PAPA LEONE XIV “BENEDICE” LAMPEDUSA: BALUARDO DELL’UMANITA’

Roma - Un messaggio fortemente politico, quello inviato da Papa Leone XIV alla comunità di Lampedusa, il 12 settembre in occasione della proposta di candidatura dei “Gesti di accoglienza” dell’isola a Patrimonio immateriale dell’Unesco. Nel suo videomessaggio il Pontefice ha scelto di aprire con il saluto in dialetto siciliano:

“O’scià! Il soffio, il respiro”, un richiamo al viaggio del 2013 sull’isola del suo predecessore Francesco. Il Papa ha voluto ringraziare Lampedusa per il ruolo svolto in questi decenni di migrazioni, definendo l’isola “porta d’Europa” e sottolineando che l’impegno della comunità locale rappresenta “un patrimonio immateriale, ma reale”. Un patrimonio fatto di fede, carità e solidarietà: “Voi siete un baluardo di quell’umanità che le ragioni gridate, le paure ataviche e i provvedimenti ingiusti tendono a incrinare. Non c’è giustizia senza compassione, non c’è legittimità senza ascolto del dolore altrui”. Il Pontefice ha però lanciato un forte allarme politico e sociale: “La globalizzazione dell’indifferenza, che Papa Francesco denunciò proprio a partire da Lampedusa, sembra oggi essersi mutata in una globalizzazione dell’impotenza. Davanti all’ingiustizia e al dolore innocente siamo più consapevoli, ma rischiamo di stare fermi, silenziosi e tristi, vinti dalla sensazione che non ci sia niente da fare. Invece no: la storia è devastata dai prepotenti, ma è salvata dagli umili, dai giusti, dai martiri”. Da qui l’appello: “Come alla globalizzazione dell’indifferenza Papa Francesco oppose la cultura dell’incontro, così vorrei che oggi, insieme, iniziassimo a opporre alla globalizzazione dell’impotenza una cultura della riconciliazione. Servono gesti di riconciliazione e politiche di riconciliazione”. Il Papa ha insistito sulla necessità di abbattere muri e divisioni, ricordando che “non esistono nemici: esistono solo fratelli e sorelle”. E ha concluso con un auspicio di pace e speranza: “Così si moltiplicheranno le isole di pace, diventeranno piloni di ponti, affinché la pace possa raggiungere tutti i popoli e tutte le creature”. (NoveColonneATG)

IL MUSEO ITALO-AMERICANO DI WASHINGTON DC COMMEMORA IL GIUDICE ROSARIO LIVATINO

WASHINGTON - In occasione del 35° anniversario dell'assassinio del giudice Rosario Livatino, l'Italian American Museum di Washington DC, negli Stati Uniti, ha ospitato una commemorazione speciale dedicata al magistrato siciliano ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990. L'evento, organizzato presso la sede del museo al 229 F Street NW, ha visto la partecipazione di membri della comunità italo-americana della capitale statunitense, studenti e rappresentanti delle istituzioni locali. Momento centrale della commemorazione è stato il discorso di una studentessa italo-americana di giurisprudenza, che ha ripercorso la vita e l'eredità morale del giudice beatificato nel 2021 da Papa Francesco. "Ricordare il sacrificio del Beato Rosario Livatino significa rinnovare l'impegno per la giustizia e la legalità, valori che il giovane magistrato ha incarnato fino all'estremo sacrificio", ha spiegato Francesco Isgrò, Presidente del Casa Italiana Sociocultural Center Inc. "La sua testimonianza continua a ispirare le nuove generazioni, in particolare i giovani che si preparano alle professioni legali". Livatino, assassinato a soli 37 anni mentre si recava al tribunale di Agrigento senza scorta, è ricordato per la sua integrità morale e per la celebre frase trovata tra i suoi appunti: "Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili." "Il suo esempio non è storia lontana, ma un appello vivo (pausa) all’integrità, al coraggio e alla difesa dello stato di diritto - ha concluso il suo intervento la studentessa italo-americana -. La sua vita ci ricorda che la credibilità è essenziale— e che la giustizia può essere più forte della paura". (aise 23/09/2025)

“GIORNALISTI SICURI. LA NECESSITÀ DI RACCONTARE, L’OBBLIGO DI TUTELARE”: IL 26 SETTEMBRE A ROMA, VILLA MADAMA, UN SEMINARIO DEDICATO ALLA TUTELA DEI GIORNALISTI INVIATI ALL’ESTERO

ROMA – La Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale organizzano per il prossimo 26 settembre, a Villa Madama, un seminario dedicato alla tutela dei giornalisti inviati all’estero. Si sottolinea dalla Farnesina che le crescenti tensioni politiche e diplomatiche, l’incremento del numero dei conflitti, impongono l’avvio di una riflessione pratica sul come far sì che i giornalisti, essenziali testimoni delle sofferenze e delle troppe ingiustizie patite da intere comunità, possano svolgere il proprio lavoro nelle migliori condizioni di sicurezza. Ecco perché, dopo i saluti introduttivi del Ministro degli Esteri On. Antonio Tajani, del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano e del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Sen. Alberto Barachini, editori, direttori di testate, inviati all’estero ed esperti si confronteranno su come garantire una efficace tutela a tutti gli operatori dell’informazione inviati in aree particolarmente sensibili, in particolare nelle aree ad alta intensità bellica.Sulla base di buone prassi, testimonianze ed esperienze dirette, il seminario intende fornire indicazioni pratiche di sicurezza da seguire prima e durante le missioni, tra cui le tecniche di tutela. Nel corso del seminario verranno affrontati anche il quadro normativo e le misure di mitigazione dei rischi, nonché le opportunità di collaborazione con le istituzioni per tutelare i giornalisti inviati all’estero.(Inform 23 Settembre, 2025)

INCLUSIONE AL LAVORO: LA CHIAVE PER AFFRONTARE LA CARENZA DI MANODOPERA NELL'UE

Bruxelles - La Commissione europea ha diffuso una relazione che evidenzia come una maggiore inclusione di donne, persone anziane, migranti e disabili nel mercato del lavoro possa contribuire a contrastare la crescente carenza di manodopera e competenze. Secondo le stime, l’UE rischia di perdere fino a 18 milioni di lavoratori entro il 2050 a causa dei cambiamenti demografici. Attualmente circa 51 milioni di persone in età lavorativa restano inattive, soprattutto appartenenti a questi gruppi. Il loro coinvolgimento potrebbe favorire il raggiungimento dell’obiettivo europeo di un tasso di occupazione del 78% entro il 2030, rafforzando al tempo stesso la coesione sociale e riducendo la povertà. Nel 2024 l’occupazione nell’Unione è cresciuta, con la disoccupazione scesa al minimo storico del 5,9%. Restano però nodi irrisolti: la partecipazione femminile continua a essere inferiore a quella maschile per via del peso delle cure non retribuite, della carenza di servizi per l’infanzia e di disincentivi nei sistemi fiscali e previdenziali. Gli over 55 sono spesso penalizzati da rigidità pensionistiche, problemi di salute e scarsa flessibilità lavorativa; i migranti incontrano ostacoli legati alla lingua, al riconoscimento delle qualifiche e alla discriminazione; le persone con disabilità, infine, restano lontane dai livelli medi di occupazione, nonostante strumenti come le quote, le politiche antidiscriminazione e i programmi mirati di inserimento. Per affrontare queste sfide, la Commissione sta portando avanti iniziative su reddito minimo adeguato, mobilità dei lavoratori e contrasto alle carenze di competenze, con l’obiettivo di rafforzare competitività e coesione sociale nell’Unione Europea. (NoveColonneATG)

BELLUNO: SALA GREMITA PER LA PRESENTAZIONE DI “ANDEMO IN MÈRICA” DI FRANCESCO JORI

BELLUNO - Una sala gremita ha accolto la presentazione di sabato scorso, 20 settembre, nella sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo, del libro dedicato all’emigrazione veneta nel continente americano “Andemo in Mèrica”, di Francesco Jori (Biblioteca dell’Immagine, 2025). Un viaggio lungo centocinquant’anni, dalle prime partenze di fine Ottocento fino ai giorni nostri, che ha restituito al pubblico un affresco vivido dell’epopea migratoria di oltre cinque milioni di veneti e friulani. L’appuntamento è stato aperto dai saluti istituzionali di Irene Gallon, consigliere del Comune di Belluno, e moderato da Patrizia Burigo, presidente del Comitato di gestione della Biblioteca delle Migrazioni “Dino Buzzati”. Il diacono Francesco D’Alfonso, direttore della Caritas e Migrantes della Diocesi di Belluno-Feltre, ha ricordato i valori trasmessi dagli emigranti – famiglia, fede, lavoro, coraggio e sacrificio – sottolineando l’importanza di custodirne la memoria. Il volume di Jori ripercorre le ragioni della partenza – la miseria e le promesse ingannevoli degli agenti di emigrazione – i viaggi drammatici attraverso l’Atlantico, le difficili condizioni nei Paesi di arrivo e la capacità degli emigrati di contribuire allo sviluppo delle nuove terre senza dimenticare le proprie radici. L’incontro ha dato spazio anche a racconti di vita come quelli di Anna Rech, di Raul Randon, di Geremia Lunardelli e di Gigia Bandera. Il pubblico, che l'Abm ha definito numeroso e attento, ha partecipato con domande e riflessioni. Francesco Jori, giornalista professionista dal 1967 ed editorialista dei quotidiani locali del gruppo Nem, ha raccontato il percorso di ricerca che ha portato alla stesura del libro, frutto di anni di studio e approfondimento. (aise 23/09/2025 )

“COME PONTI SUL MONDO. SCELTE DI VITA, RACCONTI DI MISSIONE”: A ROMA UNA MOSTRA RENDE OMAGGIO AI MISSIONARI E ALLE MISSIONARIE HANNO SCELTO DI ESSERE ACCANTO AGLI EMIGRANTI ITALIANI NEL MONDO. IL 2 OTTOBRE LA PRESENTAZIONE PRESSO IL COMPLESSO DI SANTO SPIRITO IN SASSIA

ROMA – –“Come Ponti sul Mondo. Scelte di vita, racconti di missione”: giovedì 2 ottobre alle ore 11, a Roma, presso il Salone del Commendatore (Complesso di Santo Spirito in Sassia, Borgo Santo Spirito, 3) – alla presenza di autorità religiose e istituzionali – si terrà la presentazione della mostra immersiva che rende omaggio ai tanti missionari e alle tante missionarie che, partendo dal nostro Paese, hanno scelto di essere accanto e di accompagnare gli emigranti italiani nel mondo. La voce narrante è di Massimo Wertmüller. Il progetto è stato realizzato dalla Fondazione Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana (MEI) e dalla Fondazione Migrantes, in occasione del Giubileo dei migranti e del mondo missionario (4 e 5 ottobre 2025), per ripercorrere la storia e dare voce anche all’attualità delle Missioni cattoliche italiane, volgendo lo sguardo all’intero universo missionario. La mostra sarà visitabile dal 3 ottobre al 16 novembre – dalle ore 10 alle ore 18 – con ingresso libero presso la Sala della Quadreria nel complesso Santo Spirito in Sassia. Ideazione e coordinamento scientifico di Paolo Masini, Fondazione MEI, e Delfina Licata Fondazione Migrantes. Ricerca storica ed elaborazione testi: Marisa Fois, Fondazione Migrantes. Consulenza storica: Raffaele Iaria, giornalista. Consulenza museale: Giorgia Barzetti, Museo MEI. Co-progettazione e realizzazione: Opera Laboratori. Hanno partecipato alla realizzazione dei contenuti: Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli (De Propaganda Fide), Congregazione Missionari di San Carlo – Scalabrinani, Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù – Cabriniane, Archivio Storico “De Propaganda Fide” (Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli), Archivio della Fondazione Migrantes, Archivio Generale Scalabriniano, Istituto Storico Scalabriniano. (Inform 23 Settembre, 2025)