IL GOVERNO IMPUGNA LA ‘LEGGE HARLEM’ CONTRO I NEGOZI ETNICI IN LOMBARDIA E’ la cosiddetta ‘legge Harlem’ approvata lo scorso febbraio dal consiglio regionale della Lombardia e che detta nuove norme in materia di commercio e di artigianato, la disposizione impugnata dal governo dinanzi alla Corte costituzionale, secondo quanto si legge nel comunicato del consiglio dei ministri.

La legge, sostenuta dalla maggioranza Pdl-Lega, ha fra l’altro stabilito restrizioni alla concentrazione di negozi etnici, l’obbligo di parlare italiano (ed esporre le informazioni sulla merce nella stessa lingua) per i gestori di esercizi commerciali destinati alla vendita di alimenti, l’equiparazione dei centri massaggi orientali ai centri estetici, in modo da estendere gli stessi standard di qualità. Secondo il governo ci sarebbero però requisiti di incostituzionalità, perché la legge “contiene disposizioni restrittive in materia di esercizio di attività commerciali da parte di cittadini di Paesi non europei e dell’Unione europea – si legge nel comunicato – che contrastano con i principi comunitari e statali in materia di condizione giuridica degli stranieri, tutela della concorrenza e disciplina delle professioni, con violazione dell’articolo 117 della Costituzione, e in materia di rilascio e rinnovo delle concessioni del suolo pubblico per l’esercizio del commercio che contrastano con la normativa statale e comunitaria in materia di servizi. Fonte: La Repubblica

COORDINAMENTO ANTITRATTA “FAVOUR E LOVETH”

Giovedì 26 Aprile ore 10.30 presso l’associazione “Pellegrino della terra” in Via Oreto 206 Le nuove schiavitù sono estremamente visibili anche a Palermo. Ogni giorno una moltitudine di giovani donne, molte delle quali minorenni, nigeriane, rumene, etiopi e albanesi, sono costrette a battere i marciapiedi della città o della Favorita. Minacce, percosse, sevizie sono l’alternativa alla prostituzione nella strada o in case chiuse. Più di 200 ragazze sono state uccise in Italia e a Palermo hanno perduto drammaticamente la vita due ragazze nigeriane. Le organizzazioni mafiose si sono radicate nel nostro territorio. Le mafie nigeriane, rumene, albanesi la fanno da padrone. Sotto i nostri occhi si consumano centinaia di tragedie e di violenze. Alla tratta noi diciamo no! Oggi nasce il Coordinamento Antitratta “Favour & Loveth”, Associazione Amunì, Azione Cattolica, Centro Siciliano di Documentazione “Peppino Impastato”, CESIE, CISS, Comitato antirazzista migranti Cobas, Comunità Nigeriana di Palermo, DiARiA Palermo, Forum Antirazzista, Gruppo Teatro Totem, I.I.S.S. A. Volta, La Migration - Sportello migranti Lgbt - Arcigay Palermo, Laici Missionari Comboniani, Le Onde, Parrocchia Sant’Antonino, Pellegrino della Terra, Rete 1 Marzo - Giù le frontiere, Santa Chiara, Suore Missionarie Comboniane di Palermo, UDIPALERMO. Esso vuole lavorare al contrasto del fenomeno della tratta attraverso varie tipologie di interventi, analisi e studio della tratta per avviare percorsi di riflessione, confronto e prevenzione dello stesso; azioni di recupero delle donne schiavizzate; azioni di sensibilizzazione della cittadinanza; lotta alle organizzazioni mafiose, solo per fare degli esempi. Scopo di questi interventi è far emergere, studiare e contrastare il fenomeno della tratta legata allo sfruttamento sessuale, le cui cause sono investigate nei paesi di origine così come sul nostro territorio a partire dalle problematiche culturali, socio-economiche e politico-istituzionali del nostro territorio e in particolare del radicamento della criminalità organizzata. Intendiamo, altresì rivolgerci alle istituzioni e in modo particolare ai candidati sindaci perché recepiscano tra le loro priorità la lotta alle mafia locali e internazionali attraverso iniziative significative e inserendo nel bilancio un capitolo di spesa specifico per la lotta alla tratta e per il recupero delle donne schiavizzate. Riteniamo che sia urgente un tale impegno dell'A.C. contribuendo, con l'aiuto dell'associazionismo ad aprire una casa famiglia per avviare le ragazze in difficoltà al lavoro. Riteniamo urgente e necessario denunciare pubblicamente i diritti violati delle donne sottoposte a condizione di sfruttamento, ponendo al centro la dignità della persona e costruire una rete di lavoro e studio per portare avanti percorsi di prevenzione e riflessione su questa forma di schiavitù e sfruttamento che è la tratta legata allo sfruttamento sessuale. Per informazioni: Segreteria Coordinamento c/o CISS, Via Marconi, 2/A Palermo 90141 Tel: 091/6262694

FEDI: “A DURBAN IL MAE SI IMPEGNA A ESTENDERE LE FUNZIONI DEL CONSOLE ONORARIO, MA RESTA IL PROBLEMA DI ADEGUATI SERVIZI AI NOSTRI CONNAZIONALI”

“Non è vero che di fronte alla chiusura dei consolati ci si debba solo rassegnare e prendere atto del fatto compiuto. La conferma, sia pure in modo indiretto e attraverso la consueta prosa ministeriale, viene dalla risposta che il Sottosegretario Staffan de Mistura mi ha dato sulla situazione nell’ex circoscrizione consolare di Durban in Sud Africa”. E’ quanto ha dichiarato l’on. Marco Fedi commentando la risposta all’interrogazione da lui presentata il 6 marzo 2012 sulla chiusura del consolato di Durban adottata nell’ambito della cosiddetta “razionalizzazione” delle strutture diplomatico-consolari. “All’indomani della chiusura del consolato sudafricano, avevo chiesto al Ministro degli esteri di istituire a Durban uno sportello consolare per non limitare il livello dei servizi da rendere ai nostri 4.000 connazionali residenti, e di rafforzare il mandato del console onorario per consentire al nostro paese di continuare un’utile interlocuzione con le autorità locali. La risposta di De Mistura – ha continuato l’on. Fedi – chiarisce intanto che, a differenza del recente passato, la chiusura di un consolato non è necessariamente considerata un atto senza appello, ma può essere inquadrato in una strategia di riorganizzazione che prevede tre possibili soluzioni: lo sportello consolare, l’istituzione di un consolato unitario o la mobilità di servizio dalla sede ricevente a quella in cui la chiusura si è verificata. La soluzione è adottata caso per caso sulla base di considerazioni relative alo numero dei connazionali, alla distanza con il consolato ricevente, all’importanza della presenza italiana nell’area interessata. Nel caso di Durban, si è scelta la strada del consolato onorario, privilegiando il rapporto con le autorità locali e mettendo in secondo piano – a mio avviso - gli interessi della nostra comunità. Ad ogni modo, l’impegno che la risposta contiene è quello di “valutare la possibilità, sentito il competente Consolato Generale di Johannesburg, di rimodulare in senso estensivo il decreto sulle limitazioni delle funzioni consolari del Console onorario in Durban”. Non è tutto quello che chiedevo, ma è qualcosa, a condizione che questa affermazione non resti sulla carta, ma sia presto tradotta in pratica. Intanto – ha concluso l’on. Fedi – mi auguro che la famosa commissione che nell’ambito del Ministero degli Esteri sta cercando di valutare quali siano le più opportune soluzioni di spending rewiew concluda rapidamente il suo lavoro, in modo che si possa valutare anche in sede parlamentare, come ha promesso di fare il Ministro Terzi, quale sia l’orientamento migliore per riorganizzare nel mondo la presenza della nostra amministrazione dopo la devastante stagione della “razionalizzazione” della rete consolare”. (Segreteria On. Marco Fedi)

GRANDE SUD-CIMINO:"MAI TANTO ARTICOLI DI UNA FINANZIARIA SONO STATI IMPUGNATI DAL COMMISSARIO DELLO STATO." Palermo -"Era inevitabile che il Commissario dello Stato impugnasse davanti alla Corte Costituzionale la finanziaria regionale .L'assessore Armao, ancora una volta, invece di stare zitto, tenta con la sua dichiarazione di scaricare sull'Assemblea regionale la colpa della sua incapacità di presentare al popolo siciliano una legge organica che favorisse lo sviluppo. Durante l'approvazione della finanziaria,per ogni norma proposta dall'Assemblea il governo dava il parere e quando era negativo sa bene Armao che non veniva approvata. Oggi il presidente Lombardo ha detto che si dimetterà presto ma nel frattempo ,per il bene della Sicilia ,faccia dimettere l' assessore Armao che è stato "forte con i deboli e debole con i forti" da perfetto tecnico asservito al potere."Lo ha dichiarato Michele Cimino,deputato regionale di Grande Sud

COMUNICATO STAMPA SICILIA. FINANZIARIA BOCCIATA: D'ALIA (UDC), "COMMISSARIARE REGIONE"

L'incapacita' del governo e della maggioranza aprono una grave crisi istituzionale PALERMO - "Altro che dimissioni ad ottobre del governatore siciliano, Raffaele Lombardo, bisogna invece commissariare la Regione". Lo dice Gianpiero D'Alia, presidente dei senatori dell'Udc e segretario regionale dei centristi. "La bocciatura del bilancio da parte del Commissario dello Stato - spiega D'Alia - conferma la fondatezza delle critiche e delle preoccupazioni che abbiamo manifestato in questi mesi. Oggi si apre una grave crisi istituzionale dovuta all' incapacita' del governo e della sua maggioranza di varare un vero piano di riforme strutturali per risollevare la nostra regione. Penso che l'unica strada per salvare la Sicilia sia il commissariamento della Regione. Occorrono, infatti, scelte dolorose e immediate per garantire la tenuta dei conti pubblici siciliani". Secondo il senatore dell'Unione di Centro "e', inoltre, necessario aprire una fase politica nuova che segni la totale discontinuita' con un passato fatto di governi di centrodestra e di centrosinistra che hanno agito con accanimento sul versante della spesa, portando al fallimento la regione". "Le forze politiche ne prendano atto - conclude D'Alia - e anziche' avvitarsi su di una inutile quanto dannosa discussione sulle alleanze si assumano la responsabilita' di un cambiamento reale, in linea col poco tempo a disposizione per rimediare ai guasti del passato".