PROCURATORE ANTIMAFIA BOCCIA LA LEGA. GRASSO: ''NO AI PM ELETTI DAL POPOLO''

PALERMO, (Adnkronos) - Un no netto, quello espresso dal procuratore nazionale Antimafia Piero Grasso, alla proposta avanzata dalla Lega dell'elezione diretta dai magistrati. "Ho visto le esperienze di altri Paesi -ha detto il preocuratore al termine del dibattito con gli studenti nell'aula bunker di Palermo- per esempio, negli Stati Uniti c'e' la possibilita' di eleggere le magistrature minori. Per essere eletti si schierano o con i conservatori o con i repubblicani. Se vogliamo far entrare anche di piu' la politica nella magistratura -ha evidenziato- e' una soluzione, ma io sono assolutamente contrario''. ''La magistratura -ha ribadito Grasso- deve essere considerata un valore per i cittadini. Non vorrei esprimere io un parere ma vorrei che fossero i cittadini ad esprimere un parere sulla magistratura e sul suo operato, se vogliono contare su questa parte dello Stato che tanti successi miete ogni giorno". Rispetto ai continui attacchi della politica alla magistratura, Grasso sottolinea che "c'è sempre insofferenza per chi controlla, per chi vuole la legalita'". "C'e' sempre insofferenza perche' ognuno vorrebbe essere libero completamente. Ma -ha sottolineato- in una democrazia le liberta' si devono compensare. Non esiste una liberta' non limitata da un contrappeso. Se un potere raggiunge la supramazia su un altro, allora non siamo piu' in democrazia". Rispondendo infine a una domanda di uno studente su possibili infiltrazioni mafiose nella ricostruzione in Abruzzo, il procuratore nazionale antimafia ha concluso: "Dobbiamo evitare che i fondi destinati alla ricostruzione in Abruzzo finiscano per rimpinguare le casse della mafia e degli speculatori. Dove c'e' odore di soldi - ha aggiunto - la mafia si presenta. Dobbiamo vigilare - ha concluso - perche' il popolo abruzzese abbia il risarcimento che si merita".

REGIONE. DI MAURO: “QUELLE DI BOSCO SOLO OFFESE. SONO PRONTO A DIMETTERMI”

PALERMO - "Prendo atto delle offese dell’onorevole Nino Bosco, che non attengono certo a un normale confronto politico, piuttosto all’amministrazione dell’attuale governo. Prendo atto che non esiste più una maggioranza ne’ alleati leali che lavorano per creare condizioni reali di sviluppo per la Sicilia e i siciliani”. Lo dichiara Roberto di Mauro, assessore regionale alla Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca, replicando alle dichiarazioni del deputato regionale del Pdl, Nino Bosco, durante un comizio elettorale a Naro “Preso atto delle sue affermazioni sgradevoli – prosegue Di Mauro - e nel rispetto di tutta la comunità siciliana, se il terreno del dialogo è diventato un terreno di vilipendio gratuito, non sono più disponibile né al confronto con gli alleati né a proseguire il mio mandato di assessore alla Cooperazione”. “Mi vergogno di fronte agli elettori che ci hanno votato – aggiunge l’assessore alla Cooperazione - delle parole vili e offensive di Bosco sull’amministrazione dell’attuale governo e del suo presidente Lombardo che, con scelte coraggiose e radicali, sta cercando di mettere ordine nei conti e nei bilanci, sottoponendosi ad attacchi e dissensi dilaganti”. “’Immobilismo? Se il rigore e la riflessione prima di procedere con interventi importanti e sovvertivi dell’intero sistema Sicilia, fino a ieri fatto di sprechi, disordine e spese fuori misura, togliendo risorse dove invece servivano, allora sì questo è immobilismo”. “L’onorevole Bosco, stamattina, nel tentativo di procacciare per la sua corrente qualche voto in più, invece di parlare di programmi e di sviluppo, si è lasciato andare ad affermazioni, decisamente sopra le righe, sull’operato del presidente Lombardo e su alcuni componenti della giunta, dimenticando che ogni parola detta fuori posto rispetto alle azioni di governo, non tocca la propaganda politica ma i diritti dei siciliani che una volta tanto, cominciavano ad avere delle aspettative importanti di cambiamento”. (ts)

CINEMA E REGISTI DI SARDEGNA A STOCCARDA DAL 22 MAGGIO AL 3 LUGLIO, APPUNTAMENTO SETTIMANALE PRESSO IL LOCALE IIC CON LA CINEMATOGRAFIA CONTEMPORANEA DELL'ISOLA

STOCCARDA Prende il via venerdì prossimo, 22 maggio, il ciclo che l'Istituto Italiano di Cultura di Stoccarda dedica alla cinematografia regionale della Sardegna. La rassegna "Cinema e registi di Sardegna" - curata da Giovanni Masala, studioso delle tradizioni culturali sarde e lettore di lingua sarda presso le Università di Stoccarda e Zurigo - presenta uno spaccato nuovo e stimolante su un filone della cinematografia italiana che negli ultimi anni ha mostrato grande fermento e singolari potenzialità. Scrive Giovanni Masala nella presentazione della rassegna: "Nel 1977, riferendosi alle polemiche generate dal film 'Padre padrone' (regia dei fratelli Taviani) tratto dall'omonimo romanzo di Gavino Ledda, l'antropologo sardo Michelangelo Pira scrisse che 'i film girati in Sardegna o ad essa riferiti con l'intento dichiarato di rappresentarne la specificità culturale sono numerosi, ma in essi i sardi non si sono riconosciuti e non si riconoscono'. Vent'anni dopo, 'Il figlio di Bakunin' segna l'inizio di una felice stagione cinematografica, raccontata questa volta da registi sardi che scelgono di raccontare le proprie storie ambientandole nella terra che meglio conoscono". I film in programma all'IIC di Stoccarda sono: "Il figlio di Bakunin" (di Gianfranco Cabiddu - del 1997), previsto per il 22 maggio; "Arcipelaghi" (Giovanni Colombu – 2000), il 29 maggio; "Pesi leggeri" (Enrico Pau - 2001), il 12 giugno; "Ballo a tre passi" (Salvatore Mereu – 2003), il 26 giugno; "Sonetàula" (Salvatore Mereu – 2008), il 3 luglio. (ItalPlanet News)

NOEMI: IL PADRE, QUERELO EX FIDANZATO E 'LA REPUBBLICA'

ROMA - Il signor Benedetto Elio Letizia, padre di Noemi, annuncia, in un comunicato dettato all'ANSA dal suo legale, l'avvocato Giulio Costanzo, la decisione di querelare il quotidiano la Repubblica e l'ex fidanzato della figlia Gino Flaminio. La Repubblica ha oggi pubblicato un'intervista al Flaminio, nella quale il giovane dà la sua versione di come il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha conosciuto Noemi, il cui nome é venuto alla ribalta dopo che il premier partecipò, a fine aprile, alla sua festa dei 18 anni in un locale di Casoria. Secondo il Letizia, "il racconto reso dal signor Flaminio, apparso oggi sul quotidiano la Repubblica e relativo a mia figlia Noemi, è gravemente diffamatorio, perché le attribuisce cose mai fatte né dette né pensate". Il Letizia prosegue: "Ciò che si legge è un nuovo momento di mera notorietà che il quotidiano la Repubblica, strumentalizzando, ha voluto concedere al signor Flaminio, a danno nuovamente dell'immagine di mia figlia Noemi". "Ovvio -conclude Letizia- che il signor Flaminio, nonché il quotidiano la Repubblica, dovranno rispondere di tutto in tribunale. Abbiamo già chiesto, infatti, ai nostri legali di redigere e sporgere querela. Naturalmente saranno chiamati a rispondere anche tutti co

ROMA: RAID CONTRO CAPODANNO BENGALESE

ROMA - Il Capodanno della comunità bengalese di Roma doveva cominciare stasera a Villa Gordiani, un parco nella periferia della Capitale. Quella di ieri doveva essere l'ultima sera passata a montare stand e mettere a punto gli ultimi preparativi, come accade ogni anno. Ma cinque bengalesi che si trovavano nel parco a far sì che la festa fosse organizzata nel modo migliore possibile sono stati aggrediti da una ventina di ragazzi tra i 20 e i 25 anni, armati di spranghe e bastoni di ferro. Un raid razzista, un assalto squadrista contro cinque persone inermi. Ora la Digos indaga per capire chi ha tentato di cancellare l'integrazione in un quartiere che, già due anni fa, aveva conosciuto l'episodio xenofobo al Pigneto quando fu distrutto un negozio di immigrati. Uno di loro, Kalu, 35 anni, stava dormendo nel furgone quando, racconta, è stato svegliato "da violenti colpi di bastone contro il furgone che hanno fracassato i vetri. C'erano queste voci che ci insultavano, che dicevano 'ma che e' questo capodanno bengalese? Bastardi, andate via. Ho avuto tanta paura". Ad avere la peggio è stato Mohammed Munshi, 34 anni, ferito a calci e pugni e finito in ospedale. Negli anni passati la festa si era svolta al Parco di Centocelle ma che per motivi di sicurezza, in questa edizione, é stata spostata al parco di Villa Gordiani, "decisione non nostra - spiega il presidente del VI Municipio Giammarco Palmieri (Pd) ma del Campidoglio". Il portavoce della associazione bengalese Dhumchatu, Bachcu, che nel pomeriggio ha promosso un corteo antirazzista per le strade della zona, ha ricordato che "erano quattro mesi che discutevano con l'amministrazione perché temevamo problemi, ed ecco che i problemi ci sono stati. L'amministrazione non voleva questa festa: a Centocelle ci ha sgomberato la forza pubblica, qui invece ci hanno provato a sgomberare con questo raid". Immediate le reazioni nel mondo politico, a cominciare da quella del sindaco Gianni Alemanno che ha condannato "il raid xenofobo", e espresso solidarietà alla comunità bengalese, per poi invitare tutti gli esponenti politici "a non alimentare campagne di strumentalizzazione politica su episodi che vanno unanimemente condannati". P er il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo "Roma è una città sempre meno sicura" ma "non possiamo permetterci che prevalga la paura", mentre il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti è certo che "sono questi i risultati di chi crea fantasmi contro le società multietniche e fomenta ad arte le paure contro le minoranze". Francesco Rutelli parla di rischio banlieue per Roma e sottolinea che "per mesi Alemanno ha rifiutato di pronunciare la parola razzismo" parlando di "bullismo di fronte a episodi di violenza contro gli immigrati. I gruppi squadristi e di estrema destra vanno chiamati col loro nome e il razzismo combattuto alla radice". (ANSA – Simona Tagliavento)

MAFIA: CRACOLICI (PD), RICORDARE FALCONE E' ATTO DI RICONOSCENZA

PALERMO - (ASCA) - ''Ricordare Falcone, Borsellino e tutte le altre vittime della mafia e' un doveroso atto di riconoscenza nei confronti di chi ha perso la vita per regalare liberta' e speranza alla Sicilia. E la presenza del Capo dello Stato a questa celebrazione ne rafforza il significato''. Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo del Partito Democratico all'Assemblea Regionale Siciliana. ''Il 23 maggio di 17 anni fa - aggiunge - e' stato un giorno orribile, ma da allora e' iniziata una costante e crescente ribellione all'oppressione mafiosa e criminale. La strada da fare e' ancora molta, ma constatare come di anno in anno la voglia di liberta' e il coraggio dei siciliani continui costantemente a crescere, e' una segnale importante per il futuro di questa terra''.

SICILIA-MAROCCO, ACCORDO SUL CREDITO

PALERMO – “L’accordo fra Banca Nuova e Banque Central Populaire è positivo perché dà alle imprese siciliane un’importante infrastruttura necessaria ad entrare nel mercato del Marocco: quella del credito”. Lo ha detto Giorgio Cappello, presidente regionale dei Giovani imprenditori di Confindustria Sicilia aprendo i lavori del convegno “Il Marocco: Paese di riforme e di opportunità” organizzato da Antonello Montante, vicepresidente di Confindustria Sicilia con delega all’Internazionalizzazione. Gli ha fatto eco Nino Salerno, presidente di Confindustria Palermo e componente della Giunta nazionale di Confindustria: “L’accordo agevola i nostri contatti col Marocco e segue quello con la Biat di Tunisi, dimostrando una volontà di Banca Nuova di accompagnare le imprese siciliane nei mercati del Nord Africa. In Marocco già operano imprese siciliane del settore ittico-conserviero, e altre sono interessate ai settori dell’agricoltura e del turismo. Nei prossimi anni – ha osservato Salerno – bisognerà puntare anche sull’Algeria, Paese con grandi risorse e che ha bisogno di recuperare un forte gap”. “Il supporto della banca siciliana – ha aggiunto Cappello nel ringraziare il presidente di Banca Nuova, Marino Breganze, il console generale per la Sicilia, Youssef Balla, e il direttore generale della Banque Central Populaire, Agoumi Rachid - sarà utile per ottenere linee di finanziamento da parte degli istituti di credito marocchini che devono valutare le imprese isolane che vogliono investire in quel Paese. Ma se è positivo per la delocalizzazione, non è invece sufficiente a sviluppare l’import-export fra le due aree del Mediterraneo. Infatti, mancano infrastrutture, logistica e collegamenti diretti”. Cappello, rivolgendosi al presidente della commissione Attività produttive dell’Ars, Salvino Caputo, ha ricordato che “oggi le nostre merci sono obbligate a seguire la rotta Sicilia-Genova-Marsiglia-Tangeri, con tempi impensabili e costi non concorrenziali. Bisogna invece puntare, dentro un progetto di vera integrazione nel Mediterraneo – ha concluso Cappello – su un sistema di trasporti che renda protagonista l’asse portuale Catania-Augusta-Pozzallo al centro del Mediterraneo per collegamenti diretti con il Nord Africa e il Maghreb e anche per trasportare velocemente i container fra i due estremi del Bacino”. A tal proposito rilevante è il ruolo di Assafrica & Mediterraneo, associazione di Confindustria che da oltre trent’anni assiste le imprese italiane e siciliane nei rapporti con l’Africa e il Medio Oriente e che collabora con Confindustria Sicilia e le associazioni provinciali nell’organizzazione di missioni economiche: “Stiamo lavorando – ha detto il direttore generale, Pier Luigi d’Agata – per rafforzare i legami delle imprese siciliane con il Marocco. Ma vorremmo che l’Isola diventi davvero il centro del Mediterraneo. Adesso lo è solo sulla carta geografica. Mentre si sviluppano i mercati del Centro Europa e del Nord Africa – ha rilevato d’Agata – la Sicilia resta periferica, priva com’è di reali infrastrutture transmediterranee che la possano porre davvero al centro dei commerci e dei trasporti nell’area economica di libero scambio che si sta formando in vista del 2010. E’ una sfida difficile, ma non impossibile,e noi siamo pronti a supportare il sistema della rappresentanza delle imprese siciliane”. (fonte vivienna)