temporanei come se la giustizia fosse un call center che chiude d’estate. E allora non giriamoci attorno, se questi dodicimila poveri Cristi verranno scaricati, non cadranno soltanto loro, cadrà l’intero ingranaggio. I tribunali si svuoteranno come gusci marci, le sentenze resteranno sospese, i cittadini diventeranno comparse in un dramma senza fine. Il sistema giudiziario non morirà di vecchiaia, ma per mano del suo stesso padrone. E la lapide sarà firmata “Repubblica Italiana”. (FONTE Collettiva)