AGI) - Il ritardo di un giorno nella consegna di un bagaglio a una passeggera e' costato ad Air One la condanna al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale.

 Lo ha deciso il giudice di pace di Acireale (Catania), secondo quanto reso noto da Francesco Tanasi, segretario nazionale del Codacons. La donna, un ingegnere catanese, aveva acquistato il biglietto Catania-Roma-Pisa per poter partecipare ad un importante convegno internazionale organizzato dalla Facolta' di Architettura di Genova. Il ritardo nella consegna del bagaglio ha determinato la necessita' di provvedere all'acquisto di quanto necessario (indumenti, biancheria, prodotti cosmetici ecc.) per soggiornare nel luogo di destinazione, impedendo alla donna, peraltro, la partecipazione alla prima giornata del convegno a causa della necessita' di provvedere al disbrigo delle pratiche per la denuncia di smarrimento del bagaglio. Il giudice, su esplicita richiesta dei legali del Codacons, ha cosi' condannato Air One al versamento di 700 euro (danno patrimoniale) per le spese sostenute per l'acquisto di abiti e biancheria, e di altri 1000 (danno non patrimoniale) per il mancato aggiornamento professionale patito dall'ingegnere che non ha potuto partecipare alla prima giornata del convegno. "Con la sentenza in questione - dice Tanasi - sono stati stabiliti due importanti principi. Il vettore aereo e' responsabile della ritardata consegna del bagaglio senza poter tentare - come sempre fanno le compagnie aeree in casi come questo - di addossare la colpa ai servizi di "handling" aeroportuali; in tal modo viene sancito il criterio della responsabilita' oggettiva a carico del vettore aereo, come previsto dall'art. 953 del Codice della Navigazione. In secondo luogo e' stato riconosciuto il danno non patrimoniale, individuato dal giudice di pace nella lesione del diritto all'aggiornamento professionale, poiche', a seguito del disservizio patito, la passeggera ha dimostrato di non aver potuto partecipare alla prima giornata del convegno. Un'importante sentenza, conclude Tanasi, che dimostra ancora una volta che e' possibile far valere le proprie giuste ragioni anche nei confronti di una controparte economicamente piu' forte".