(AGI) - Catania, 14 feb. - A Catania contrastare il lavoro nero e' una lotta senza quartiere. Perche' in citta', spesso, un lavoratore su due non e' assunto, non ha una busta paga, non ha alcuna tutela e soprattutto e' sottopagato. A San Cristoforo come in via Etnea o in corso Italia. La scoperta l'hanno fatta i carabinieri che a da mesi stanno effettuando un monitoraggio sul fenomeno del lavoro sommerso che riguarda lo sfruttamento dei giovani vittime del loro stato di bisogno. La sorpresa e' arrivata dalle strade del salotto buono della citta': corso Italia, via Pasubio, viale Liberta'. Commesse sottopagate all'interno di quei negozi che vendoni i capi griffati. Sette esercizi commerciali sono stati chiusi perche' utilizzavano manodopera non messa in regola: 9 giovani su 20 erano in nero. Multati i titolari che in tutto dovranno versare 75 mila euro di multe, ma cosa piu' importante non potranno riaprire le loro attivita' se non assumeranno tutte le persone che sono state trovate senza contratto. Forse l'unico reale mezzo di contrasto al lavoro nero.