CULTURA: ARMAO DOMANI A INAUGURAZIONE MOSTRA DELLA CERAMICA A PATTI

PALERMO - Sara' l'assessore regionale ai Beni culturali e all'Identita' siciliana, Gaetano Armao, a inaugurare, domani, domenica 13 giugno, a Patti (Me), la mostra dal titolo "La ceramica del viaggio in Sicilia". L'esposizione raccoglie 28 grandi piatti in ceramica dipinta, opere di artisti stranieri contemporanei che, in viaggio in Sicilia, hanno trovato ospitalita' nel laboratorio di Rossana Giacalone Caleca, ideatrice e curatrice del nuovo museo. L'assessore Armao e' il promotore del circuito dei musei siciliani della ceramica, di cui anche Patti fa parte, che punta a rilanciare un settore cardine della tradizione artigianale di numerosi centri della Sicilia, creando una rete in grado di promuovere le produzioni delle aziende e dei laboratori che operano nella nostra isola. L'inaugurazione della mostra e' in programma alle ore 11 nella sede del consiglio comunale di Patti, con la presenza del sindaco, Giuseppe Venuto, e di Rossana Giacalone Caleca. (sl)

ECONOMIA: CIMINO,ABOLIRE PROVINCE MISURA DOLOROSA MA RESPONSABILE

PALERMO - "La prossima settimana mi faro' promotore di una proposta per l'abolizione di alcune province siciliane. Sarebbe logico sopprimere quelle che insistono nelle citta' metropolitane, quali Palermo, Messina, Catania". Lo ha detto a Gela il vicepresidente della Regione siciliana con delega all'Economia, Michele Cimino. "Il governo regionale - prosegue l'assessore - e' perfettamente consapevole della gravita' della situazione economica e della necessita' di reperire nuove risorse per fronteggiare le numerose emergenze accumulate nel corso dell'ultimo decennio e mai risolte. Occorrono, quindi, misure drastiche anche se dolorose. Con l'abolizione delle province il risparmio sarebbe notevole: il personale sarebbe trasferito ai comuni e con il passaggio delle competenze si potra' dare un nuovo impulso alle loro attivita'. E' arrivato il momento in cui tutte le forze politiche si assumano le proprie responsabilita' ed abbandonino la demagogia dei loro comportamenti, come ho constatato in queste giorni a proposito dei Fondi comunitari e della nomina di esperti presso alcuni assessorati". "Con la finanziaria - conclude Cimino - si e' attuata una politica di contenimento della spesa e si e' avviato un concreto sviluppo economico, ma ci si rende conto che tutto cio' non basta. Ora bisogna velocizzare e semplificare tutta l'attivita' amministrativa della Regione e degli enti locali, ripensando in maniera moderna un rapporto forte con il territorio". (gf/sl)

VISTI DAGLI ALTRI: LA LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI APPROVATA DAL SENATO

La legge bavaglio italiana ha superato l'esame del senato con 164 voti a favore e 25 contrari nel corso di una seduta caratterizzata dalle proteste dell'opposizione. I parlamentari del Partito democratico denunciano infatti "la morte della libertà". I rappresentanti dell'Italia dei valori non hanno partecipato alla votazione perché sono stati espulsi dall'aula dopo aver occupato palazzo Madama mercoledì sera. (El País, Spagna)

SCIOPERO GENERALE IMMEDIATO . I GIORNALISTI HANNO IL DOVERE DI LOTTARE CON TUTTE LE ARMI CONTRO IL DDL ALFANO

Sciopero generale immediato. Senza se e senza ma. Quando l’avversario combatte con uno spadone non lo si può contrastare impugnando una margherita. Con il disegno di legge Alfano sulle intercettazioni governo e maggioranza cercano di travolgere la Costituzione e l’assetto giuridico e sociale della nostra democrazia. I giornalisti hanno il dovere di informare i cittadini in modo corretto, completo e tempestivo. Il primo loro obbligo è dunque quello di far loro capire cosa sta accadendo, combattendo in breccia la propaganda e il marketing politico di chi ha concepito e sta cercando di realizzare i punti base del Piano di rinascita della P2: disarmare la magistratura e imbavagliare la stampa. Perché la prima si occupi solo dei ladri di galline e la seconda convinca gli italiani di vivere dentro una soap opera continuata. L’Unione Cronisti ha capito immediatamente la portata eversiva del Ddl Alfano sulle intercettazioni e l’ha combattuto apertamente e duramente. E, allo stesso tempo, ha sollecitato tutte le organizzazioni del giornalismo a fare altrettanto. Con la stessa chiarezza, l’Unci sostiene che prevedere lo sciopero generale dopo un mese dal voto del Senato è un grave errore. Se è giusta, come lo è, l’analisi sull’attacco alla democrazia fatta concordemente da Unci, Fnsi, Ordine l’unica risposta al voto del Senato è lo sciopero generale immediato. Qui e ora. Sciopero seguito da un mese intero di manifestazioni in ogni città d’Italia e ripetuto alla vigilia del voto conclusivo della Camera. Prima del voto, non dopo. Quando la democrazia è in pericolo è meglio farne due, tre, quattro di scioperi generali piuttosto che uno soltanto a babbo morto. Tutte le altre iniziative per informare i cittadini di quanto accade sono giuste e necessarie e vanno intensificate, ma lo sciopero generale deve essere l’arma principale dei giornalisti per contrastare il tentativo di sovvertire la democrazia. (di Guido Columba - presidente dell'UNCI)

LA FINANZIARIA E LA SCUOLA A PROPOSITO DI TAGLI… IL COORDINAMENTO GENITORI DEMOCRATICI DENUNCIA LE CONSEGUENZE DELLA MANOVRA SULLA SCUOLA

Il Coordinamento Genitori Democratici denuncia alcune delle conseguenze, spesso non sufficientemente sottolineate, derivanti dalla politica di tagli che colpisce le scuole italiane. Si peggiora di giorno in giorno la qualità dell'apprendimento negando alle nuove generazioni il diritto allo studio. Non solamente negando i fondi per le spese di funzionamento delle scuole italiane che si sono scaricate direttamente sulle famiglie (dalla carta igienica ai materiali di facile consumo), ma anche e soprattutto rifiutando di fornire ai Dirigenti Scolastici le risorse sufficienti a comporre organici capaci di tenere conto dei bisogni e delle richieste delle famiglie stesse. La “continuità didattica”, tormentone che il Ministro Gelmini declama quando si tratta di annunciare future graduatorie regionali per gli insegnanti, rischia di andare così completamente perduta. Il Coordinamento Genitori Democratici chiede che si stabilizzi l’organico della scuola e il personale che ci lavora, perché è solo in questo modo che si garantisce effettivamente la continuità didattica. Riceviamo ogni giorno comunicati, prese di posizione di comitati genitori, di consigli di circolo e di istituto che denunciano: pesanti tagli al numero di insegnanti e ai posti di sostegno; la cancellazione di classi a tempo pieno; evidenziano situazioni in cui non si riesce neppure a garantire il tempo scuola che i genitori avevano richiesto. Il CGD si impegna a sostenere le giuste rivendicazioni di questi cittadini, genitori consapevoli e decisi a difendere la qualità della scuola. Il disagio dei bambini ha un prezzo incalcolabile, e siamo convinti che un Ministero incapace di ascoltare le esigenze di bambini e famiglie debba rispondere del suo operato.

IL COORDINAMENTO GENITORI DEMOCRATICI, ROMA FIAT, PER TERMINI CINQUE PROPOSTE SCOMPAIONO I CINESI, MALUMORE TRA I SINDACATI

Sono cinque le proposte per acquisire lo stabilimento della Fiat di Termini Imerese rimaste al vaglio di Invitalia, l'Advisor incaricato dal ministero dello Sviluppo di esaminare i progetti presentati dai gruppi imprenditoriali interessati a rilevare la fabbrica che il Lingotto ha deciso di chiudere a fine 2011. Tre delle cinque proposte riguardano il settore dell'Automotive: il gruppo che fa capo all'industriale Giammario Rossignolo, la Cape del finanziere Simone Cimino e la Map enginering che prevede di realizzare un impianto di stampi. Scompaiono, invece, i cinesi che non hanno risposto alla richiesta di Invitalia di fornire ulteriori dettagli rispetto alla proposta iniziale. Gli altri due progetti riguardano produzioni agricole e cinematografiche. E' quanto emerge a conclusione della riunione al ministero dello sviluppo tra Fiat, Regione siciliana e sindacati per fare il punto sullo stabilimento di Termini Imerese. Il ministero ha assicurato che a breve sarà pubblicato un bando internazionale con l'obiettivo di attrarre altri potenziali acquirenti della fabbrica siciliana, la gara dovrebbe rimanere aperta fino al 15 luglio prossimo. Invitalia ha garantito che entro il 15 settembre procederà alla definizione di una short-list, mentre un quadro quasi definitivo si potrebbe avere entro il 30 novembre di quest'anno. L'esito della riunione non soddisfa i sindacati. "I tempi si allungano - dice il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone - al momento ci sono solo chiacchiere, non c'é nulla di concreto. Delle iniziali 20 proposte ne sono rimaste solo 5, e solo quella di Rossignolo sembra credibile. Nei prossimi giorni convocheremo un'assemblea dei lavoratori della Fiat e delle aziende dell'Indotto. Non siamo affatto contenti di quello che sta producendo questo tavolo ministeriale, è giunto il momento di riprendere in mano la vertenza". INTERCETTAZIONI: COMMISSIONE UE, VIGILIAMO ATTENTAMENTE Bruxelles, 11 giu. - (Adnkronos/Aki) - "Siamo molto vigili su ogni situazione che possa creare problemi". E' cosi' che un portavoce della Commissione europea ha commentato il controverso ddl sulle intercettazioni approvato ieri al Senato. "La Commissione europea non puo' reagire a leggi che non sono ancora state interamente approvate dai parlamenti nazionali", ha aggiunto il portavoce Ue.

 L’ACCORDO DI SCHENGEN COMPIE 25 ANNI/ IL COMMISSARIO MALMSTRÖM: VENTICINQUE ANNI SENZA FRONTIERE

BRUXELLES - "Venticinque anni fa, cinque paesi dell'Unione europea - Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Olanda – iniziarono il processo di approfondimento dell'integrazione europea attraverso l'eliminazione dei controlli alle frontiere con l'Accordo di Schengen. A seguito della successiva espansione dell'Area Schengen, oggi oltre 400 milioni di cittadini europei possono viaggiare senza passaporto. Schengen è diventato uno dei più potenti simboli della capacità dell'Unione europea di migliorare la vita dei suoi cittadini. Facilitando i viaggi, il turismo e il commercio, ha migliorato l'integrazione e rimosso gli ostacoli alla pace e alla libertà in Europa. Schengen ha anche cambiato molte delle nostre vite". Così il Commissario europeo agli Affari Interni Cecilia Malmström sul venticinquesimo anniversario dell’accordo di Schengen. "Quando, da bambina, vivevo a Gothenburg, - ricorda Malmström – non potevo prendere un traghetto per la Danimarca senza passaporto. Adesso i cittadini svedesi possono percorrere guidando il Ponte Öresund e proseguire fino in Italia! Questa libertà di viaggiare deve tuttavia essere affiancata da maggiori responsabilità. Gli ultimi 25 anni hanno visto la fine della Guerra Fredda e l'inizio di una nuova fase di apertura e globalizzazione. Ciò ha dato molte nuove opportunità ad un considerevole numero di persone, ma ci ha anche esposto a nuove minacce – dal crimine organizzato al terrorismo internazionale. L'Unione europea necessita pertanto di una effettiva cooperazione tra le autorità preposte al rispetto della legge al fine di combattere efficacemente i crimini. L'Agenda di Stoccolma indica le azioni prioritarie nel settore di mia responsabilità che perseguono l'obiettivo complessivo di garantire la sicurezza dei nostri cittadini nel pieno rispetto dei loro diritti e delle loro libertà fondamentali". "Negli ultimi dieci anni – ricorda il commissario – l'area Shengen è rapidamente cresciuta dal punto di vista geografico fino a comprendere oggi 25 paesi e questa crescita è stata accompagnata da un approfondimento della cooperazione e della solidarietà. L'agenzia Frontex dell'Unione europea assiste gli Stati membri nella gestione appropriata delle frontiere comuni Schengen e la Commissione europea ha proposto di potenziare le sue capacità. Anche il Codice Comune per i Visti ha trovato piena applicazione. Ogni membro dell'area Schengen – sottolinea Malmström – si assume la responsabilità di controllare le frontiere esterne per conto degli altri paesi Schengen e rilascia visti Schengen uniformi, coopera efficientemente con le autorità di polizia di ogni altro membro dell'area al fine di preservare un alto livello di sicurezza al di là del comune confine esterno. I fondatori di Schengen ci hanno insegnato a guardare lontano e a mirare alto. Celebriamo dunque i successi raggiunti, dai quali dobbiamo partire per migliorare ulteriormente la libertà e – conclude – la sicurezza dei cittadini europei negli anni che verranno". (aise)