E’ bastato che il primo vero temporale di fine etate si abbattesse su Palermo, per evidenziare ancora una volta i problemi di una città che continua a non essere pronta per sopportare la pioggia.

 Allagamenti, ragazzini bloccati dentro le scuole, strade che si trasformano in torrenti in piena, o laghetti, a seconda delle condizioni del manto stradale. I danni maggiori, in quartieri come San Lorenzo, Zen, Partanna Mondello, Pallavicino, Tommaso Natale, solo per citare le zone più problematiche, senza dimenticare i soliti punti deboli di una città, che ancora non riesca a dare una soluzione soddisfacente ad un piano di smaltimento delle acque, dove risultano insufficienti le fogne, le caditoie lungo le srade, che non riescono a smaltire l’acqua piovana, le cunette, spesso inesistenti, per questo collauda e sciagurato mmodo di fare la manutenzione stradale, che non tiene conto della necessità di rifare cunette fornite di caditoie ai margini delle strade stesse. La condizione della strada, poi, completa il quadro. Se si pensa, che buche, cedimenti, manto dissestato, postumi di interventi per altri lavori, diventano, in caso di pioggia battente, tante altre possibilità di trasformasi in pozzanghere, laghetti, che impediscono ai cittadini di uscire, cosa che è capitata con diverse scuole della città e che, spesso diventano trappole per le macchine, che restano impigliate in mezzo all’acqua e noj possono liberarsi senza l’aiuto di altri mezzi. Parecchi gli interventi dei pompieri, che hanno faticato a rispondere a tutte le chiamate di soccorso che arrivavano al 115 ed alla sala operativa di via Dagoli, telefonate che hanno messo in moto sia i pompieri che i vigili urbani, che hanno fatto parecchi interventi per rassicurare e mettere in sicurezza le persone. (S.A.)